Pubblicato il 04/09/23 da Daniele Iacullo

Sea of Stars – Recensione

Uno dei JRPG più promettenti dell'anno!
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Sea of Stars, ultima fatica di Sabotage Studios, si presenta come un gioco semplice dalle sfumature retrò ma pieno di anima e sentimento.

Ci troviamo in un momento storico del mondo videoludico nel quale far uscire un gioco di ruolo è davvero difficile, tra Baldur’s Gate 3 uscito ormai un mese fa e Starfield, che nel momento in cui scrivo è da qualche giorno entrato in early access, rilasciare un RPG a cavallo di queste due opere di titanica fattura è davvero coraggioso. Ciò nondimeno Sea of Stars, seppur un’opera più modesta rispetto alle due sopracitate, riesce a ritagliarsi uno spazio importante nell’ universo dei JRPG.

Sarà la grafica in pixel-art che non stanca mai, sarà il combattimento a turni ammodernato da una formula funzionale e catchy, Sea of Stars è un titolo che parla a tutti, sia chi entra nel vasto mondo degli RPG a turni, sia a chi cerca una nuova visione di questa tipologia di giochi, ma anche a chi cerca una storia high-fantasy molto colorata e leggera.

LA PROFEZIA DELLE STELLE: TRAMA E NARRAZIONE

L’incipit e la trama del gioco sono in realtà molto semplici: impersoneremo Zale e Valere, due figli del solstizio in grado di manipolare il potere del Sole per Zale e il potere della Luna per Valere, unendo le loro forze sono in grado di eseguire la Magia dell’Eclissi, un incredibile potere che è in grado di fermare il malvagio alchimista Fleshmancer e le creature che evocherà.

Il percorso di Zale e Valere non è un percorso solitario, già nei primi minuti di gioco faremo la conoscenza di Garl, un semplice essere umano, amico di infanzia dei due figli del solstizio, che tuttavia è privo di qualsivoglia potere; ma questo non lo fermerà affatto dal accompagnare i due bambini prescelti ad attraversare il mondo per compiere il loro destino.

Attraverso gli occhi e le esperienze dei due protagonisti vediamo tutto il percorso che porta due bambini nati durante particolari congiunzioni astrali a diventare guerrieri del solstizio, dagli anni nella stupenda accademia Zenit, una scuola sospesa tra le nuvole esclusiva per le pochissime persone dotate di poteri astrali, fino al loro incredibile viaggio per la salvezza del mondo.

Il ritmo di narrazione attraverso i numerosi dialoghi di gioco e i momenti più distensivi, è scandito molto bene. Infatti nonostante la trama semplice vi sono focus molto importanti sui personaggi secondari, primo tra tutti Garl, il personaggio con cui più si entra in empatia e che risulta più strutturato persino dei protagonisti, che purtroppo, ho trovato privi di brio e personalità. Non mi sarebbe dispiaciuto vedere più personalità nel beniamino del Sole e nella beniamina della Luna.

Uno degli elementi che più mi ha convinto è come il gioco racconta gli eventi principali della storia; alla fine delle missioni più importanti o durante i colpi di scena della trama, presenti più nella seconda metà del gioco, vi sono degli intermezzi animati, importanti  per raccontare al meglio i sentimenti dei personaggi e immergere ancora di più il giocatore nel coloratissimo mondo di Sea of Stars, liberandosi dalle catene della visuale isometrica in pixel art.

Uno frame dello splendido stile di animazione del gioco

STELLE ASCENDENTI: GAMEPLAY

Appena si vede una singola schermata di Sea of Stars subito viene da pensare ad un RPG a turni classico e la sensazione che ho provato appena ho preso il pad della Serie X in mano è stata proprio questa, tuttavia già dal primo combattimento che funge da tutorial il gioco sorprende, rivelando una stratificazione maggiore del “solito classico”.

Il combattimento infatti è ciò che più ho adorato del gioco, un combattimento, sì a turni, caratteristico del genere, ma con elementi che fanno sempre tenere alta l’attenzione del giocatore: quando si effettua un attacco o se ne riceve uno, che sia un attacco fisico o una magia, vi sarà una sorta di quick time event che aumenterà i danni effettuati o diminuirà quelli ricevuti, andando ad eliminare la caratteristica randomica del critico e lasciandola alla bravura del giocatore con i riflessi migliori, rimodernando così una delle meccaniche più antiche dei videogiochi di ruolo.

Anche le magie hanno minigiochi unici, ad esempio la Sunball di Zale è un attacco a carica, da rilasciare al momento giusto; a differenza del Moonerang, mossa identificativa di Valere, il cui minigioco è una sorta di ping pong tra te e i nemici: il boomerang magico di Valere, infatti rimbalzerà sui nemici, per poi tornare a te e con la pressione al tempo giusto del tasto azione è possibile rispedirlo verso gli antagonisti ad una velocità maggiore per colpirli nuovamente e così via, diminuendo gradualmente la finestra per il giusto timing, così fino a quando il giocatore non sbaglia o tutti i nemici esauriscono i punti vita.

