La piccola perla di cui vi parlo oggi, nonostante le romantiche atmosfere europee e i toni da fumetto occidentale, viene da lontano -nientemeno che dall’Indonesia- e già questo dettaglio spicca come una piacevole anomalia nel panorama videoludico. When The Past Was Around è un’avventura grafica punta-e-clicca sviluppata dallo studio indie Mojiken e pubblicata da Toge Productions, entrambi indonesiani. Un gioco in cui una narrazione dai toni leggeri e sfumati racconta una storia dai contenuti invece pesanti e drammatici, affrontando temi come l’amore, la morte e il dolore della perdita di chi resta.
La storia – Quando il passato era qui, quanto eravamo felici…
Il titolo già racchiude l’essenza di questo gioco, accennandone i temi e i toni. When The Past Was Around racconta, senza parole, ma attraverso immagini sfumate e note musicali, una storia d’amore, di perdita, di ricordi felici.
Eda è una giovanissima violinista piena di sogni e desideri, che s’innamora del musicista Owl. Dopo la morte di quest’ultimo, la ragazza, devastata dal dolore, dovrà ripercorrere la loro breve, intensa storia d’amore, affrontando il dolore della perdita. Un dolore così intenso, vivido, squarciante che Eda nemmeno osa ricordare il volto dell’amato, rappresentato nei suoi ricordi sempre come un gufo. Owl la guiderà in un viaggio nel passato verso un’accettazione e una rinascita che paiono impossibili e irraggiungibili a un cuore spezzato come quella di Eda.
Il sentiero da percorrere è un pentagramma su cui si muovono, leggere e delicate, le note musicali che hanno caratterizzato la loro storia, e le piume sospese lasciate da Owl, un sentiero in cui s’inciampa in piccoli dettagli che riportano alla mente di Eda ricordi bellissimi, e per questo intrisi di immenso dolore. Una sciarpa e un violino, un passerotto e una girandola…
Eda vive di ricordi e si muove in luoghi della memoria, come se fossero il suo presente, passando dalla realtà del suo appartamento alle spiagge e ai monti visitati in giorni felici, Arcadia perduta della sua giovinezza.
Quando il passato era qui, abbiamo conosciuto la vera felicità, ma adesso che non c’è più dobbiamo trovare il modo di andare avanti.

Gameplay di When The Past Was Around
In un gioco tutto incentrato su storia e narrazione, il gameplay è, come ci si aspetta, semplice ed essenziale: scene con pochi elementi cliccabili che permettono di raccogliere oggetti o aprire i frame dei puzzle. Questi ultimi sono enigmi di logica basati su numeri, lettere, simboli, forme, note musicali; in ogni scena dovremo trovare una serie di codici, interpretarli e abbinarli correttamente sulla base di alcuni indizi, e utilizzarli per sbloccare la soluzione che permetterà di proseguire nella storia.
La semplicità dei puzzle permette di proseguire la storia e godersela senza spaccarsi la testa e innervosirsi con enigmi troppo complicati.
Anche l’esplorazione degli scenari è ridotta al minimo, con pochi oggetti con cui interagire e soluzioni il più delle volte lampanti (con qualche eccezione). Gli elementi per proseguire si trovano spesso tutti nella stessa stanza o scenario, o al limite in scenari contigui, quindi non sarà necessario ripercorrere mille volte gli stessi spazi alla ricerca dell’oggetto che ancora non è stato trovato, nascosto nel posto più improbabile. Immediato e intuitivo come un bacio del primo amore.
Il gioco ha una funzione di suggerimento che permette di visualizzare tutti gli oggetti cliccabili o osservabili in una scena, ma non fornisce alcun indizio su come utilizzare gli oggetti raccolti o interpretare i codici, risultando quindi abbastanza inutile.

Il comparto tecnico – Pagine di fumetto e note di violino
La componente grafica e musicale di When The Past Was Around è parte integrante della narrazione.
Ecco allora che troviamo una grafica leggera come le piume disseminate da Owl come briciole di pane che Eda dovrà trovare e seguire. Una grafica di toni pastello, ispirata a uno stile a fumetti sfumati e disegnati a mano, percorsa da motivi floreali e vagamente liberty.
Allo stesso modo, Eda, attraverso i click di noi giocatori, dovrà afferrare le note di pianoforte e di violino, la musica del suo passato che costituisce la delicata e malinconica colonna sonora del gioco. Nel gioco non ci sono dialoghi: ogni dialogo sarebbe superfluo, musica e immagini spiegano molto più di mille parole.
Motivi ricorrenti, come il gufo, il violino e le sue note musicali, le piume, i fiori, sono tutt’altro che dettagli decorativi, e risultano funzionali alla narrazione.

Trovare la chiusura
Immaginate di prendere in mano una graphic novel in stile liberty, e immaginate che ogni pagina che sfogliate sia accompagnata da una musica delicata e struggente. When The Past Was Around è un gioco che nella sua disarmante semplicità vi saprà regalare un paio d’ore di tenerezza, vi farà probabilmente versare qualche lacrima (è vero, io sono particolarmente sensibile, ma vi assicuro che alcuni passaggi sono davvero toccanti), e di sicuro vi lascerà con qualcosa su cui riflettere.
Le cose più belle non possono mai durare.
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