La quinta generazione di Monster Hunter ha portato grossi cambiamenti: con Monster Hunter World e la sua espansione, Iceborne, la serie targata Capcom ha deciso di non accontentarsi solo dell’enorme successo che ha in Giappone, ma ha voluto presentarsi al pubblico globale, partendo innanzitutto dal cambio di piattaforma (PS4 e Xbox One) e, per la prima volta con la serie principale, avvicinandosi al mercato PC, e migliorando sotto ogni punto di vista la quality of life nel gameplay. Potrà quindi Monster Hunter Rise riuscire a portare tutto il successo di World e filtrarlo tramite Nintendo Switch?
Monster Hunter Rise – Un’estetica che compensa la grafica.
Come detto precedentemente, questo gioco è il ritorno su console Nintendo di Monster Hunter dopo due anni su console Sony e Microsoft (anche se dubito sia mancato in questo lasso di tempo dopo circa 10 anni di titoli sulla console della grande N), quindi i dubbi e i paragoni con Monster Hunter 5 arrivano naturali: può la console ibrida replicare la grafica e il gameplay del titolo uscito su console fisse? La risposta è si. Circa.
Infatti a livello grafico, nonostante l’enorme sforzo e miglioramento da Generations Ultimate, Monster Hunter Rise fa molta fatica a simulare l’impatto e i dettagli grafici che World ci ha mostrato, con una risoluzione di 1344×756 in modalità fissa e 960×540 in portatile. Però il team di Capcom ha pensato molto bene a un modo per colmare queste lacune.
Infatti il gioco, non potendo puntare su una grafica stratosferica, ritorna sui suoi passi e riscopre una delle cose che hanno resa famosa la serie: L’estetica.
Infatti Monster Hunter Rise riporta tutta quell’atmosfera e la vivacità nei colori presente nei giochi classici e che per qualche motivo a World (nella sua ricerca del fotorealismo) manca. Partendo dal villaggio di Kamura si può venire sommersi in questo connubio di colori e luci, uniti ai personaggi dal bellissimo design che si trovano in essa, e sembra di tornare in Monster Hunter 4 Ultimate, condito però dal tocco giapponesizzante simile alla Yukumo di Portable 3rd e Generations. Una sensazione che, indipendentemente dal fatto che il giocatore sia un veterano o un novizio, fa pensare a casa.
Per non parlare poi appunto dei personaggi: iniziando il gioco potremo creare il nostro personaggio e i primi due compagni, un felyne e un canyne, e senza soffermarci sulle varie possibilità di personalizzazione che comunque sono lodevoli, il primo incontro che avremo sarà con le due gemelle Hinoa e Minoto che, oltre al design adorabile, si mostreranno subito con i loro carattere molto “anime”. Questa cosa contraddistinguerà molto i vari npc, infatti saranno molto simili come carattere a dei personaggi di un cartone giapponese, ma questa cosa andrà in completa affinità con l’estetica di Monster Hunter Rise. I vari personaggi comunque si faranno amare grazie al loro design e ognuno di loro avrà un ruolo importante, sia di gameplay (chi vi consegnerà le missioni, chi vi potenzierà le armi e molto altro, a ognuno il proprio compito!) che di storia (rimanendo però al villaggio, senza disturbare le vostre cacce come certi personaggi di World).
Monster Hunter Rise – Un gameplay frenetico e vario
Passiamo però ora alla parte essenziale, il gioco presenta come sempre la possibilità di scegliere una missione, per poi lanciarsi nella caccia all’obbiettivo selezionato, in una caccia che può durare dai 5 ai 50 minuti (anche se non ci si ritroverà mai a far scadere i 50 minuti di tempo limite a meno che non ci si perda a cazzeggiare, di solito si finisce una caccia intorno ai 10/20 minuti).
Durante le cacce ci si può avventurare nelle 5 mappe disponibili in maniera completamente libera, con tanto di segreti e collezionabili nascosti in vari punti. L’esplorazione in Monster Hunter è totalmente libera ed opzionale: il Gufufo, la nuova e tenerissima mascotte, traccerà i mostri a inizio missione e saranno costantemente mostrati nella mappa, possiamo dunque scegliere se andare direttamente a prenderlo e menarlo, oppure andare in giro per lo scenario a vedere come le creature si muovo nell’ambiente, trovare fauna endemica di supporto, depositi minerari, pescare etc… il tutto reso molto più divertente grazie allo spostamento verticale e l’insetto filo.