Non mancano chiaramente i nemici, presenti nell’overworld e dotati di un IA tutto sommato niente male. Anche questi chiaramente dispongono di attacchi molto potenti, che il giocatore può annullare colpendo quel particolare nemico con determinati tipi di attacchi; se si risolve il mosaico presente sopra il nemico in procinto di effettuare il colpo speciale, questi salterà il turno, altrimenti avrete solo diminuito la quantità di danni che questo effettuerà. Strumento fondamentale per risolvere i mosaici più complicati in pochi turni, sono le combo che i personaggi imparano con l’avanzare della storia, potenti attacchi in grado di combinare più tipi di danno contemporaneamente.

Esempio del mosaico, se si effettuano attacchi di quel tipo, il mostro passerà il turno

Fiore all’occhiello sono le bossfight, sia per design, sia per sfida che offrono; i diversi boss presenti nel gioco hanno meccaniche uniche che è importante intuire sin dal primo turno, altrimenti potrebbero compromettere il combattimento e la strategia del giocatore.

Parlando dell’esplorazione questa è funzionale e libera, le traversate che il giocatore effettuerà per il mondo di Sea of Stars sono incredibili da vedere, oltre che divertenti da giocare; complice un importante game design che riesce a far intuire i segreti e ad esaltare i diversi puzzle ambientali che si stratificano man mano che il gioco prosegue, dando un senso di profondità al gameplay e all’esplorazione in generale; il culmine del game design si raggiunge con i molteplici dungeon del gioco ricchi di tesori nascosti e scorciatoie.

Libertà di esplorazione

LA COSTELLAZIONE DELL’ARTE – LATO TECNICO

Sea of Stars gode, come si è già potuto evincere dal resto della recensione, di un eccellente comparto tecnico, partendo dalla grafica in pixel art mossa da Unity che risulta molto gradevole all’occhio e fluida pad in mano, regalando scorci incredibili.

Lo stesso vale per il design sia dei modelli in game che degli artwork dei personaggi presenti sia nelle box di dialogo sia nelle stupende animazioni regalateci da Sabotage Studios, oltre che dei nemici e dei fantastici boss.

Uno degli innumerevoli boss che i nostri eroi dovranno affrontare

Il team di sviluppo ha inoltre pensato a diverse soluzioni per personalizzare la quality of life dell’utente. Grazie a particolari oggetti possiamo personalizzare delle meccaniche di gioco, come ad esempio far apparire una stella nel momento in cui si effettua un critico risolvendo il mini game, o addirittura eliminarlo rendendo sempre critici i nostri attacchi e le nostre difese; questa è una scelta che ho personalmente apprezzato in modo da personalizzare l’avventura di ogni giocatore in base alle sue esigenze, anche a patto di sacrificare la meccanica principale del gioco pur di rendere l’opera accessibile a tutti.

Oltre la splendida direzione artistica delle arti visive, vi è anche una stupenda colonna sonora, capace con l’uso incredibile di una moltitudine di strumenti e sonorità a mescolarsi in modo armonioso con l’interezza del progetto, cullandoti nei momenti più tranquilli e caricandoti nel climax dell’azione, senza dubbio uno dei migliori elementi del gioco, in grado di farti riconoscere in che area ti trovi anche solo ascoltando la musica di fondo.

Purtroppo però, il gioco non è esente da qualche lato negativo, primo fra tutti, l’assenza completa della lingua italiana, caratteristica purtroppo importante per chi non mastica un po’ di inglese, considerando la completa assenza di doppiaggio, il gioco deve trasmettere tutta la storia, le meccaniche e le emozioni attraverso dialoghi.

Anche la “durezza” della telecamera durante certi movimenti laterali mi ha fatto storcere un po’ il naso, nulla di troppo fastidioso, solo una piccola sbavatura che sicuramente il team di Sea of Stars riuscirà a sistemare con il tempo.

SEA OF STARS, UN GIOCO PIENO DI STELLE – CONCLUSIONI

Tirando le somme e sperando di essere stato esaustivo, Sea of Stars è oggettivamente uno dei migliori prodotti JRPG del 2023, semplice ma efficace, che guarda al passato cercando di migliorarlo, prendendo tutto ciò che i grandi del genere hanno insegnato per farlo suo e riproporlo ad un mercato diverso e più ampio, più in linea con i tempi.

Questo è un gioco che può dar vita ad un nuovo filone di JRPG, che ha avuto il coraggio di dire la sua, con meccaniche nuove e un comparto tecnico e artistico estremamente solido. Sea of Stars potrebbe essere la dimostrazione che, con coraggio ed inventiva, si può regalare ai consumatori un gioco che, pur rimanendo classico nella sua anima, ricevendo ibridazioni e contaminazioni da altre opere, può solo far bene al mercato videoludico e alla comunità di videogiocatori.

Vi ricordo che se volete provare il gioco, Sea of Stars è presente sia sul Xbox Game Pass, sia nel catalogo PS Plus.

  • Meccaniche innovative per i classici JRPG a turni
  • Bel design dei personaggi e dei nemici
  • Grafica piacevole e colorata
  • Ottimo comparto tecnico
  • Musiche incredibili
  • Stupendi gli intermezzi animati

 

  • Protagonisti caratterizzati poco
  • Durezza della telecamera in determinate sezioni
  • Completa assenza della lingua italiana

Brado - Biografia

Videogiocatore classe '99 da sempre attento alle evoluzioni e le innovazioni del mondo videoludico.

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