Pubblicato il 04/02/20 da Neko Polpo

Granblue Fantasy: Versus…un mese dopo

Il ritardo del picchiaduro firmato Arc System Works è un fattore su cui discutere

C’è una bestia con cui ogni buon videogiocatore di produzioni provenienti dal Sol Levante ha imparato a fare i conti: la localizzazione che, a seconda del gioco, può richiedere più o meno tempo per essere portata a termine, ritardando di conseguenza l’uscita nostrana del titolo in questione, ossia quel Granblue Fantasy: Versus a cui abbiamo dedicato una succosa anteprima qualche mese fa.

Un problema che, a conti fatti, non si pone se escludiamo l’hype rovente provocato da trailer, screenshot e anteprime di varia natura, poiché molto spesso si tratta di esperienze singleplayer o comunque prive di modalità competitive il cui accesso anticipato costituisce un vantaggio, nel più classico dei “chi prima arriva, meglio alloggia“.

Granblue Fantasy: versus gameplay

Granblue Fantasy: Versus – La motivazione è importante…

I meno avvezzi al genere, magari appassionati del gioco mobile da cui deriva il picchiaduro, potrebbero tuttavia non vedere il problema: immaginate di approcciarvi a un gioco competitivo appena rilasciato, dove nessuno conosce ancora bene le regole, si impara tutti assieme commettendo errori grossolani e facendo tesoro di essi.
Si gioca più o meno tutti sullo stesso livello e sebbene, come spesso accade, i giocatori più forti si riconoscono subito, non si rischia di venire demotivati dal cosiddetto “stomp“, ovvero una vittoria schiacciante da parte dell’avversario.

Perché nei picchiaduro la motivazione è importante e spesso è mossa dal livello di appagamento che il gioco riesce a regalare: se un titolo diverte si è naturalmente portati a giocarlo maggiormente e migliorare di conseguenza, ma in questo caso i neofiti rischiano di soltanto di inanellare sconfitte senza giovamento alcuno.

Granblue Fantasy: Versus ps4

…la preparazione di più

Molti, me compreso, ritengono che la chiave per migliorare in un fighting game sia giocare con gente più brava ed è vero in parte: il concetto si applica quando l’esperienza in sé è controllata e il giocatore migliore dispensa consigli oltre che mazzate. Giocando online con sconosciuti forti di ben un mese di preparazione significa ottenere l’effetto opposto e anziché far riflettere il novellino sulle proprie mancanze, si rischia di farlo cadere in preda alla frustrazione più totale.
Non sto ovviamente dicendo che tutti reagiscono così a una sconfitta, ma la fetta di playerbase bendisposta verso l’apprendimento rappresenta una minoranza in un genere che già di per sé è di nicchia (e non avete idea di quante persone hanno abbandonato ottimi titoli quali Tekken 7 e Dragon Ball FighterZ il giorno successivo al day one).

Rilasciare un gioco di nicchia competitivo di un genere di nicchia a una nicchia di giocatori un mese dopo la release effettiva, significa ridurre ancor di più tale nicchia anziché espanderla, mandando alle ortiche buona parte del lavoro di Arc System Works volto al rendere il titolo accessibile.

Una domanda sorge quindi spontanea: cara XSEED, cosa ti passa per la testa con questo Granblue Fantasy: Versus?

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