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GOTY by Pixel Flood
Bene: è decisamente arrivato il momento di tirare le somme del 2019. Come ogni anno, con il format “i migliori giochi” 2019, intendiamo tutto ciò che è stato pubblicato nel corso dell’anno,riserviamoci uno slott extra per i titoli un po’ più vecchi che abbiamo recuperato durante questi ultimi 365 giorni.
Via alle danze!
I migliori giochi 2019
I migliori giochi 2019 Playstation 4
A Plague Tale: Innocence
Sakurin
Un titolo arrivato in sordina, che ben pochi si sono filati. Invece è una piccola perla nel mondo dello stealth action-adventure. Una trama incalzante, personaggi principali molto ben caratterizzati e una grafica davvero notevole, per un gioco che vi terrà incollati allo schermo fino alla fine della storia. Sinceramente spero in un seguito.
Riccardo Trilocco
Mi sono approcciato allo stealth narrativo sviluppato da Asobo Studio con una certa curiosità, mista a diffidenza, dovuta al curriculum non proprio pregiato della software house con sede a Bordeaux. Mai errore fu più dolce, il viaggio di Hugo e Amicia, due fratelli legati da circostanze tragiche nella Francia del 1348, mi ha catturato fin dal primo istante, tenendomi incollato allo schermo come i topi portatori di peste del gioco alle viscere delle loro vittime. Uno dei migliori titoli con focus sulla narrazione dai tempi di The Last of Us, che ha ricevuto elogi dalla critica di tutto il mondo. Il team di sviluppo ha annunciato da pochissimo di essere al lavoro su un seguito, una grande notizia per chiunque abbia apprezzato il gioiellino distribuito da Focus home Interactive.
Detroit: Become Human
Sakurin
Un avventura grafica che vi farà riflettere su questioni etiche e morali, sull’importanza dei sentimenti e dei legami che possono crearsi tra persone, siano esse umane o virtuali. Una storia raccontata in maniera eccelsa, sia dal punto di vista tecnico che narrativo. Un gioco dello scorso anno che rimane ancor oggi un must buy per tutti.
Resident Evil 2 Remake
Furippo
A distanza di 11 anni Resident Evil 2 ritorna sui nostri schermi con Resident Evil 2 Remake, che vuole essere molto più che un semplice remake e per questo si reinventa, aggiungendo un tocco dei Resident Evil più recenti e altre piccole modifiche alla formula originale della prima release del 1998, per creare il mix perfetto che piacerà e sorprenderà fan vecchi e nuovi. Il titolo dura all’incirca 6 ore, ma il tasso di rigiocabilità rimane molto alto per via della mole di extra e sbloccabili, che potremmo ottenere setacciando e completando il gioco più volte. Adesso attendiamo il remake di Resident Evil 3.
Devil May Cry 5
Furippo
Altro titolo Capcom. Anche qui si è dovuto attendere 11 anni per avere un seguito alle vicende di Devil May Cry 4.
Dopo lo scivolone preso con il reboot della serie nel 2013 con DmC: Devil May Cry, Capcom decide di ascoltare il suo pubblico. Devil May Cry 5 è una lettera d’amore ai fan, il gioco offre il miglior gameplay sulla piazza per un titolo action del genere, il tutto condito da 3 personaggi giocabili, tutti ben differenziati tra loro, 20 missioni ed una colonna sonora che spacca, cosa chiedere di più?
Ipah
Se qualche anno fa mi avessero anticipato qualcosa come “vedi che appena esce il nuovo Devil May Cry lo sbatti facile tra i tuoi migliori giochi del 2019” avrei risposto con un insulto, invece Devil May Cry 5 è stato una bomba atomica. La storia lascia un po’ il tempo che trova, ma non mi aspetto Philiph K. Dick quando uso un personaggio che mena la gente surfando sul suo pugno meccanico dopo averlo sparato. Difetti? Pochi, forse ho trovato tutta la parte con “V” un po’ facilotta a causa del suo essere abbastanza OP nel contesto del titolo, ma va anche bene così, il suo gameplay è troppo tamarro. Solo cuori.
