Pubblicato il 06/06/22 da Ciro Muso Acanfora

This War of Mine: Final Cut – Recensione

La guerra più cruda che mai.
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This War of Mine è un gioco dall’età ormai quasi decennale. Quando uscì nell’ormai lontano 2014 fu uno dei giochi più d’impatto che il mondo videoludico avesse mai visto, portando i giocatori nei panni di protagonisti della guerra, ma dal lato opposto rispetto ai soldati che i giocatori erano ormai abituati ad impersonare: persone povere, che hanno perso tutto e il cui unico obiettivo è sopravvivere mentre attorno a loro si scatena il finimondo.

Già all’epoca scrivemmo una recensione a riguardo, ma nel corso degli anni il gioco si è evoluto proponendo DLC narrativi, aggiornamenti vari e persino la possibilità di acquistare street-art aggiuntive e visualizzabili sui muri in gioco devolvendo il ricavato in beneficienza.
This War of Mine: Final Cut contiene tutti questi contenuti, oltre che a nuovi personaggi, nuove locations e aggiornamenti grafici per rendere il tutto adeguato alle console di nuova generazione, per l’uscita su PS5, Xbox Series X|S e Game Pass il 10 Maggio!

This War of Mine: Stories

L’aggiunta probabilmente più importante rispetto al gioco base è l’arrivo dei DLC narrativi, comprendenti tre storie separate:

  • Father’s Promise – Un padre e sua figlia, gravemente malata, devono ritrovarsi ad affrontare il terrore della guerra da soli e senza alcun aiuto. I twist narrativi sono davvero interessanti e mi hanno intrigato parecchio, lasciandomi spesso e volentieri molto curioso di sapere come il gioco avrebbe portato avanti la storia. Purtroppo però, non posso fare a meno di notare alcune lacune in termini di coerenza narrativa, dato che un paio di punti non vengono spiegati correttamente e, di conseguenza, sembrano quasi insensati.
  • Last Broadcast – Una coppia in età avanzata, uno dei quali dalla mobilità ristretta, decide di rimanere all’interno di una città devastata nella speranza di poter portare notizie e aggiornamenti validi e d’aiuto per gli altri sopravvissuti tramite la loro trasmissione radiofonica. Le scelte del giocatore potranno fare differenza fra il salvare le vite di sconosciuti o il salvare le vite dei protagonisti, ma forse un po’ ripetitiva nel complesso.
  • Fading Embers – In assoluto la migliore delle tre avventure. Il gioco farà del suo meglio per portare il giocatore al limite, costringendolo a scegliere fra il salvaguardare le memorie e i tesori artistici della famiglia della protagonista, rimasta ormai orfana, e il sopravvivere a un inverno incredibilmente rigido e potenzialmente letale.

Per chi ha già giocato al gioco per svariato tempo all’uscita, l’esperienza della modalità Survival del gioco in sé per sé potrebbe essere ormai qualcosa di già visto. Queste Stories aggiuntive possono essere un addendum sufficiente a giustificare l’acquisto per godersi all’incirca una dozzina di ore di gameplay.

È disponibile, chiaramente, anche la versione originale del gioco che permette di giocare in modalità “survival” dura e pura.

This War of Mine su Console

Il titolo di “11 bit studios” era arrivato su console già nel Gennaio 2016, con il capitolo “This War of Mine: Little Ones”, che vedeva come protagonisti i bambini vittime della guerra (capitolo che, per inciso, non è presente in questa versione Final Cut). Non ho avuto modo di provare quel capitolo, ma la mia esperienza con Final Cut su PS5 (la versione da noi giocata) è stata decisamente poco lusinghiera.

Partiamo dal problema principale: i controlli. In linea teorica, la UI di This War of Mine si sposa abbastanza bene con i pad delle console: anziché cliccare con il mouse sulle icone il giocatore può navigare fra queste usando il D-Pad e usare gli stick per spostare personaggi e telecamera. Il problema risiede nella poca responsività, causata da problemi tecnici: selettori a rotazione che resettano la loro posizione nel momento in cui i personaggi si muovono anche solo di un millimetro, impossibilità di reagire con velocità a situazioni di pericolo perché l’indicatore di mira con armi da fuoco si sposta in maniera praticamente casuale, protagonisti che iniziano a salire e scendere le scale anziché andare dritti perché lo stick è leggermente inclinato verso il punto sbagliato… Insomma, personalmente ho trovato l’esperienza su console poco consona a quelli che sono gli standard odierni, e la cosa mi è dispiaciuta molto.

Se aggiungiamo a questo anche traduzioni a volte assenti e, quando presenti, del calibro di “giochiamo a PIETRA, carta, forbice?”…

Una Final Cut che, speriamo, non sarà così Final.

In This War of Mine: Final Cut si fa sentire vividamente la mancanza del DLC standalone “Little Ones”, che avrebbe sicuramente completato l’opera per racchiudere l’interezza dell’esperienza. Se aggiungiamo questo alle evidenti problematiche presenti su console, viene purtroppo difficile consigliare l’acquisto al pubblico che conosce e ha già avuto modo di giocare il titolo nella sua interezza.

Per chi invece, come me, cerca un punto di ingresso perché non ha mai avuto modo di giocare al titolo del team polacco, questa versione è sicuramente un’esperienza validissima, specialmente considerando l’aggiunta della versione “Stories” che offre un buon punto di partenza anche per i novellini.

  • Esperienza completa con il DLC Stories.
  • Migliorie grafiche e aggiunte di personaggi e location.
  • Un'esperienza di impatto.

 

  • Assente il DLC Standalone Little Ones
  • Controlli con Pad decisamente da rivedere.

Muso - Biografia

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