Pubblicato il 30/09/21 da Ciro Muso Acanfora

Lost in Random: Recensione – Una favola… Per caso.

Un indie assolutamente da provare!
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Un regno incantato, una regina malvagia e una “principessa” da salvare. Quante volte avrete sentito favole di questo tipo, raccontate in ogni salsa possibile e immaginabile?

Beh, è proprio quello che vi troverete davanti giocando a Lost in Random, il titolo sviluppato da Zoink e pubblicato da Electronic Arts su PC, Switch, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X|S il 10 settembre. Ma questa volta oltre alla solita storia c’è qualcosa di più.

Lost in Random: C’era una volta una ragazzina, in compagnia di un dado

La storia di Lost in Random racconta le avventure di Even, una giovanissima ragazzina nata e cresciuta in Primagora, la più povera e sfortunata cittadina del regno di Alea. A causa di alcuni avvenimenti che andranno a toccare personalmente la nostra protagonista, questa deciderà di allontanarsi da casa per esplorare l’interno regno per incontrare nuovi amici e fermare le forze del male. Ad accompagnarla fedelmente ci sarà Dicey, un piccolo dado dai poteri smisurati in grado di aiutare in combattimento ed eguagliare la forza dell’unica altra persona all’interno di Alea in possesso di un dado: la Regina stessa!

Un vastissimo cast di personaggi tutti diversi dagli altri faranno da contorno alle eroiche gesta di Even. Ognuno di questi avrà pregi e difetti, che permetteranno al gioco di trattare anche solo di sfuggita argomenti delicati quali il lutto, la dipendenza emotiva, il gioco d’azzardo e il cambiamento imposto dalla pressione sociale.

Il personaggio di Dicey sarà una simpatica spalla, perfettamente comprensibile da Even ma non dal giocatore.

Se all’inizio Lost in Random si propone come una favoletta come tutte le altre, piano piano ci si rende conto che questo gioco ha molto di più da dire e che la caratterizzazione di tutti i personaggi è ben pensata, i plot twist non sempre scontati e l’umorismo abbastanza ricercato. La versione inglese contiene numerosissime battute che hanno senso solamente in lingua originale, ma c’è da dire che la traduzione italiana ha fatto un ottimo lavoro nel rendere al meglio il senso più ampio (dalle piccole cose come il nome del regno, tradotto da “Random” a “Alea”, fino alle situazioni più complesse come la battaglia di rime che incontreremo a un certo punto della storia).
Un’altra nota di merito va a Dicey, che sarà in grado di esprimere perfettamente il suo stato d’animo e fisico usando solamente le sue movenze e l’intonazione di voce.

Il gioco ha una durata di circa 13/14 ore considerando esclusivamente la quest principale, anche se il mondo di gioco è costellato da numerosi NPC pronti a fornire missioni secondarie a chiunque voglia vivere più a fondo il mondo di Alea.

Lost in Random: La fortuna aiuta gli audaci… E chi ha una buona mira.

Il sistema di combattimento proposto da questo gioco è stata a dir poco una sorpresa assoluta. Le fasi in cui ci troveremo ad affrontare dei nemici sono basate principalmente su tre fattori:

  • Il nostro mazzo di carte, che sarà possibile modificare e migliorare mano a mano che il gioco va avanti. Ogni carta ha un valore specifico necessario per essere giocata.
  • Dicey, che all’inizio della nostra avventura sarà in grado di lanciare solamente un 1 o un 2 ma che, chiaramente, diventerà più forte con il tempo.
  • Il combattimento vero e proprio, in tempo reale, in cui useremo varie armi e oggetti per scontrarci contro i nostri avversari.

Questi tre elementi si sposano alla perfezione in un mix di casualità, probabilità e bravura del giocatore. Per ottenere carte e poter lanciare Dicey sarà necessario colpire i punti deboli dei nemici con la nostra fionda dalle munizioni infinite. Una volta ottenuto abbastanza potere il giocatore potrà lanciare Dicey e in base al numero uscito potrà usare una o più carte, che variano fra bombe, lance, spade, scudi, cure e diversi artefatti.

Le carte a disposizione saranno un totale di 36, e non sarà difficile ottenerle tutte durante il corso dell’avventura.

