Pubblicato il 24/07/23 da Luca Dedei

Exoprimal – Recensione

Dinosauri contro Robot!
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In un estate dove abbiamo potuto vedere l’uscita di un nuovo capitolo della serie di Street Fighter e la conclusione del più recente titolo di Monster Hunter, Capcom continua a mostrarsi con la distribuzione della sua nuova IP: Exoprimal.

Exoprimal Recensione – Dinosauri, tanti dinosauri…

Quello di Exoprimal è un gameplay che sulla carta può far pensare a un qualcosa di molto divertente, frenetico e dai tratti trash: infatti si tratta di uno sparatutto dove muoveremo delle tute futuristiche, chiamate exocorazze, per sparare a immense e continue orde di dinosauri. Una dicotomia di elementi che porta sicuramente il giocatore ad esserne incuriosito, invitato anche dalla possibilità di poter partecipare a questa fagiolata insieme agli amici, dato che il titolo prevede delle squadre da cinque giocatori.

Qua però scatta uno dei primi allarmi per chi è interessato al gameplay cooperativo del gioco, bisogna infatti sapere che in realtà Exoprimal è un titolo PvP, dove lo scopo delle partite è quello di completare tutti gli obiettivi più velocemente rispetto alla squadra avversaria, con una “missione finale” che può anche vedere i due team scontarsi direttamente uno contro l’altro. Si può evitare di raggiungere partite che prevedono la modalità PvP diretta selezionando l’opzione PvE, ma rimane comunque il fatto che il titolo incentiva il matchmaking multiplo, garantendo più esperienza con l’opzione “entrambi” quando si sceglie la modalità, e che in ogni caso non è possibile sfuggire alla meccanica della corsa contro il tempo competitiva, che da un lato rende tutte le partite molto frenetiche e senza sosta, ma dall’altro mette i nostri bersagli dinosauri in secondo piano, dovendo fare più attenzione agli altri giocatori che a loro. Quindi se volevate fare delle partite con i vostri amici unicamente contro i dinosauri comandanti dalla CPU, siete stati avvisati.

Ma come si combattono questi dinosauri? Il gioco di squadra presenta una classica divisione in ruoli. Tra le exocorazze che potremo scegliere, queste sono divise in tre ruoli:

  • Assalto, specializzate nel danno ma dalla scarsa difesa;
  • Colosso, grossi combattenti in grado di gestire le orde e fornire protezione alla squadra con i loro scudi;
  • Supporto, servono a tenere in vita gli altri compagni di squadra tramite cure e potenziamenti vari.

Una volta compreso bene il rapporto giusto di questi tre ruoli in un gruppo, si può imparare a sfruttare al meglio il proprio stile di gioco per selezionare le exocorazze disponibili, ognuna con diverse abilità. Per quanto siano molto differenti, non ci vorrà molto tempo per apprendere le basi di ogni “personaggio”, quindi è possibile imparare in fretta come muoversi ed essere in grado di coprire tutti e tre i ruoli per trovarsi preparati quando richiesto.

Abbiamo preparato il nostro team, selezionato le nostre exocorazze in maniera equilibrata e ora ci troviamo sul campo. Qua possiamo notare quanto le orde di dinosauri in Exoprimal siano numerose…anzi, numeroso sarebbe un eufemismo. Già solo in pochissime partite si può sbloccare l’achievement (o il trofeo) di aver ucciso 1000 dinosauri diversi, questo perché nel gioco veniamo letteralmente investiti da una marea di creature pronte a farci a pezzi, tra velociraptor, carnotauri, stegosauri, tirannosauri e tanto altro ancora. Ovviamente quelli più piccoli, come i velociraptor, si troveranno in gruppi molto elevati e più fragili, mentre altri, quali carnotauri, verrano considerati come mini boss e sono dunque più tosti da buttar giù. Ovviamente sta al lavoro di squadra decidere chi avrà la meglio per proseguire velocemente, ma è anche possibile comandare uno dei dinosauri più grossi presenti nella missione per disturbare direttamente la squadra avversaria e intanto poter giocare come un effettivo dinosauro, che può essere figo.

Con Exoprimal il RE Engine è quindi spinto in maniera molto aggressiva e continua a non deludere, permettendo prestazioni piuttosto elevante con moltissimi elementi a schermo. Per questa recensione è stato utilizzato un PC che monta un processore AMD Ryzen 7 5700X e una scheda video NVidia GTX 1060 da 6GB di VRAM e il gioco procede in maniera stabile a 60 FPS con le impostazioni a medio in 1080p, con ovviamente qualche calo nelle situazioni più critiche, ma anche in quei casi risulta tutto molto stabile e non fastidioso alla visione. Un’altra grande vittoria di ottimizzazione per l’engine che è stato in grado di far girare in maniera molto stabile Monster Hunter Rise su Nintendo Switch.

Ci sono voluti quasi mille dinosauri a schermo per far calare il framerate, rimanendo comunque stabile in un certo valore.

