Da appassionato di rhythm game quale sono, non potevo lasciarmi sfuggire questo God of Rock.
Era passato davvero troppo tempo dall’ultimo titolo del genere, ed io stavo cercando un gioco che potesse tornare a farmi divertire a suon di buona musica. Nelle mie ricerche la novità è sempre al primo posto e di solito mi basta, questa volta però, non mi sarei accontentato soltanto di quella. Volevo qualcosa che potesse sconvolgere il concetto stesso di ritmico, offrendomi un’esperienza innovativa e fuori dal comune. Una richiesta un po’ troppo particolare nonché presuntuosa, vero?
E invece no!
Quando ho voglia di giocare qualcosa di specifico, sono un tipo che non molla e che continua a cercare per giorni e giorni. Se non fossi stato così infatti, probabilmente non avrei mai scoperto God of Rock!
Questa fantomatica ricerca però, avrà dato i suoi frutti?
Indice
Molto più di un semplice Rhythm Game
Nel mondo videoludico ormai da diversi anni stiamo assistendo a continui cambiamenti, che puntano ad offrire visioni alternative delle nostre abitudini. È attraverso questi processi che è stato possibile sviluppare God of Rock. Il titolo si presenta come un ritmico, ma in realtà è prima di tutto un picchiaduro! La combinazione è indubbiamente strana ed insolita, dato che non è cosa di tutti i giorni fondere due generi così diversi tra loro.
Personalmente parlando però, è stato proprio questo bislacco mix a catturare in primis il mio interesse.
Modus Studios ha infatti dimostrato una certa audacia nel progetto, arrivando a creare qualcosa di innovativo e avvincente al tempo stesso.
Tanto gameplay e zero storia
Come volevasi dimostrare la storia di God of Rock è praticamente inesistente, e non presenta nessun elemento degno di nota. Il tutto è basato sul solito torneo di “arti marziali“, dove il vincitore diventerà il nuovo Dio del Rock… ma va?
Insomma, la solita minestra priva di qualsiasi altro ingrediente.
Detto questo però, direi che la scelta ha un suo perché. Lo so cosa state pensando e sì, avete ragione, esistono colossi come Street Fighter o Tekken, la cui narrativa è sicuramente più intrigante. In questo caso però, c’è da tenere in considerazione la componente ritmica, e suddividere il gameplay in due parti, può sicuramente essere visto come una giustificazione al perché la storia sia quasi del tutto assente. D’altronde è proprio grazie a questo suo essere così particolare che il titolo spicca in originalità.
Il gioco è il classico picchiaduro in 2D dove entrambi gli sfidanti possiedono la loro barra degli hp, che basterà azzerare per vincere il combattimento. Come si gioca però a God of Rock?
Il discorso è effettivamente un po’ complicato ma vi assicuro che la pratica vince su tutto.
Ogni personaggio possiede delle mosse attivabili attraverso una sequenza di specifici tasti, e alla base il funzionamento è lo stesso di qualsiasi altro picchiaduro. L’eccezione in questo caso, è rappresentata dalla griglia in basso, sulla quale appariranno le note che dovranno essere premute con il giusto tempismo. Le note eseguite correttamente danneggeranno il nemico, e i colpi saranno invece annullati quando entrambe le parti schiacceranno senza errore sui tasti. Facendo ciò caricheremo le barre delle diverse mosse disponibili, tre Speciali di livello 1, 2 e 3 più la Ultra. Quest’ultima è l’abilità più potente del nostro arsenale e potremo usufruirne soltanto caricando le sue tre barre gialle.
Per non farci mancare nulla God of Rock ha aggiunto un altro sistema, rappresentato dal cerchio al centro dello schermo, che ci permette di “counterare” le mosse avversarie. Durante il combattimento infatti, capiterà che il cerchio in questione si illumini di colore verde, rosa e azzurro. Se ad esempio l’avversario utilizzerà una mossa di livello 1 di colore verde, noi dovremo rispondere utilizzando una mossa livello 2 (rosa) o livello 3 (azzurro), così facendo effettueremo una Vendetta con la quale reindirizzeremo i danni al mittente uscendone illesi. Ah ovviamente contro una livello 3 dovremo obbligatoriamente usare la nostra Ultra, siate quindi cauti e utilizzatela facendo attenzione in maniera tale da poter essere sempre in vantaggio.
