Dopo sette anni dall’uscita originale e un porting mobile alle spalle, Monster Hunter Stories è tornato con una remaster su Nintendo Switch, Playstation 4 e PC, in quella che è in tutto e per tutto la sua versione più completa, recuperando contenuti andati persi nella versione occidentale e cercando anche di riacchiappare quel pubblico che potrebbe averlo perso di vista tempo addietro.
Monster Hunter Stories Remaster – Uno po’ di contesto
Prima di parlare di come è stata resa questa remaster e di quali contenuti ci propone, spendiamo qualche parola su che cos’è Monster Hunter Stories.
Il titolo, uscito su 3DS nel 2016 in Giappone e nel 2017 in occidente, si tratta di uno spin-off della serie Monster Hunter che la avvicina allo stile Monster-Catching, sottogenere del JRPG incentrato sulla cattura e utilizzo di creature in combattimenti a turni. Probabilmente avete già in testa dei perfetti esempi di questo genere con le serie di Pokémon e Digimon, ed esattamente come loro anche Monster Hunter Stories si approccia a un pubblico più giovane con una grafica più colorata e in stile anime, con personaggi più piccoli e con le testone.

Il gameplay quindi fa un completo voltafaccia, da un action in cui si cacciano i mostri a un rpg a turni in cui si fa squadra con loro e si cavalcano, inserendosi però, in qualche modo assurdo, perfettamente nel contesto del mondo di Monster Hunter. Molte infatti sono le meccaniche trasferite da un contesto all’altro, come armi, armature, oggetti, elementi e status, con un’attenzione anche nello sfruttare le varie unicità dei mostri per sperimentare delle dinamiche molto simpatiche, oltre che una cura nell’ambientazione e nella storia piene di riferimenti e accortezze che un fan della serie non può non amare. Certo, qualche sbavatura c’è, come una parte iniziale molto lenta nelle spiegazioni ma sbrigativa e superficiale nel racconto, il dover accettare la presenza di “cristalli magici” e del “potere dell’amicizia” o il fatto che possiamo vedere nascere un Gravios e un Basarios separatamente (per chi non lo sapesse, il Gravios è un adulto di Basarios), o che tutti i mostri, compresi mammiferi, nascano dalle uova.

Monster Hunter Stories Remaster – Un porting necessario
Arriviamo così a parlare di questa nuova versione.
Monster Hunter Stories Remaster arriva così su console moderne con una missione: dare una seconda vita a un titolo arrivato da noi piuttosto travagliato.
Partiamo con la piattaforma: originariamente Monster Hunter Stories è un titolo per Nintendo 3DS, una console che ora è finita agli annali con la chiusura dei server, e che dunque è molto difficile da recuperare in maniera legale.
Aggiungiamo poi il fatto che stiamo parlando di un Monster Hunter pre-World, ancora una serie quasi di nicchia per noi occidentali, con un buon numero di giocatori ma sicuramente non gli stessi numeri che abbiamo ora. Questo parlando della serie principale, figuriamoci per uno spin-off che con una grafica più “per bambini” ha anche allontanato parte del già piccolo pubblico di adolescenti e adulti. Ciò ha portato a un vero e proprio flop nelle nostre terre, con persino gli ultimi aggiornamenti che non sono stati mai pubblicati nella nostra versione, definendolo così un titolo “incompleto”.

Ma quindi perché riportarlo ora? Presto detto: la community in questo momento è più accesa che mai in attesa di Monster Hunter Wilds, ed inoltre il sequel Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin è andato piuttosto bene, quindi perché non unire le due cose e offrire un titolo da giocare in quest’anno senza pubblicazioni, facendo anche recuperare la storia sulle cui fondamenta si basa in parte quella di Stories 2 e in più rimediare agli errori della versione 3DS? Ecco quindi che abbiamo una remaster in alta definizione che permette al gioco di uscire dalla console a due schermi e di far splendere la sua estetica coloratissima, con in più tutti i contenuti aggiuntivi della versione giapponese e un nuovo lavoro di doppiaggio in inglese e giapponese che arricchiscono una storia già di per sé molto interessante.
Ci sono ovviamente alcuni piccoli problemi dovuti alla sua natura di gioco per 3DS, infatti alcuni modelli e texture non sono invecchiati molto bene e anzi ne vengono esaltati i difetti in Full HD o in 4K, gli ambienti larghi, pensati per essere visti in 3D, non rendono così tanto bene in un schermo “piatto” e anzi fa sembrare le ambientazioni ancora più vuote. Discorso simile per i filmati che, pensati per una console portatile (meglio quindi giocarlo su Switch? chissà…) hanno delle interruzioni molto strane in attesa di un input per continuare, cosa che su console fissa è molto strana.

Però in conclusione stiamo parlando di un titolo riportato molto bene e che, indipendentemente da quanto venderà, è molto importante che sia stato fatto.
Se siete fan di Monster Hunter, date assolutamente un’occasione a questo titolo perché non ne rimarrete delusi, soprattutto dato il prezzo di lancio di 30 euro.
Ora, per favore Capcom, dateci una remaster di Monster Hunter 4 Ultimate.
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