A 10 anni dall’annuncio ufficiale e dopo innumerevoli passaggi tra diverse case di sviluppo, possiamo finalmente mettere mano su Dead Island 2. Tuttavia, dopo tutti questi anni di attesa e tanti survival horror rilasciati sul mercato, questo titolo sarà all’altezza delle aspettative?
Indice
Dead Island 2 – Che succede?
Dead Island 2 si apre con un video introduttivo dei nostri possibili protagonisti. In una Los Angeles invasa da zombi, i nostri protagonisti saliranno sull’aereo che avrebbe dovuto portarli alla salvezza, quando uno dei passeggeri, infettato dalla piaga zombie, causerà il panico e lo schianto dell’aereo. Poco prima dello schianto, verremo chiamati a scegliere il nostro protagonista (unico superstite) con il quale iniziare il viaggio. Usciti dall’aereo faremo conoscenza di Emma, Michael e Ronnie, alcuni degli “Npc” con cui dialogheremo durante l’avventura e con cui ci ridaremo appuntamento alla casa di Emma, ma solo dopo aver sconfitto una prima orda di zombie attirata dallo schianto. Durante la colluttazione verremo morsi, e sofferenti ci incammineremo verso Beverly Hills.
La trama di Dead Island 2 è abbastanza semplice e ricca di cliché: dopo aver ricercato sopravvissuti in zona ed un modo per scampare all’apocalisse che si sta scatenando a Hell-A (nome dato ad LA per il gioco), comprenderemo grazie a Sam B (che fa il suo ritorno da Dead Island) di essere immuni all’infezione e per questa ragione cercheremo di raggiungere l’equipe di soccorso a Santa Monica: per sviluppare un vaccino e diventare degli Eroi!
Tra combattimenti mozzafiato, dialoghi insensati ed esplosioni degne dei migliori (e peggiori) film Hollywoodiani si districa la trama di Dead Island 2, che nella sua 30ina di ore riesce comunque a conquistare il giocatore.
Un Gameplay da Hell-A!
Premetto in tutta onestà che il gameplay di Dead Island 2 risulta essere molto divertente e, passatemi il termine, “Caciarone”, tuttavia è anche la parte più debole del gioco.
Innanzitutto, di cosa stiamo parlando? Interamente in prima persona, come il predecessore, in Dead Island 2 saremo chiamati ad affrontare orde infinite di zombi con armi, spesso di fortuna, reperibili durante l’esplorazione. Le armi saranno divise in categorie di rarità e da esse dipenderanno il numero di modifiche applicabili all’arma stessa. Per quanto riguarda la personalizzazione di quest’ultime, non potremo crearne da zero, ma potremo solo aggiungere potenziamenti che applicheranno un danno elementale o ne miglioreranno le statistiche.
All’inizio del gioco, sceglieremo uno dei 6 personaggi giocabili, ognuno con proprie statistiche e abilità innate. A questo andranno ad aggiungersi altre skill (alcune specifiche per determinati personaggi) che ottibili con l’avanzare di livello e che andranno selezionate nell’apposito menù. Infine, le skill non avranno un albero evolutivo per potenziarle, bensì andranno inserite negli appositi slot, suddivisi in 4 categorie.
Per il resto, dovremo completare diverse missioni, che richiederanno di recuperare oggetti o raggiungere luoghi specifici mentre mieteremo miriadi di zombi. E qui arriva la nota dolente; il titolo nel corso degli anni è passato in mano a tre case di sviluppo differenti, cosa che probabilmente ha lasciato il gioco “congelato” all’originale periodo di rilascio. Ci si accorgerà immediatamente della ripetitività del titolo, che consiste principalmente nel reperire risorse mentre si frantumano cervelli. E per quanto in un titolo del genere dovrebbe essere un fattore positivo, qui diviene spesso frustrante, con spazi in cui gli zombie continueranno a “spawnare” incessantemente nonostante siano stati ripuliti più volte, spesso con sgradevoli popup improvvisi dagli angoli delle stanze. Più di una volta vi ritroverete feriti per l’attacco improvviso di uno zombi in una stanza che avete appena finito di sgomberare.
Le indicazioni e i suggerimenti dati al giocatore, purtroppo, si uniscono alle schiere dei difetti; non parlo in questo caso, delle missioni principali, quanto delle secondarie e delle attività extra, che spesso vengono descritte in maniera eccessivamente arbitraria. Il mondo di gioco è cosparso di casseforti apribili solo con le corrispettive chiavi, custodite da zombie particolari, riconoscibili per il nome. Il punto è che quando troveremo una cassaforte o una porta, l’unica indicazione che riceveremo è di continuare a cercare lo zombie che la possiede, zombie che molto probabilmente si potrà incontrare solo successivamente. Ad esempio, durante una delle prime missioni, mi sono imbattuto in una porta chiusa, che custodiva il progetto di una modifica arma. Ho speso ore all’interno di questa villa alla ricerca dello zombie che possedeva la chiave, per scoprire poi, solo tramite una successiva ricerca online, che una missione secondaria sbloccabile dopo diverse ore di gioco, mi avrebbe portato a trovare lo zombie con suddette chiavi.
Ancora, un’altra missione richiede di trovare il postino zombie seguendo le sue tracce, che in tutta onestà non ho ancora compreso quali siano. Insomma, avrei preferito qualche suggerimento in più che indicasse in quali step andare a ricercare questi oggetti.
Nonostante tutto, il titolo rimane piacevole e divertente, specie se giocato in compagnia. Nella modalità multiplayer, i giocatori avranno modo di accedere nelle partite degli amici, per dare una mano nell’avventura o giocare l’intero racconto in compagnia. Devo dire, l’avere qualcuno al proprio fianco rende il tutto più divertente, nel bene e nel male. Il fatto che con più persone si riesca spesso a gestire meglio le orde di nemici, non diminuisce la pericolosità e il rischio di morte. Più di una volta, infatti, ci siamo ritrovati avvolti dalle fiamme o tra diverse esplosioni che ci hanno portato al “game over”.
Che bella Los Angeles!
Los Angeles è incantevole e Dead Island 2 la riproduce squisitamente. Sebbene le mappe esplorabili siano effettivamente piccole, girare tra le case delle celebrità di Los Angeles, gli alberghi di lusso e le location varie, viste e riviste nei film, mostra il suo fascino. Purtroppo non tutto è oro ciò che luccica; nelle varie ambientazioni suggestive è facile notare dettagli che stonano, probabilmente frutto dell’esigenza di portalo anche su old gen. Texture piatte e spiattellate un po’ ovunque, uniti a oggetti non particolarmente dettagliati, faranno storcere il naso al giocatore più attento, ma tutto sommato sono dettagli soprassedibili.
L’esperienza uditiva al contrario non risulta gradevole, specie se si gioca con gli altoparlanti del computer o della TV. Suoni ambientali che spesso si mischiano o di cui non si riesce a capirne la provenienza creeranno non pochi jumpscare, ma per motivi totalmente sbagliati.
Conclusione
Dead Island 2 è una delle distrazioni più piacevoli di questo periodo, specie se giocato in compagnia. Una Los Angeles piena di non-morti da maciullare, tra battute degne dei migliori B-movie e sequenze mozzafiato. Certo, non è sicuramente il titolo più brillante che abbiamo visto negli ultimi anni, specie se lo mettiamo a confronto con altri titoli simili come Dying Light, tuttavia riesce a catturare l’attenzione del giocatore, che si ritroverà a giocare, senza accorgersene, per delle ore.
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