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Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction – Spin-off cooperativo
Tornano a darsi da fare su una delle IP che è riuscita più a rivalutarsi negli ultimi anni, quelli di Ubisoft Montréal. Nelle fredde terre canadesi a me molto care, infatti, i dev tra i più prolifici nella storia del videogioco contemporaneo decidono di sfornare uno spin-off cooperativo del più famoso Tom Clancy’s Rainbow Six Siege, serie che tiene incollati gli appassionati di shooter competitivi tecnico-tattici una season dopo l’altra.
È in questo contesto di alta competitività che, probabilmente, hanno cercato di allargare il consenso del titolo originale anche a chi non cerca la competitività in un gioco ma, anzi, cerca un’esperienza con amici. Non molto più in là nel tempo, per esempio, Back 4 Blood (di cui trovate qui la nostra recensione a 6 mani) ci ha offerto un titolo dalle vibrazioni molto simili a quelle di Left 4 Dead.
Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction, al contrario, ci offre un suo sguardo molto unico e particolare sul mondo del gioco cooperativo, con ambienti molto più chiusi ma che, ovviamente, attingono e riescono tantissimo a trasmettere delle sensazioni piuttosto analoghe a quello che fa Siege.
Ma andiamo a vedere come!
Gameplay e comparto tecnico – Tante possibilità, poca longevità
Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction ci catapulta in un modo preso di mira da un Parassita che sta invadendo il mondo intero. I nostri Operatori (quelli di Siege, per intenderci) sono stati chiamati a formare una squadra di pronto intervento chiamata React (quanta originalità!) per cercare di rispondere a questa minaccia verso il genere umano.
Il giocatore, nello specifico, sarà chiamato a svolgere fino ad un totale di 3 missioni in maniera consecutiva, decidendo, però, in qualsiasi momento, quando fermarsi, immagazzinando in maniera certa i punti accumulati fino a quel punto. Questa meccanica push your luck, cioè di prendersi dei rischi a fronte di vantaggi più o meno sostanziosi, è decisamente molto interessante per un gioco di questo tipo; è di sicuro innovativa se si va a considerare il genere a cui questo gioco fa parte. È sicuramente il system design l’aspetto che più brilla in Extraction: gli eroi che possono cadere in missioni danno il via a missioni specifiche per il loro salvataggio, obbligandoci quindi a diversificare il nostro ventaglio di utilizzo degli eroi rappresenta una meccanica molto interessante e che ho apprezzato (non da subito, ma dopo qualche ora di gioco).
Dal punto di vista del gunplay, invece, Extraction gioca esattamente come la sua controparte competitiva. Questo ovviamente è un vantaggio per chi vuole transitare da Siege verso Extraction, ma è allo stesso tempo un gunplay che mi rendo conto possa risultare un po’ ostico a chi si approccia alla serie di Tom Clancy’s per la prima volta.

Parlando di gameplay, invece, il gioco offre tante possibilità ma, nel concreto, poca longevità: molti operatori, un discreto numero di ambienti (3 zone in cui ci sono 3 scenari diversi) in cui poter dare sfogo alla propria creatività tattica e un esiguo numero di tipologia di missioni mi hanno dato l’idea che, se per quanto sia vero le scelte da poter fare siano tante, l’interesse verso il gioco scema dopo non molte ore di gioco.
Gli ambienti, in generale, sono ben curati: la grafica è decisamente di alto profilo, con un’art direction ben chiara e molto simile a quella di Siege. Dal punto di vista del sound design, invece, tutti gli SFX legati agli Operatori sono di grande effetto… sono rimasto un po’ deluso da quelli della controparte parassitaria, per così dire. Un po’ poco comunicativi e distintivi, in alcuni casi.

Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction – Il parere finale
Barbarossa
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In definitiva, Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction è uno spin-off che rappresenta una interessante aggiunta al parco dei giochi cooperativi che, però, di sicuro sarà molto più interessante da giocare per coloro che conoscono già il mondo Tom Clancy’s o che, comunque, vogliono prendersi una pausa dalla frenesia competitiva di Siege. Per i non appassionati, invece, rappresenta un punto d’ingresso per il mondo degli shooter tattici. Se si riesce a soprassedere ad un po’ di ripetitiva dopo le prime 10-15 ore di gioco, poi è tutta in discesa.
Muso
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Come già indicato dal mio collega e compagno di avventure, la debolezza del titolo risiede purtroppo nella sua natura un po’ ripetitiva. Se dal punto di vista tecnico e ludico il gioco è quasi ineccepibile, l’assenza di una trama seriamente coinvolgente o di quella rigiocabilità che offre la controparte Siege, che grazie al suo lato competitivo rende ogni partita unica e diversa dalle precedenti, rende davvero difficile consigliare il titolo a qualcuno che voglia immergersi nel mondo di gioco.
D’altro canto, però, Rainbow Six Extraction è davvero valido per chiunque cerchi qualcosa da giocare per divertirsi con gli amici (nonostante sia godibilissimo anche in solitaria, con un po’ più di accortezza negli approcci ai nemici), gettandosi in quel genere ormai relativamente di nicchia che è lo shooter tattico cooperativo.