Sakurin
Finalmente il degno successore del primo mitico Devil May Cry, dopo vari sequel e reboot non sempre validi. In questo capitolo conclusivo Capcom riconquista i fan di vecchia data e fa conoscere il vero Dante ai nuovi fan. Ne esce un action game davvero godibile per trama e elementi tecnici. Longevo e affrontabile da tutti i giocatori, veterani e novellini del genere. Non pensavo che l’avrei mai detto, ma Dante è tornato, ed è in gran forma!
Kingdom Hearts III
Aymeric
Seguo le avventure di Sora & co. ormai dal lontano 2002 e finalmente posso dire di aver visto la chiusura del primo arco narrativo durato 17 anni. Pur con i suoi altri e bassi, principalmente insiti nella troppa presenza di mondi Disney rispetto ai contenuti originali, Kingdom Hearts III rimane l’action-RPG dell’anno grazie al suo gameplay frenetico e spettacolare. Ora si attende che l’expansion pack (più che DLC, vista la mole di contenuti) Re:Mind vada magari a colmare quelle piccole lacune, donandoci altre ore di gioco.
God of War
Aymeric
Me ne pento di aver recuperato questa perla solo nella seconda metà del 2019. God of War è una saga che ho giocato sempre con poco interesse, un bell’action puro su cui sfogare la propria frustrazione sbattendo le dita sui tasti e nulla più, poi esce questa gemma. Il rapporto tra Kratos e il figlio mi ha colpito ogni ora sempre di più, in questo lungo viaggio per esaudire l’ultimo desiderio della nostra amata. Lo consiglierei a ogni persona in cerca di un action game sì catartico per quando si è nervosi, ma anche profondo nelle tematiche e nelle meccaniche.
Super Robot War T
Carisma20
Uscito solo nelle due versioni Giappone e Asia (questa tradotta in inglese per la gioia di noi europei), il titolo propone ciò che ci si aspetterebbe da un titolo della saga. Tanti mecha, citazioni, grafiche e animazioni finalmente più moderne, rendono il titolo un must have per tutti gli amanti dei tattici e dei robottoni. Una buona storia e un sacco di serie valide (tra cui le new entry Cowboy Bebop, Capitan Harlock, e un rispolvero nostalgico in grande stile con Rayearth). E poi oh, raga, ci sta il Gaogaigar.
Close to the Sun
Sara Porello
Un’avventura horror steampunk tutta italiana, regalataci da Storm in a Teacup.
Close to the Sun unisce una narrazione coinvolgente, meccaniche di gioco semplici ed efficaci e un comparto tecnico eccellente. Il lusso decadente della nave-laboratorio Helios è una delizia per gli occhi, i ritmi inquietanti e incalzanti vi accompagneranno per tutta la storia con un senso di minaccia incombente, facendovi spesso sobbalzare, come nel migliore film horror.
E se ancora non fosse abbastanza per convincervi a giocarlo, sappiate che avrete l’opportunità di incontrare il geniale Nikola Tesla… e aiutarlo a cambiare il mondo.
The Sinking City
Sara Porello
Cosa c’è di più horror che giocare un romanzo di H.P. Lovecraft? Disturbante, cupo, incubico… questo è The Sinking City, l’avventura esplorativa e investigativa sviluppata da Frogwares.
Il gameplay è lungi dall’essere perfetto, è vero, ma l’ambientazione lovecraftiana e la narrazione da detective story immersa nel soprannaturale valgono l’esperienza. Incubi, visioni e follia, sullo sfondo di una città semidistrutta da un’innaturale alluvione su cui si staglia l’ombra di Cthulhu e dei Grandi Antichi… Lovecraft sarebbe fiero di questo gioco, e i fan delle sue opere di sicuro lo apprezzeranno.
Dry Drowning
Sara Porello
Intimo, personale, tormentato, Dry Drowning è un’avventura narrativa RPG che sfiora i temi dell’horror, della fantascienza sociale e dell’hard boiled ma, alla fine, il cuore del gioco rimane la lotta, titanica e sempre perdente, con i propri demoni.