Exoprimal Recensione – …ma una sola modalità.

Se la struttura di gameplay base di Exoprimal può sembrare molto divertente e viene gestito in maniera molto stabile con le prestazioni, il titolo purtroppo ha delle grosse lacune in tutto quello che si trova intorno a questa modalità di gioco.

Partiamo dalla modalità storia o, per meglio dire, la storia, senza la parola “modalità“. Questo perché per scoprire il mistero legato al nostro imprigionamento in questi “Wargames” virtuali organizzati da un IA impazzita (che ci parlerà in italiano tramite un sistema di Text-to-Speech e non tramite un vero doppiaggio, completamente assente dato che tutti gli altri personaggi parlano in inglese) non avremo alcun tipo di missione o modalità extra. Tutto quello che possiamo e dobbiamo fare è quello di svolgere quante più partite possibile finché il gioco non deciderà che potremo avere più informazioni, queste presentate sotto forma di documenti audio-testuali e da delle brevi cutscene che proseguiranno la trama. Dunque il nostro gameplay si svolge in maniera completamente separata dagli avvenimenti di trama, i personaggi non sono presenti nelle partite tranne in alcune rare sequenze dove faranno da elementi di sfondo e il tutto dà l’idea di proseguire unicamente tramite livello di esperienza piuttosto che tramite completamenti di obiettivi.

Questa è l’unica schermata di gioco dedicata alla storia. Il proseguimento di questa mappa non dipenderà altro che da quante partite avremo fatto senza un obiettivo pratico.

Tutto quello che potremo fare in Exoprimal è solo e unicamente giocare le partite di sopravvivenza dove dovremo raggiungere un punto, sparare a qualche dinosauro, completare l’obiettivo e poi camminare verso il prossimo, finire la missione e vedere quale potenziamento passivo abbiamo sbloccato per la nostra exocorazza, che quindi non ci farà cambiare in maniera drastica il nostro stile di gioco e ripetere il tutto all’infinito in un loop che pecca di varietà.

Mancanza di varietà è il modo migliore per descrivere Exoprimal: la personalizzazione del personaggio è scarna, dovremo ripetere le stesse azioni all’infinito sia a livello di obiettivi che di comandi e persino i dinosauri sembrano non variare se non dopo numerose ore di gioco, infatti si può iniziare a pensare che non ci siano altre specie al di fuori di velociraptor, carnotauri e T-Rex. L’ultima affermazione è in realtà falsa, perché dopo il raggiungimento di un certo livello, si potranno vedere anche altre creature come triceratopi, sironitosauri e persino delle versioni geneticamente modificate chiamate Neosauri, però tutto questo avviene con un tempo di progressione veramente lento e che può portare alla noia prima che le cose inizino a diventare interessanti.

Conclusione – Un Free-to-Play a prezzo pieno

Ricordando che Exoprimal è strutturato come un Games as a Service ed in questo momento nella sua prima stagione, con nuovi contenuti in arrivo in un prossimo futuro che potrebbero cambiare completamente la prospettiva, non possiamo però notare come giudicando la situazione attuale sembra quasi essere un accesso anticipato piuttosto che un titolo nel suo periodo di lancio, con persino una funzione di crossplay zoppa: possiamo trovare giocatori di altre piattaforme, ma non potremo invitarli nel nostro party, impedendoci quindi di poter giocare con i nostri amici se questi si trovano su un altro tipo di console.

Passando poi a far notare che il titolo sia venduto a prezzo pieno, ma nonostante questo presenta un proseguimento molto lento di pochi contenuti, con una trama relegata dietro a dei filmati che partono a caso tra una partita multiplayer e l’altra, un gameplay-loop monotono, delle microtransazioni estestiche e dei boost dell’esperienza a pagamento per migliorare le nostre exocorazze, season pass premium per sbloccare i contenuti salendo di livello e persino delle loot box per potenziamenti e skin. Praticamente tutte le possibili meccaniche a pagamento che di solito si possono trovare in un free-to-play.

È innegabile come il gioco necessiti al più presto di contenuti e di una migliore gestione del multigiocatore, sperando che queste cose arrivino con le prossime stagioni, ed esattamente come gli exocombattenti devono muoversi velocemente per proseguire durante una partita, anche Capcom dovrà correre al prossimo obiettivo il prima possibile.

  • Ottimizzazione eccellente
  • Numerosi dinosauri a schermo senza problemi
  • Gameplay veloce e dinamico
  • Ottimo rapporto nella gestione dei ruoli

 

  • Gameplay-loop monotono
  • Assenza di missioni di storia
  • Assenza di una modalità puramente PvE
  • Una sola modalità di gioco
  • Troppi elementi a pagamento per un gioco a prezzo pieno

Kimer - Biografia

Un semplice Nessuno, videogiocatore di periferia. Nato durante la Bizarre Summer e cresciuto nella provincia di Milano in una relazione praticamente simbiotica con i videogiochi.

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