Questa nuova meccanica permette principalmente tre cose:
- movimento libero: le nuove possibilità offerte dal gioco sono molto comode e naturali, muoversi come un novello uomo ragno apre a modalità di esplorazione completamente inedite e uniche, oltre che a nuovi modi per approcci per puntare i mostri. In alternativa, è possibile muoversi velocemente a terra anche grazie al nuovo compagno canyne, che offrirà anche un considerevole supporto offensivo.
- nuovi stili di combattimento: grazie agli attacchi fil di seta è possibile ampliare il nostro moveset
(con anche alcuni ritorni che i fan di Generations apprezzeranno) che rendono il combattimento più dinamico che mai. Inoltre, con le abilità scambio, è possibile cambiare parti del moveset e grazie a ciò è possibile cambiare stile di combattimento anche utilizzando la stessa arma. - cavalcatura wyvern: un potenziamento della vecchia cavalcatura, ora invece ci attaccarci ai mostri come zecche per far danno, lo faremo come dei nematodi per indurli a colpire altri mostri. Cavalcandoli avremo la possibilità dunque di avere temporaneamente la potenza dei mostri a nostro vantaggio, potremo fare diversi attacchi appartenenti al suo moveset per infliggere ingenti danni all’obiettivo.
E parlando di nuove meccaniche, Monster Hunter Rise presenta, oltre alle classiche missioni di caccia (uccisione o cattura che sia) e arena (sfide a tempo con equipaggiamento preimpostato) abbiamo anche le missioni furia.
Questa nuova modalità è impostata avvicinandosi a un gameplay in stile tower defence, dove dovremo difendere i cancelli di kamura da diverse orde di mostri, utilizzando in maniera strategica le armi posizionabili (che si dividono in cavalcabili, automatiche e speciali) fino al segnale di contrattacco, durante il quale potremo scendere in campo con le nostre armi e iniziare il massacro. Le orde dei mostri saranno numerose e alla fine di un’orda ci sarà una sorta di “capitano” più forte degli altri. In alcuni casi questo sarà un mostro “Apex”, ovvero una versione molto più forte e unica del mostro, con colori, dimensioni e (soprattutto) moveset diversi. Modalità molto carina ed interessante da fare in multigiocatore, forse un po’ meno in singolo, soprattutto grazie ad alcune chicche come gli npc posizionabili come armi, che rende il tutto molto più gioco e divertente.
Conclusioni
Dopo aver terminato tutte le quest di caccia che il gioco mi ha lanciato contro, terminando quindi sia il Low che l’High Rank completamente, posso dire a mani basse che Monster Hunter Rise ha il potenziale per essere il miglior titolo di quinta generazione. Per il lato ludico, è il più divertente visto fino ad ora, molto frenetico e intrattenente grazie all’insetto filo e alle mappe verticali, il ritorno dell’estetica classica aggiornata graficamente (consideriamo anche che due delle mappe sono remake di vecchi paesaggi visti in terza generazione con Monster Hunter Tri e Portable 3rd) e con un framerate marmoreo sui 30 al secondo (grazie anche al RE engine) sono un piacere per gli occhi.
L’esperienza è quella più consigliata anche per i novizi, infatti il ritorno della divisione delle missioni in Villaggio e Base di caccia non deve essere visto solo come separazione delle componenti single player da quelle multiplayer, ma anche come un buonissimo “tutorial” (il villaggio) per permettere ai nuovi giocatori di fare esperienza con il mondo di gioco e per i giocatori veterani un modo per far pratica con le nuove meccaniche.
Unico lato negativo (per questo prima ho scritto che il titolo ha “potenziale”) purtroppo sta nella quantità di contenuti: finito il boss finale c’è il nulla, condito da un cliffhanger.
Una volta superate le missioni 7★ della base di caccia, il gioco parlerà dell’arrivo di qualcosa (per non fare spoiler), mettendoci in una strana attesa, senza però darci più alcuna missione, né indizio su come continuare. La riposta è che semplicemente questo evento non c’è, o almeno (secondo me), non c’è ancora. Infatti sono alquanto convinto che con i vari update stagionali, metteranno anche eventi che proseguiranno la storia di Kamura, basta già vedere che il prossimo (in arrivo inoltre tra pochissimo, fine aprile) non porterà solo un mostro, in questo caso il Chameleos (UNICO drago anziano, escludendo il boss finale, presente nel gioco!), ma anche un nuovo Apex, il Rathalos, e altri mostri non ancora annunciati, facendo quindi pensare a una bella mole di contenuti per ogni update, o almeno si spera. Solo il tempo potrà darci le risposte (o i mostri da menare, dipende da cosa si cerca).
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