Echi di Heavy Rain, ma zero azione e pura narrazione per questo titolo, che mi ha presentato molte scelte tra le più difficili (emotivamente e moralmente) che abbia mai incontrato in un RPG.
Una trama intricatissima (forse troppo) e meccaniche semplicissime: la ricetta per il romanzo videoludico perfetto è servita.
Horizon Zero Dawn
Sara Porello
Una bella avventura à la Tomb Raider – dal quale eredita tanti elementi di gameplay, in un setting post-apocalittico tribale, in cui scenari naturali mozzafiato sono invasi da antiche rovine urbane e popolati da feroci macchine tecnologiche, residui di un’era passata.
Ma Aloy, la meravigliosa protagonista, a differenza di Lara è la prescelta, la sola che può salvare un’umanità in lotta per sopravvivere contro forze impari, e svelare il mistero degli Old Ones, antica civiltà pericolosamente vicina alla nostra, artefici della catastrofe che ha spazzato via la vita dal pianeta, ma ha anche piantato i semi della rinascita… e il più fragile e prezioso di questi semi è proprio lei, Aloy, con cui ho esplorato questo bellissimo open world, intrapreso tante quest e vissuto una storia meravigliosa. Il “nipotino” di Tomb Raider era già qui, e io non me n’ero ancora accorta…
Indivisble
Cathoderay
Il gioco di Lab Zero è stata una rivelazione che non mi aspettavo, non solo la grafica bellissima da cartone animato, ma anche delle meccaniche divertenti e uno stile unico me lo hanno fatto amare! Da provare assolutamente se state cercando un “giocodiruoloactionconelementiplatform“, da leggere tutto d’un fiato, nello stesso modo in cui dovete giocare Indivisible.
Ruka
Se con Skullgurls i Lab Zero han dato prova della loro bravura, questa trova nuovamente conferma in Indivisible: un intrigante ibrido tra RPG e metroidvania che farà la gioia di chi ha apprezzato titoli come Valkyrie Profile o Mario & Luigi: Superstar Saga. Tra un salto a parete e una scazzottata animata da meravigliosi sprite in alta definizione disegnati a mano, risulta davvero difficile staccarsi da questo piccolo capolavoro, anche in vista di una longevità non eccessiva che permette di arrivare rapidamente ai titoli di coda.
Consigliatissimo in ogni caso.
I migliori giochi 2019 PC
Red Dead Redemption 2
Furippo
Finalmente il titolo western di Rockstar approda su PC, portando con se tante migliorie grafiche, armi e qualche attività extra, ma sopratutto tanti crash. Nonostante i problemi di stabilità Red Dead Redemption 2 rimane uno dei migliori titoli di questo decennio, per la sua storyline, gameplay, ma sopratutto per la cura nei dettagli e nell’atmosfera di gioco. Se avete un PC in grado di farlo girare Red Dead Redemption 2 rimane un’acquisto imprescindibile.
Gears of War 5
Samuel Castagnetti
Un ritorno importante, un ritorno gradito, un ritorno in cui speravo fortissimo, un ritorno che non ha deluso. Per quanto mi riguarda la menzione nella mia top 3 di quest’anno se la merita tutta. Gears of War 5 è un gioco importante, ricco di contenuti, con una campagna delle dimensioni che il nome del gioco merita e un multigiocatore che sicuramente può soddisfare gli appassionati del PvP del titolo di Coalition.
Star Wars: Jedi Fallen Order
Samuel Castagnetti
Lo stupore nel giocare un buon titolo di Star Wars continua, ma effettivamente Jedi Fallen Order si merita questo posto senza dubbio. Non è un gioco privo di difetti, anzi è abbastanza pieno, ma riesce a ovviare ai suoi problemi con un mix magico di elementi che riescono a renderlo un’esperienza godibilissima. Diciamo che non fa fatica a prendersi un posto tra i migliori giochi di SW di sempre.
