Pubblicato il 12/09/24 da Antonio Rodofile

Harry Potter: Campioni di Quidditch – Recensione

Ho provato Harry Potter: Campioni di Quidditch nella sua versione PC: nonostante i molti difetti, è un titolo che riesce a intrattenere.
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Chi non ha mai sognato di sfrecciare sulla sua scopa magica, magari una Nimbus 2000 nuova di zecca, alla ricerca di un boccino d’oro? Ok,  probabilmente non tutti, ma sicuramente i fan del maghetto più famoso del mondo ci avranno pensato almeno una volta. Grazie a Harry Potter: Campioni di Quidditch, questo sogno può diventare realtà.

Verso la coppa del mondo

Il gioco, infatti, permette di creare il nostro campione e prendere parte a diverse competizioni. Il tutorial mi ha fatto scoprire le basi delle meccaniche di gioco e una coppa nella tana dei Wesley mi ha gradualmente fatto ambientare, fino a raggiungere la tanto ambita coppa del mondo di Quidditch. La mia avventura è iniziata proprio con la campagna offline, che mette a disposizione quattro diverse coppe: Tana dei Wesley, Hogwarts, Torneo Tremaghi e Coppa del mondo. Ognuna di esse è piuttosto breve e si compone di circa cinque partite dalla durata di sette minuti che possono ridursi nel caso in cui una delle due squadre totalizzi cento punti. In Harry Potter: Campioni di Quidditch l’avventura verso la gloria eterna è piuttosto breve e dura soltanto cinque o sei ore prima di raggiungere il traguardo più ambito. È proprio questo, a mio avviso, il problema più grave del titolo sviluppato da Unbroken Studios: la longevità.

Dopo aver terminato queste competizioni, non ho trovato molti altri pretesti per andare avanti nel gioco. È presente una modalità multiplayer che, in realtà, può garantire moltissima longevità agli amanti delle partite online, tuttavia, possiamo cimentarci solamente in partite 3VS3 che non danno nulla di diverso rispetto alle partite contro la CPU se non, ovviamente, il brivido di giocare contro avversari umani. Sarebbe stato meglio, a mio avviso, inserire delle competizioni o anche solo un ranking nel quale confrontarci con i nostri amici.

La tana dei Wesley

Le meccaniche di gioco sono complesse a primo impatto, ma conferiscono al titolo di Unbroken Studios una profondità interessante. Durante la partita, infatti, il giocatore controlla i vari componenti della sua squadra e alterna tra cacciatori, cercatori, portiere e battitore. Ogni personaggio ha obiettivi diversi e, di conseguenza, si muoverà in modo diverso all’interno del campo di gioco.

All’inizio della mia avventura, dunque, ho faticato un po’ a ricordare tutti i comandi e mi sono limitato a sfruttare il cacciatore così da padroneggiarne le movenze e le abilità. Dopo un primo periodo di ambientamento, dunque, ho iniziato a prendere confidenza con il gioco e mi sono lasciato sempre più immergere nell’atmosfera. Al netto di alcune piccolezze, infatti, le meccaniche di gioco di Harry Potter: Campioni di Quidditch, una volta assimilate, diventano piuttosto automatizzate. La curva di apprendimento richiesta, a mio avviso, non è eccessiva ed è perfettamente giustificata dalla mole di concetti necessaria a padroneggiare ogni ruolo in campo.

Ci sono essenzialmente due appunti negativi da fare per quanto riguarda le meccaniche di gioco: gestione di tiri e passaggi con la Pluffa e ricerca del Boccino. Queste due situazioni di gioco, infatti, potrebbero essere migliorate. Nel primo caso, la scelta di utilizzare lo stesso tasto sia per passare la Pluffa che per tirare si rivela piuttosto caotica e porta a molti errori involontari. Per passare la Pluffa, infatti, dobbiamo avere nel mirino un nostro compagno di squadra e attendere che appaia sotto la sua scopa il tasto per effettuare il passaggio. Tuttavia, dal momento che il Quidditch è un gioco nel quale non ci si può permettere di stare fermi, è molto facile commettere errori e premere il tasto quando ormai la finestra di passaggio è sparita. In questi casi, pur avendo il compagno ancora a vista, mi sono trovato spesso a lanciare la Pluffa nel vuoto e doverla rincorrere per non perdere il possesso. Dal momento che Harry Potter: Campioni di Quidditch non sfrutta tutti i tasti dei nostri pad, ho trovato questo difetto piuttosto fastidioso, dato che sarebbe stato sufficiente assegnare il comando a un tasto diverso dal tiro.

Per quanto riguarda il Boccino, invece, ho notato che giocando contro la CPU ci si trova spesso penalizzati. Nel senso che, anche se il cercatore avversario non attraversa i cerchi lasciati dal boccino, sembra che spesso la sua barra si carichi più velocemente della nostra. Proprio per questo motivo, in molte partite, ho preferito rinunciare alla conquista del Boccino e concentrarmi sul mantenere 30 punti di vantaggio dagli avversari. Preciso che questa tattica funziona, ma non sempre paga, soprattutto nelle fasi iniziali del campionato quando la differenza di punti fatti e subiti diventa cruciale per il passaggio del turno.

