Pubblicato il 13/03/25 da Barbarossa

PGA TOUR 2K25 – Recensione

Un ritorno a tutto birdie!
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PGA TOUR 2K25 – Uno swing più fluido, ma sarà finalmente un birdie?

Il golf virtuale è sempre stato una bestia difficile da domare. Troppo arcade e perde l’anima del gioco, troppo simulativo e diventa un incubo per chi non ha mai preso in mano un ferro 7. PGA TOUR 2K25 arriva con la promessa di trovare finalmente quell’equilibrio che la serie ha inseguito per anni, specialmente dopo un PGA TOUR 2K23 che aveva lasciato più dubbi che certezze. Ora, con il nuovo sistema di swing EVO, un comparto grafico migliorato e una modalità carriera rinnovata, possiamo davvero dire che 2K ha fatto il passo decisivo? Vediamo insieme se le sensazioni avute durante la Prova sono confermate oppure no.

Gameplay e Comparto Tecnico – Uno swing EVOluto

Il punto focale di PGA TOUR 2K25 è il nuovo sistema di swing EVO, ed è qui che il gioco si gioca il colpo decisivo. Dimenticatevi il feeling legnoso e artificioso di 2K23: questa volta il controllo della mazza è più naturale, più fluido e soprattutto più accessibile, senza però sacrificare la profondità. Il movimento dello stick (destro o sinistro, a vostra scelta) ora risponde in maniera più coerente, e il tempismo è più intuitivo, dando una sensazione di maggiore controllo.
Se siete puristi del golf e amate la precisione millimetrica, il sistema EVO vi metterà alla prova con una curva di apprendimento ben strutturata, dove piccoli dettagli come la velocità dello swing e la direzione della traiettoria fanno davvero la differenza. Il 3-click swing, invece, rimane disponibile per chi preferisce un approccio più tradizionale, ma è relegato a una categoria a parte nelle competizioni online per evitare disparità. Una scelta giusta, che evita squilibri nelle sfide tra giocatori.Un altro grande miglioramento è il sistema di progressione del giocatore, che ora si appoggia su un albero delle abilità molto più ricco e profondo. Questo permette di sviluppare il proprio golfista in maniera più personalizzata, scegliendo di specializzarsi in determinati tipi di colpi e affinando lo stile di gioco nel tempo. Insomma, un altro passo avanti nella direzione giusta.

 

Ed eccomi qui a rispondere alle domande dei giornalisti…

Se il gameplay ha fatto progressi, è anche vero che la modalità Carriera ha ricevuto un’attenzione particolare, con un aumento di tornei ufficiali, un sistema di rivalità più strutturato e una gestione della crescita del proprio golfista più dettagliata. Ora il percorso per diventare un campione del PGA TOUR non è solo una sequenza di tornei, ma un viaggio con scelte e sfide che influenzano davvero la carriera. Potremo venire intervistati e, a seconda della personalità che vorremo mostrare, diventeremo più o meno famosi, avendo anche accesso a sponsor sempre più blasonati, che ci permetteranno di espandere il nostro guardaroba ma, soprattutto, della nostra sacca da golf.
La presenza di Tiger Woods è sempre un valore aggiunto per il brand, e il fatto che ci guidi nei primi passi con il tutorial è un bel tocco di classe che è rimasto presente dal capitolo precedente, ed è sicuramente gradito.

Il comparto tecnico, specialmente quello grafico, è uno dei punti su cui PGA TOUR 2K25 ha cercato di migliorare rispetto ai predecessori. E in parte ci è riuscito. I modelli dei giocatori sono più dettagliati, le animazioni più fluide e alcuni campi – come il TPC Scottsdale, già visto nella demo – mostrano un lavoro di rifinitura evidente.

Tuttavia, Unity continua a mostrare i suoi limiti. Luci e ombre a volte risultano un po’ piatte, e certi dettagli ambientali non sono ancora all’altezza delle aspettative di un titolo sportivo di fascia alta. Se da un lato il gameplay si comporta bene, dall’altro il colpo d’occhio non sempre convince del tutto. È un miglioramento? Sì. È il livello che ci si aspettava? Forse non ancora.

Poter decidere quali colpi si sanno eseguire oppure no aggiunge uno strato di profondità

Ovviamente non poteva mancare il comparto multiplayer di PGA TOUR 2K25 è uno degli aspetti più curati, con una scena online che promette tornei più bilanciati e un matchmaking più equo grazie alla separazione tra chi usa il sistema EVO e chi preferisce il 3-click swing.

Inoltre, il Course Designer è stato ampliato, permettendo ai giocatori di creare campi ancora più dettagliati e realistici. Questa feature è sempre stata uno dei punti di forza della serie, e il fatto che continui a ricevere miglioramenti è una gran bella notizia per chi ama la personalizzazione.

PGA TOUR 2K25 – Passi avanti concreti, con solo poche sbavatura

In definitiva, PGA TOUR 2K25 è, senza dubbio, il miglior capitolo della serie fino a oggi. Il nuovo sistema di swing EVO rappresenta finalmente una svolta convincente, il gameplay è più bilanciato e la carriera ha finalmente una struttura più solida. Il multiplayer e la creazione di campi restano punti di forza, e i miglioramenti grafici, seppur non rivoluzionari, sono comunque apprezzabili. Tuttavia, rimangono ancora alcuni piccoli ostacoli: la grafica potrebbe essere più raffinata, la carriera avrebbe potuto osare di più e Unity, per quanto migliorato, non regge il confronto con altri game engine.
Se siete fan del golf virtuale, PGA TOUR 2K25 è un acquisto quasi obbligato. Se invece vi siete allontanati dopo le delusioni dei capitoli precedenti, questo potrebbe essere il momento giusto per tornare a impugnare la mazza e provare a imbucare il colpo perfetto.

See you, Game Cowboys!

  • Swing EVO soddisfacente
  • Carriera migliorata
  • Skill system profondo

 

  • Grafica ancora un po' sottotono su alcuni aspetti

 

 

Barbarossa - Biografia

Game designer, ha un pallino per il gaming in tutte le sue forme: analogica e digitale. Non volendosi permettere di prediligere una tipologia sull'altra, accumula board games sugli scaffali di casa e video games negli hard disk.

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