Ipah
Eh, non c’è tantissimo da dire… o meglio, ce ne sarebbe fin troppo, ma verrebbe lunga. Per farla breve Star Wars: Jedi Fallen Order è un titolo che viaggia al contrario di molti altri: è pensato male e fatto bene. La pescata a piene mani da Dark Souls è riuscita, ma l’equilibrio tra l’esplorazione ossessiva delle (ottime) mappe e la comodità nell’esplorarle risulta terribile a volte. Buonissime basi comunque, prego tantissimo per un seguito. Con il viaggio rapido tra i falò.
Ace Combat 7: Skies Unknown
Samuel Castagnetti
Gioco che ho aspettato come l’acqua nel deserto per anni ed è arrivato con una violenza senza pari. Tutto bellissimo, tutto perfetto, tutto come doveva essere, manca solo la restituzione dei propri territori a Belka, che voglio ricordare ancora una volta, non ha fatto nulla di male!
Cathoderay
Era il gioco che volevo da Namco più di qualsiasi altro al mondo: il ritorno della serie di combattimenti aerei migliore mai creata mancava da troppo tempo sullo schermo (e poter nuovamente solcare i cieli su un F14) è una magia che tutti dovrebbero provare.
Aggiungiamoci una grafica splendida, musiche che perfettamente si adattano ai combattimenti e una storia di sfondo che sembra quasi voler ricollegarsi ad Ace Combat 3 e avrete il quadro completo della situazione.
Ipah
Scontato, ma neanche troppo (sarebbe tranquillamente potuta andare a finire male), Ace Combat 7: Skies Unknown entra invece a gamba tesa tra i migliori giochi del 2019 perché quando Namco decide di sbriciolare il tavolo bisogna dargliene atto.
…Tutto questo mi fa ricordare che non lo prendo in mano da un pezzo.
Battlefield V
Samuel Castagnetti
Battlefield V continua a non essere in nessun modo perfetto, ma con l’aggiunta del teatro del Pacifico posso dire che il titolo ha fatto un significativo passo in avanti. Questo balzo è legato in maniera indissolubile alle nuove mappe e, per quanto mi riguarda, all’aggiunta del Type 99. Lo shooter di DICE deve ancora fare parecchi passi avanti, ma diciamo che questo è un tardo ma graditissimo movimento nella direzione corretta.
Final Fantasy XIV: Shadowbringers
Aymeric
Anno nuovo, espansione nuova! Come sempre Naoki Yoshida e il suo team di sviluppo non deludono, questa volta buttando sul mercato l’espansione di un MMORPG più bella che abbia mai visto sin dai tempi di Wrath of the Lich King: trama profonda e dai risvolti inaspettati, personaggi caratterizzati in ogni dettaglio, nuove aree stupende da vedere ed esplorare, level design certosino, soundtrack che ti rimane ancorata nel cervello e uno dei migliori villain della storia dei videogiochi fanno, secondo il mio modesto parere, schizzare questa opera di SquareEnix al primissimo posto non solo quest’anno, ma probabilmente anche per gli anni a venire (già, aspettatevi di vederlo come gioco extra nella mia lista il prossimo anno).
Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain
Ipah
Oh, ci sto rigiocando ed è bello come me lo ricordavo, ma Kojima resta da schiaffi in faccia per il finale.
The Outer Worlds
Ruka
Con la saga di Fallout sempre più sull’orlo del baratro e Bethesda che ultimamente sembra non riuscire più ad azzeccarne una, la palla passa a Obsidian: The Outer Worlds è, senza troppi giri di parole, ciò che la sopracitata serie doveva diventare con il passaggio al 3D, ma che purtroppo così non è stato. Un prodotto dalle solidissime basi che, seppur con un discreto margine di miglioramento, riesce a ostentare le proprie qualità fin dalle prime battute di gioco: un sistema di combattimento discreto che si poggia su una magistrale componente ruolistica e una storia ben scritta condita da uno humour sbarazzino sono gli elementi principali che vi terranno incollati fino ai titoli di coda.
