A tradimento, come tutte le maledizioni, Inti Creates sgancia sul mercato Curse of the Moon 2, che in teoria è il seguito del prequel di Bloodstained… Confusi? Anche io.
Il primo Curse of the Moon nasce come uno stretch goal della campagna Kickstarter aperta da Koji Igarashi (Castlevania: Symphony of the Night, per intenderci) per Bloodstained: Ritual of the Night. Si trattava di un piccolo progetto in stile retro per i fan che aspettavano il gioco vero, una sorta di tappabuchi se vogliamo essere sinceri… Beh ovviamente ne esce fuori un gioco talmente ben fatto che la fame degli affezionati di Castlevania non si placa, ma invece aumenta, come la maledizione.
Nasce cosi un seguito a quello che doveva essere un semplice riempitivo del vero titolo, dimostrando ancora una volta che se venisse fatto un Castlevania in 2D con un budget alto ne venderebbero un godziliione di copie! Ma è bello questo Curse of the Moon 2?
Beh…

In questa secondo giro di giostra impersoneremo ancora una volta i panni del cacciatore di demoni Zangetsu, pronto a porre fine alla blasfemia della torre demoniaca; proprio come nel primo capitolo, però, non saremo soli in questa battaglia e procedendo nello sterminio incontreremo altri compagni che si uniranno alla lotta, tutti con caratteristiche e pattern di movimento diversi, cosi da poter affrontare ogni avversità nel migliore dei modi.
Tra i cacciatori di demoni che potremo controllare abbiamo Dominique, una misteriosa esorcista mandata dalla chiesa, abile nell’uso della lanciacon cui attacca in verticale e che usa per spiccare salti utilissimi per arrivare in punti altrimenti irraggiungibili; tra le armi secondarie ha anche una pianta che cura le ferite, rendendola fondamentalmente il curatore del gruppo.

Robert è un cecchino, perfetto per mantenersi a distanza dai mostri più fastidiosi ed è anche l’unico che ha delle ginocchia funzionanti, utili per abbassarsi e strisciare in passaggi inaccessibili.

Hachi, un… Corgi… dentro un armatura steampunk magica creata dagli alchimisti… Sì, anche io mentre lo stavo scrivendo ero confuso, posso capirvi. L’armatura nonostante non possa portare armi secondarie è particolarmente resistente e può attraversare ambienti letali per gli altri personaggi.

Ovviamente a un certo punto dell’avventura, per non farci mancare nulla ritroveremo anche i compagni del primo capitolo, quindi aggiungendo Miriam, Alfred e Gebel, arriveremo a quota sette personaggi giocabili
Cosi tanti personaggi danno la possibilità di introdurre la vera novità di questo nuovo capitolo: il multiplayer, che rende sicuramente più semplice l’avventura, ma allo stesso tempo sicuramente più profonda, data la scarsità di titoli del genere in co-op.
Graficamente non siamo davanti a nulla che faccia gridare al miracolo, un po’ perché nasce come omaggio ai vecchi giochi su NES, un po’ perché questo tipo di produzione costa meno, ma tutto sommato è piacevole, sopratutto le scene di intermezzo particolarmente divertenti e che spezzano la tensione tra un livello e l’altro.

Fondamentalmente siamo davanti a un seguito ben fatto del primo titolo, con nuove aggiunte e un ulteriore miglioramento del gameplay, per cui se vi piacciono i giochi che ricordano Castlevania, beh Bloodstained: Curse of the Moon 2 è il titolo perfetto per voi, magari sulla switch in modalità portatile; se invece cercate qualcosa di diverso dal solito vi conviene cercare in altri lidi, per quanto io ami questo tipo di giochi di innovazione qui ne troverete ben poca, ma solo meccaniche collaudate negli anni, che i puristi non potranno che amare.
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