Purtroppo, e ve lo dico per esperienza, sarà molto più complicato rispetto a quanto in realtà il gioco vi faccia credere. È molto difficile che riusciate a divertirvi mentre imparate le meccaniche.
Personaggi e Personalizzazione
In God of Rock così come in qualsiasi altro picchiaduro che si rispetti, i personaggi sono una componente fondamentale del gioco stesso. Potremo scegliere fra 12 pg disponibili, ognuno di loro con un proprio stile pensato appositamente per il combattimento. A differenza delle loro piatte e insensate storie personali, il character design dei vari personaggi è ricco e curato. Alcuni di loro infatti, presentano addirittura delle profonde somiglianze con alcuni dei divi più famosi del mondo rock, basta guardare King ad esempio, che è letteralmente la versione caricaturale di Elvis Presley.
Anche i campi di battaglia non sono lasciati al caso, dato che ciascuno possiede il proprio setting che cambia a seconda della mappa in questione. In God of Rock infatti, troveremo svariati stage con ambientazioni che andranno in combo con la traccia musicale in questione, per un combattimento vario e continuamente scandito da ritmi tutti diversi fra loro.
Nel gioco è presente un editor dei livelli che ci permetterà di realizzare le nostre personali tracce. Potremo inoltre gestire anche il ritardo delle varie note, una di quelle opzioni classiche presente in numerosi altri ritmici. Tutto molto bello sì, ma detto questo non c’è nient’altro da tenere in considerazione, dico sul serio. All’interno del gioco non troviamo nessun’altra opzione per arricchire il nostro stile.
God of Rock come ho già detto in precedenza, è un mix di due generi completamente estranei fra loro. Unirli è stata una mossa davvero audace e dall’altissimo tasso fallimentare, Modus Games però ha saputo mantenere il sangue freddo ed il risultato parla da sé. Il problema però, è che da questo azzardo la personalizzazione dell’esperienza ne ha risentito parecchio.
Il gioco è disponibile su diverse piattaforme e i tasti delle note sono gli stessi per tutti. Questa cosa diventa molto complicata quando siete dei giocatori Playstation, poiché i pattern delle note hanno gli stessi colori di quelli del pad di Xbox. Mai nella vita un giocatore PS schiaccerà sul quadrato se il tasto in questione sarà di colore azzurro, non credete anche voi?
Il punto è che un rhythm game dovrebbe essere munito di un sistema che permetta ai giocatori di personalizzare il colore delle note del gioco, specialmente se il titolo in questione è una fusione di due generi videoludici. Non si può avere la pretesa che con il tempo ci si abitui agli standard predefiniti del gioco, non esiste nella maniera più categorica.
Quant’è “user friendly” God of Rock?
La risposta è soltanto una: pochissimo.
Ebbene si, nonostante sia un gioco con una propria identità, alla fine della fiera risulta essere davvero troppo complicato, specialmente per i neofiti di entrambi i generi. Ovviamente se siete dei giocatori navigati e avete esperienza passata nei picchiaduro o nei ritmici, riuscirete in breve tempo a colmare le vostre mancanze, ma nel caso foste alle prime armi vi consiglio di munirvi di tempo e tanta, tantissima pazienza.
In God of Rock i punti da tenere in considerazione sono davvero troppi tra note, avversario, abilità che si caricano, hp, comandi delle mosse da imparare a memoria e chi più ne ha più ne metta. Stare dietro al gioco risulta essere davvero faticoso oltre che snervante. Aggiungeteci pure il fatto che invece di premere la nota verde corrispondente alla X del vostro pad finite per schiacciare il triangolo, e il disastro direi che è servito.
Il tutorial e le 7 difficoltà presenti non aiutano, dato che il primo è fin troppo semplificato e il secondo invece è poco studiato, offrendo un livello di sfida sempre troppo complesso per un neofita. Le difficoltà infatti sono disequilibrate, e persino la modalità facile non permette ad un giocatore di acquisire con il giusto andamento le meccaniche di gioco.
In conclusione God of Rock non è assolutamente un gioco per tutti. Il progetto risulta essere interessante, e a mio avviso deve essere provato dai videogiocatori che da anni hanno esperienza in entrambi i settori. Allo stesso tempo però è un titolo talmente azzardato, con così tante cose da tenere in considerazione, che non lo consiglierei mai a nessuno.
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