Tecnicamente forse si poteva fare di più, ma vista la bontà dei contenuti ci si chiude volentieri un occhio; di contro è proprio la qualità del “giocato” che vi farà penare per una longevità decisamente ristretta se comparata con titoli del medesimo genere.
Fate/EXTELLA LINK
Ruka
Nonostante il comparto narrativo di Fate/EXTELLA LINK mi abbia fatto storcere il naso in più di un’occasione, sul fronte ludico mi ha piacevolmente sorpreso: sorvolando su una ripetitività purtroppo inevitabile, il titolo è un musou divertente al punto giusto da incitare perfino un profano del genere come il sottoscritto a finirlo. Il roster è variegato e corposo, lasciando quindi spazio a qualche sbilanciamento (non faticherete a capire quali personaggi sono meglio di altri), permettendo al giocatore di affrontare la campagna singleplayer come meglio preferisce. Fanno poi capolino alcune modalità secondarie come le Extra Battle (stage non collegati alla progressione della storia principale) e il multiplayer online, elementi non fondamentali ma che aiutano nel migliorarne la longevità complessiva.
Consigliato a tutti i fan di Fate lì fuori!
Far Cry 5
Ruka
La menzione d’onore va a Far Cry 5 ma per i motivi sbagliati: lo sparacchino di casa Ubisoft è tra le cose peggio programmate che si siano mai viste e non di rado vi capiterà di incappare in ilari bug con la simpaticissima tendenza a rompere il gioco. La storia inconsistente e il gunplay non all’altezza poi fanno il resto. Consigliatissimo da giocare con un amico, per capire insieme che i giochi belli sono altri.
Ghost Giant
Riccardo Trilocco
Un meraviglioso affresco sulla vita umana dipinto utilizzando animali antropomorfi in realtà virtuale, che tocca alcune tematiche difficilissime da trattare, e lo fa con una delicatezza e una sensibilità che avevo riscontrato raramente in qualsiasi forma d’arte e mai in un videogioco. Un plauso a Zoink e a Sara Bergmark Elfgren per averlo saputo dipingere, il mio consiglio spassionato è di giocarlo e lasciarvi trasportare dalle emozioni che la storia di Louis vi saprà regalare, Ghost Giant è disponibile per PS VR ed è in arrivo su Oculus Quest a gennaio 2020. A mani basse il mio Game of the Year.
Control
Riccardo Trilocco
Apprezzo Remedy fin dai tempi del primo Max Payne, datato 2001. La loro è stata un’evoluzione costante, sia dal punto di vista tecnico che da quello della scrittura: Control è la summa di tutto questo, le vicende di Jesse Faden, interpretata dall’ottima Courtney Hope, appassionano fin da subito, rifacendosi al genere New Weird, il Federal Bureau of Control (FBC) è uno dei migliori setting che mi sia mai capitato di esplorare in un videogioco e tecnicamente l’opera scritta da Sam Lake, Anna Megill e Josh Stubbs è eccezionale, specie su PC di fascia alta. Come giocabilità siamo a livelli stratosferici, uno dei migliori third person shooter degli ultimi anni, e i poteri ottenuti da Jesse nel corso dell’avventura sono la ciliegina sulla torta. Un gioco in grado di appassionare e sorprendere dal primo all’ultimo secondo, sono felicissimo che abbia ottenuto il premio per Best Art Direction ai The Game Awards, strameritato.
I migliori giochi 2019 Nintendo Switch
Untitled Goose Game
Sakurin
Divertimento puro e semplice! Impersonare un’oca e rompere le scatole alla gente, cosa si può desiderare di più?
Scherzi a parte il gioco, nella sua semplicità, è estremamente divertente: un puzzle stealth game con comandi semplici e intuitivi. Corto, e niente di eccelso in termini tecnici o di gameplay ma perfetto per qualche ora di divertimento tra le risate degli amici!
Buona fortuna con le sfide a tempo!
