Bisogna dirlo: quello dei picchiaduro su PC non è mai stato un genere particolarmente fiorente, certo di prodotti validi ne sono usciti, eppure sempre in quantità inferiore rispetto al mercato console. La situazione pare però destinata a cambiare e non poco, grazie sopratutto agli sviluppatori nipponici che ultimamente sembrano essersi (finalmente) accorti dell’esistenza di Steam.
Non è quindi un caso se al giorno d’oggi, noi pcisti possiamo usufruire di titoli come Dead or Alive 5: Last Round o BlazBlue: Continuum Shift Extend, senza dimenticare il validissimo Mortal Kombat X. Proprio come dimostra l’ultimo gioco citato, non tutti i picchiaduro di qualità hanno gli occhi a mandorla e a darmene l’ennesima conferma, è stato proprio Skullgirls.
Lo comprai tempo fa, ma non ebbi mai il tempo e la voglia di provarlo, lasciandolo lì ad impolverarsi in libreria. Recentemente, però, l’utenza della piattaforma Valve ha potuto godere del titolo in prova gratuita per circa una settimana ed acquistarlo per un prezzo effettivamente irrisorio.
Così, conscio del fatto che le lobby online sarebbero tornate a ripopolarsi, decido di installarlo e dargli quindi una possibilità. Passate le prime due orette di gioco, quel che appuro va oltre ogni mia più rosea aspettativa: il gameplay è quello di un picchiaduro splendidamente tecnico, che scopro poi esser stato sviluppato avendo come base ideologica il caro buon vecchio Marvel vs. Capcom 2. Gaudio e tripudio per me quindi, che posso sbizzarrirmi tra la miriade di mosse e combo disponibili per ogni personaggio, tutte meravigliosamente animate da un engine capace di rendere l’insieme visivamente appagante.
Prima di buttarmi nella mischia però, come in ogni buon picchiaduro che si rispetti, decido di andarmi a studiare i vari comandi utili a tirar mazzate con stile e qui… l’ennesima sorpresa. Sto parlando del tutorial che, a differenza di molti altri titoli del genere, si rivela ben più esaustivo del semplice “questi sono i comandi, ora attaccati” ma che, anzi, spazia da lezioni sui controlli di base a veri e propri focus sui singoli personaggi, in modo tale che per il giocatore inesperto risulti praticamente impossibile non trovare almeno un personaggio da mainare.
D’altronde i combattimenti in Skullgirls si svolgono in tag fino ad un massimo di tre personaggi per parte e, al fine di ottenere una piena efficienza online, è auspicabile riuscire a padroneggiarne altrettanti del roster a disposizione.
Parlando proprio del cast disponibile, esso rappresenta tuttavia le due facce della medaglia e probabilmente l’unica vera pecca del gioco: se da un lato nell’edizione Encore, il numero delle lottatrici è aumentato rispetto alla prima versione, rimane comunque risibile, poiché limitato a tredici combattenti (di cui quattro DLC, uno dei quali scaricabile gratuitamente), da un altro non ci si può che complimentare con i ragazzi di Lab Zero per l’ottimo lavoro svolto in ambito bilanciamento.
In qualche ora di gioco si riesce senza troppi grattacapi a gestirsi almeno una lottatrice e diventa un piacere giostrarsi tra le svariate baruffe che si andranno ad affrontare nelle diverse modalità disponibili, come le canoniche Arcade e Storia, le quali non allungano di tantissimo la longevità complessiva, ma garantiscono un’elevata rigiocabilità, oltre a rappresentare un buon allenamento prima di tuffarsi nel multigiocatore online. La sopracitata veste grafica e la colonna sonora spiccatamente jazz, unite ad un gameplay che farà felice chi campa di pane e mazzate (videoludiche eh), rendono questa produzione un must per chiunque si definisca un appassionato del genere. E questa non vuole essere una recensione, bensì un consiglio da videogiocatore a videogiocatore: provatelo anche solo una volta e non riuscirete più a staccarvici.
2 thoughts on “Speciale Skullgirls Encore: mazzate di grazia”
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