La genialità di come funziona il sistema di combattimento sta negli accorgimenti adottati dagli sviluppatori per non rendere il gioco frustrante:

  • Hai una pessima mano? Non importa, scartala e con qualche colpo ben assestato potrai pescare altre carte e lanciare nuovamente Dicey in meno di un minuto!
  • Hai un’ottima mano ma Dicey non ha regalato un lancio fortunato? Non importa, puoi mettere da parte alcune delle carte che hai in mano per utilizzarle al prossimo lancio!
  • Hai un’evidente incapacità nel mirare con un controller, come il sottoscritto? Non importa, la mira assistita è ottima per centrare i punti deboli dei nemici!
  • Hai una sfortuna incredibile sia con le carte che con i tiri di dado? Non importa, equipaggia tante carte a basso costo e usane quante riesci dando priorità alle armi, in modo da fare danno ai nemici durante le fasi di combattimento in tempo reale!
  • Hai problemi a combattere con i nemici faccia a faccia? Non importa, puoi colpire dalla distanza con arco e freccia, bombe e tanto altro!

Insomma, la qualità del sistema di combattimento di Lost in Random è ineccepibile e curatissima dall’inizio alla fine. Un’unica lamentela che si può fare è alla leggera mancanza di varietà dei nemici e nei loro pattern di attacco, ma per il resto il gioco è divertente per tutta la sua durata.
Saranno inoltre presenti alcune boss fight che andranno ad aggiungere quel tocco di pepe ogni tanto, per non rendere mai monotono il gioco.

Al di fuori dei combattimenti il giocatore si troverà ad affrontare anche aree in cui sarà necessario evitare di essere individuati e sezioni con piccoli rompicapo non troppo complessi ma che aiutano a dettare il flow del gioco. Purtroppo la navigazione dei livelli non sarà sempre semplice, causa assenza di una minimappa: sarà presente una mappa all’interno dell’inventario, ma sarà stilizzata e spesso difficile da comprendere a pieno.

Qualità sorprendente

Anche dal punto di vista grafico Lost in Random risplende di luce propria, proponendo una direzione artistica curatissima dai modelli 3D alle texture e con uno stile piuttosto particolare, se non addirittura unico, paragonabile addirittura a quello delle opere di Tim Burton.
Personalmente ho apprezzato molto la resa dei personaggi, che ricorda quasi delle statuette intagliate nel legno, mentre l’unica cosa che mi sento di biasimare è l’utilizzo forse un po’ esagerato della nebbia: aiuta a rendere l’atmosfera cupa e nasconde i difetti visivi sulla lunga distanza, certo, ma in alcune zone sarà addirittura difficile vedere cosa si trova a pochi passi da noi.

Anche le espressioni, le movenze e le animazioni facciali sono rese molto bene.

Sul fronte tecnico il gioco è solido e funziona bene, mantenendo un framerate stabile e considerevole anche nelle situazioni più dinamiche e con molti nemici a schermo, a fronte però di caricamenti iniziali e fra livelli leggermente lunghi.

Per quanto riguarda invece il comparto audio niente da eccepire. La soundtrack è ben utilizzata ma non unica nel suo genere, la tipica OST che vi aspettate di sentire in un gioco che tratta di un regno delle favole.
Molto migliore il doppiaggio invece, che si prodiga in virtuosismi non da poco quando si tratta di esprimere le parti più emotive dei dialoghi, e non sono da meno anche gli effetti sonori atti a rendere i feedback audio durante le fasi di combattimento.

La bellezza dell’inaspettato

È passato davvero poco tempo da quando ho recensito Road 96 alla fine dell’estate e temevo di dover aspettare chissà quanto tempo per trovarmi di fronte a un altro titolo indie in grado di soddisfarmi appieno. Mi ritengo estremamente fortunato nel constatare che Lost in Random è stato in grado di dimostrarmi che sbagliavo, con i suoi personaggi emotivamente impegnati, la sua grafica unica e decisa e il suo gameplay incredibilmente rifinito.

Il titolo di Zoink e EA è assolutamente un gioco da provare, adatto ai veterani del mondo videoludico come ai più giovani, a patto che non si facciano influenzare da ambienti e personaggi un po’ cupi. Un’esperienza per chiunque voglia godersi un’avventura nuova e intraprendente!

  • Sistema di combattimento rifinito nei minimi particolari.
  • Stile grafico lodevole.
  • Numerose sorprese a livello narrativo.

 

  • Alcuni nemici potrebbero essere tediosi da combattere.

Muso - Biografia

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