Fire Emblem: Three Houses
Furippo
Con l’acquisto di una Nintendo Switch ho avuto finalmente la possibilità di poter giocare un titolo della serie Fire Emblem, per un neofita come me Three Houses si è dimostrato un ottimo punto di partenza. Gameplay profondo ma per niente macchinoso, tanti personaggi, ma sopratutto ben 3 casate tra cui scegliere. La nostra scelta cambierà completamente le missioni e la storyline, rendendo il titolo altamente rigiocabile. Leoni blu nel cuore.
Aymeric
C’è poco da fare, la saga strategica di Intelligent System è tornata ai fasti di un tempo: dopo un’apertura ai meno avvezzi con Awakening, più semplice del solito ma comunque apprezzabile anche dai veterani, con Fates purtroppo si è osato troppo, soprattutto decidendo di dividere i contenuti necessari a completare il gioco per davvero dietro a ben due Paywall. Meno male che da Nintendo han capito lo strafalcione e, dopo una pausa nel passato con Echoes, eccoci arrivati al monastero di Garrech Mach, pronti ad affrontare trame differenti, reclutare unità nuove ad ogni playthrough e, soprattutto, a combattere battaglie finalmente ardue.
Carisma20
Di diritto il mio gioco preferito dell’anno, grazie alle innovazioni inserite e alla caratterizzazione ottima dei personaggi, acquista ulteriore valore grazie all’ottima trama e il modo in cui si svolge in base alla fazione da noi scelta ad inizio gioco, cosa che ne aumenta ulteriormente il livello di rigiocabilità e che vi terrà incollati per molte ore già nella prima run (circa 65 ore in hard/modalità classica).
Katana Zero
Cathoderay
Una Pixel Art meravigliosa, musiche retrowave, storia pazzesca, cosa volere di più? C’è anche su Nintendo Switch, cosi potete giocare sul treno mentre viaggiate e dare fastidio a tutti i passanti con la musica bellissima!
Luigi’s Mansion 3
Cathoderay
Terzo capitolo delle avventure del fratello bello di Mario, divertente, colorato, multiplayer locale.
Una Nintendo in splendida forma, che regala una piccola perla ideale da giocare con gli amici, sullo stesso divano, mentre si chiacchiera…
È questa l’essenza del videogioco per certi versi, è questo per cui ho adorato questo titolo.
I migliori giochi PSVITA
(Perché sì, a quanto pare qualcuno ci gioca ancora)
Severed
Riccardo Trilocco
Tutti conoscono Drinkbox Studios per i due Guacamelee!, tra i migliori esponenti del genere metroidvania, ma in pochi hanno avuto il piacere di giocare questa perla nascosta, uscita originariamente su PS Vita ad aprile 2016. Un dungeon crawler atipico, caratterizzato dalla visuale in soggettiva, da combattimenti interamente basati sul touch screen e da una progressione a schermate fisse, ingredienti che potrebbero costituire un mix atipico e poco attraente ma che, complice lo smisurato talento del team canadese, mi hanno fatto amare questo gioco visceralmente. La caratterizzazione e i pattern di attacco dei nemici in particolare raggiungono livelli di eccellenza toccati solo dal maestro Hidetaka Miyazaki nelle sue opere, uno dei migliori complimenti che si possa fare a un videogioco appartenente al genere, anche se così diverso nello svolgimento. Un piccolo capolavoro, che trovate anche su WiiU, iOS, 3DS e Nintendo Switch. Non avete scuse per non visitare l’oscuro mondo di Severed ma vi avverto: crea una fortissima dipendenza!
Tiriamo le somme
Beh, è stato un anno abbastanza bilanciato tra le piattaforme e devo ammettere che mi aspettavo di meno da Nintendo Switch, anche se (premettendo che i gusti della redazione sono i gusti della redazione, ovviamente) la mancanza di Pokémon nell’anno dell’uscita del titolo appartenente al filone principale dovrebbe far fare 2 domandine a Game Freak.
Buon anno a tutti i nostri lettori!
P.S: Neanche il giocatore competitivo di Pokémon che abbiamo in redazione ha messo Pokémon, così, per dire.