Pubblicato il 25/03/20 da Neko Polpo

Granblue Fantasy: Versus

Botte di fantasia
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Di Granblue Fantasy: Versus ne ho parlato in abbondanza durante i mesi passati. Non tutte le mie parole in merito però sono state elogi, principalmente per via di una release occidentale a mio parere mal gestita dal publisher.
Tuttavia in questa sede valuterò il titolo non per quando è uscito, ma per ciò che è: come già anticipato, esso è il frutto della collaborazione tra Cygames e Arc System Works, un picchiaduro 2D che rispolvera e ripropone le fondamenta del genere senza sacrificare l’immediatezza necessaria a coloro che vi si approcciano per la prima volta.
Esperimento riuscito? Scopriamolo.

Imparerete a odiare Katalina e i suoi poke.

Gameplay

Chi già mastica Arc System potrebbe ritrovarsi spiazzato di fronte a un sistema di gioco piuttosto semplicistico per gli standard della software house: bisogna considerare che il prodotto in questione è stato pensato per i neofiti, ma ciò non deve rappresentare un freno per coloro che ricercano la profondità.
Se a match iniziato si ha la sensazione di trovarsi tra le mani un picchiaduro con ben poche opzioni disponibili, ecco che avvicinandosi ai bordi dello stage l’offensiva si fa più serrata e viene richiesta molta più esecuzione se si vogliono infliggere danni notevoli all’avversario.
Questo perché il gameplay richiama molto i canoni di Street Fighter, condensando l’azione in un neutral game molto accentuato: bisogna ponderare bene le proprie mosse e cercare scoprirsi il meno possibile poiché anche un’autocombo da tre colpi se sviluppata correttamente può portare a ingenti perdite di salute.

Concentrarsi su quanto accade su schermo è, in questo caso, più importante che mai e i novellini troveranno tale pratica più accessibile grazie a un sistema di input semplificati che sposta il focus del giocatore più sull’azione in gioco che sull’esecuzione.
Tutto però ha un costo: le mosse speciali sono soggette a cooldown e impiegare le scorciatoie comporterà una durata maggiore di questi ultimi, spronando in ogni caso all’apprendimento degli input classici.
In questo senso, Granblue Fantasy: Versus è forse la produzione più accessibile mai creata dalla software house nipponica, poiché alla semplicità di base va ad aggiungersi una fornitura non indifferente di challenge volte alla scoperta delle meccaniche di gioco.

Come da canone, ArcSys regala il meglio di sé durante le finisher.

A fornire al giocatore di un’ulteriore infarinatura, ci pensa la modalità RPG: un vero gioco nel gioco che oltre a fare da esaustivo tutorial, costituisce una piacevole variante alle sessioni standard.
In questa modalità il gameplay traslerà in una forma più vicina ai beat’em up a scorrimento, ricordando opere come Odin Sphere o Dragon’s Crown di Vanillaware: ci si sposta su un piano bidimensionale affrontando orde di nemici provenienti da entrambi i lati dello schermo, menando fendenti a destra e a manca come se non ci fosse un domani.

In questi casi però emerge un piccolo problema relativo ai controlli: il nostro personaggio si girerà sempre nella direzione premuta, rendendo inutilmente complicata l’esecuzione di alcune mosse e facendo così sentire la mancanza di un lock on sul bersaglio.
Al di là di ciò, malmenare gli sgherri di turno si rivela piacevole, seppur una marcata ripetitività di fondo non tardi a manifestarsi: in tal senso affrontare l’avventura con un amico in cooperativa online o locale aiuta a mitigare tale fattore.
Completare la storia non è fondamentale, ma ci premierà con un personaggio extra nel roster e diversi orpelli come possono essere skin o armi aggiuntive.

La storia in sé non è particolarmente ispirata, ma fortunatamente non è quello il perno centrale dell’esperienza.

Comparto tecnico

Dal punto di vista tecnico, Granblue Fantasy: Versus ostenta tutta la cura maniacale a cui ArcSys ci ha abituato nel corso degli anni, sfruttando un comparto grafico che si fregia di un cel-shading magistrale ancora una volta migliorato e che potrebbe mostrare il fianco solo se comparato con l’imminente Guilty Gear –Strive- , vero e proprio step successivo in tal senso.
Anche il sonoro si rivela di ottima fattura, indipendentemente che si guardi al doppiaggio o alla colonna sonora; ciò che invece lascia ancora a desiderare è il netcode delay-based che in presenza di connessioni non proprio performanti tende dare il peggio di sé, compromettendo di fatto la godibilità delle sessioni online.
Ultimo punto a sfavore ma non meno importante, è il roster: seppur ben caratterizzati, undici personaggi sono decisamente pochi per un gioco venduto a prezzo pieno e l’annuncio di non uno, ma ben due season pass non è qualcosa che i più gradiranno.

Non potevo non includere Narmaya nell’articolo.

Conclusioni

Granblue Fantasy: Versus riconferma la presenza di Arc System Works nell’Olimpo degli sviluppatori di picchiaduro: come e meglio che in passato, tale produzione fa di “accessibilità” e “profondità” le proprie parole chiave, in una formula che di innovativo ha poco e niente ma che riesce comunque a dimostrarsi moderna pur attingendo a piene mani dal passato.
Le incertezze derivanti da netcode e DLC purtroppo pesano sul giudizio complessivo, ma non riescono davvero a fare da deterrente per quello che, a mio modesto parere, è uno dei migliori picchiaduro degli ultimi anni.

  • Il giusto compromesso tra immediatezza e profondità
  • Visivamente superbo
  • La modalità RPG è un piacevole diversivo

 

  • Netcode traballante
  • Roster striminzito
  • Troppi DLC, troppo presto

NekoPolpo - Biografia

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