Tuttavia, quest’ultimo caso è influenzato anche dalla gestione dei punti abilità che otteniamo al salire di livello. Ogni punto viene speso per aumentare una skill dei nostri giocatori, incluse alcune che accelerano il riempimento della barra di conquista del Boccino.

Un saluto da Lee Jordan

Quello in cui Harry Potter: Campioni di Quidditch riesce meglio è senza dubbio il creare un’atmosfera magica e familiare, perfettamente integrata nell’universo del maghetto. Scendere nel campo di Hogwarts è stato come tornare alla mia infanzia trascorsa tra le pagine dei libri e le immagini dei film. La voce di Lee Jordan che risuona nel prepartita ha dato il tocco finale e mi ha permesso di godermi il titolo di Unbroken Studios nello stato d’animo perfetto.

La varietà di arene è decisamente generosa, se pensiamo che esistono soltanto quattro competizioni all’interno del gioco. Ognuna ha il suo stadio, tranne la coppa del torneo Tremaghi che ha uno stadio diverso per le tre scuole partecipanti. Ognuno di essi è una riproduzione fedele di quelli originalmente pensati da J. K. Rowling. Tra Bolidi che sfrecciano, Boccini che volano e maghi e streghe che volano per il campo, Harry Potter: Campioni di Quidditch riesce a rendere le atmosfere della serie in modo pressoché perfetto.

Se proprio vogliamo trovare un difetto al comparto grafico/sonoro, tuttavia, avrei preferito una gestione più bilanciata della telecronaca in game. Se, infatti, l’atmosfera è bellissima nel prepartita e quando sfrecciamo sul campo, non mi è piaciuto l’utilizzo di una telecronaca basata essenzialmente su tre o quattro frasi che si ripetono a oltranza. Si tratta di un piccolo dettaglio che rompe leggermente la magia di Harry Potter: Campioni di Quidditch e, come già detto per quanto riguarda le meccaniche di gioco, si tratta di un altro errore che sarebbe stato facile da evitare.

Fatto il misfatto

L’ultimo punto su cui voglio soffermarmi in questa recensione è il mercato. In Harry Potter: Campioni di Quidditch, infatti, è presente uno shop che permette di acquistare tutta una serie di oggetti. Si tratta quasi esclusivamente di costumi e skin per i nostri personaggi e le scope. Tuttavia, tra gli oggetti, sono presenti dei bundle contenenti personaggi storici della saga di Harry Potter e oggetti appartenenti a loro.

Acquistando questi bundle, dunque, possiamo utilizzare personaggi come Fred, George, Ron o Hermione nelle nostre squadre. Quello che, a mio avviso, non funziona di questo sistema è che i personaggi presenti nel bundle sono poco più che delle skin che non hanno abilità proprie e vanno semplicemente a sostituire i giocatori che utilizziamo normalmente. In questo modo, acquistare i bundle diventa una scelta pressappoco inutile, dal momento che una volta entrati in partita non vediamo più in volto i nostri giocatori e avere in squadra personaggi leggendari non cambia nulla a livello di gameplay.

Inoltre, i bundle includono anche le bacchette dei personaggi che andiamo a comprare ma, anche in questo caso, si tratta di un oggetto totalmente inutile. In Harry Potter: Campioni di Quidditch, infatti, non possiamo lanciare incantesimi e le bacchette non solo non vengono mai usate, ma non si vedono nemmeno. Su quest’ultimo punto, tuttavia, lascio aperto il punto interrogativo dato che gli sviluppatori potrebbero decidere di sfruttare questo oggetto in future espansioni o eventi.

Conclusione

Harry Potter: Campioni di Quidditch è un buon gioco, con alcune pecche che ne frenano il volo. A un’atmosfera bellissima e delle meccaniche ben studiate, infatti, il titolo di Unbroken Studios non riesce ad abbinare una longevità adeguata. Qualche piccolo inceppo a livello tecnico e alcune scelte discutibili nella gestione dello shop mi impediscono di assegnare una valutazione alta. Tuttavia, per almeno una decina di ore, che possono aumentare nel caso in cui abbiate qualcuno con cui giocare online o siate amanti del multiplayer, il gioco riesce a offrire un’esperienza intrigante e piacevole. Mi sento di consigliare Harry Potter: Campioni di Quidditch a tutti gli amanti della serie creata da J. K. Rowling e chi cerca un titolo simile a Rocket League, ma con molta meno longevità, per giocare con gli amici online.

  • Atmosfera spettacolare
  • Meccaniche ben studiate
  • Divertente...

 

  • ...ma poco longevo
  • Shop piuttosto inutile
  • Qualche scelta discutibile nel comparto tecnico

Antonio Rodofile - Biografia

Sono nato col pad in una mano e la penna nell'altra. Trent'anni dopo, scrivo con la tastiera.

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