Assassin’s Creed Valhalla: Dawn of Ragnarok – Essere Odino
Assassin’s Creed Valhalla: Dawn of Ragnarok è l’ultimo DLC che mamma Ubisoft ha sfornato per quello che ho avuto modo di definire come uno dei migliori Assassin’s Creed degli ultimi anni, proprio perchè si discosta dall’anima dura e pure del franchise per abbracciare lidi più action e ibridi, per così dire. In questa ultima avventura di Eivor saremo chiamati, ancora una volta – ma in maniera molto più estensiva, ossia qualcosa come 35-40 ore -, ad essere Odino, vestire i suoi panni e vivere la sua storia. Non saremo più alle porte di Parigi o intenti a uccidere Druidi selvaggi, bensì saremo chiamati nel regno di Svartalfheim per cercare di salvare uno dei suoi figli, rapito da Surtr, made in Muspelheim.
Sarà riuscito il mondo di Svartalfheim e i suoi magici nani a ravvivare la fiamma della passione verso il titolo? Scopriamolo insieme!

Gameplay e comparto tecnico – Tutto di più
Essendo ormai arrivati a quello che considero l’endgame del titolo, Dawn of Ragnarok fa esattamente quello che ci si aspetta: offre tutto, ma di più. Nuovi nemici, nuovi mostri, nuovi poteri, nuovi enigmi. Non c’è un ambito che sia rimasto intoccato, in questo DLC. Partiamo dalle cose macroscopiche, però. Odino/Eivor avrà a disposizione un bracciale magico, dono dei nani, che gli permetterà di assorbire il potere dei nuovi nemici provenienti da Muspelheim o dai giganti di ghiaccio di Jotunn. Questo potere sarà necessario per sopravvivere alla lava, piuttosto che nascondervi in piena vista, ammesso e non concesso che sia la trasformazione giusta al momento giusto. Il mana necessario per utilizzare i poteri è accumulato attaccando i nemici e assorbendolo dalle piante magiche che popolano Svartalfheim. I bracciali sono potenziabili in vari modi, dandovi la possibilità di usare più volte i poteri a disposizione o aumentare la loro efficacia in battaglia.
La storia di Assassin’s Creed Valhalla: Dawn of Ragnarok è piuttosto lineare ma non noiosa o banale. Vi sposterete da un mini-boss all’altro, sempre più potente, facendovi strada dai nuovi nemici che offriranno comunque un decente livello di sfida se ingaggiati massivamente. Se ve lo steste chiedendo no, l’AI non è particolarmente migliorata rispetto al gioco base… e avrete anche a disposizione più strumenti per metterla alla prova, a questo giro.

Dal punto di vista del world design, Svartalfheim è un mondo estremamente vivo e decisamente fantasy, con rocce dorate, piante dalla foggia singolare, spazi e costruzioni sotterranee di un certo peso. Tutto quanto, ovviamente, offre al giocatore la possibilità di rimanere ancora stupito davanti ai nuovi raid lungo i fiumi (e non solo) del regno, mentre sarete alla ricerca di nuovi pezzi d’armatura per divenire ancora più potenti per poter affrontare Surtr.
Graficamente parlando, Dawn of Ragnarok offre una ventata d’aria fresca al titolo, regalandoci, come vi anticipavo, degli squarci molto fantasy e ben fatti, allontanandosi abbastanza dallo pseudo-realismo del gioco base e delle sue stesse espansioni precedenti… cosa che ho particolarmente gradito, a dirla tutta.
Assassin’s Creed Valhalla: Dawn of Ragnarok – un DLC di sostanza
In definitiva, Assassin’s Creed Valhalla: Dawn of Ragnarok è un DLC di sostanza che aggiunge effettivamente un nuovo livello di gameplay anche se in alcuni casi risulta fin troppo straight-forward e vi pone davanti a delle non-scelte. Nonostante questo, però, questo DLC sarà in grado di offrirvi una sorsata di contenuti nuovi e divertenti, in alcuni frangenti anche piuttosto sfidanti, dandovi la possibilità di vestire i panni di Odino, ancora una volta, nel caso non vi fosse bastata la parentesi del gioco base. Personalmente, se avete gradito Valhalla, Dawn of Ragnarok è decisamente un DLC da giocare estensivamente e che vi farà divertire e, sicuramente, vi strapperà qualche wow in qualche frangente.
See you, Game Cowboys!
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