Gungrave: Ma è cambiato qualcosa?
La risposta è semplice: ovviamente no!
Il nuovo gioco di Iggymob cerca di cambiare le carte in tavola ignorando però, l’enorme quantità di tempo passata dall’ultimo Gungrave, e G.O.R.E non fa altro che riportare quello che c’è sempre stato senza aggiungere più di tanto alla minestra.
Questo non significa però che al suo interno sia tutto brutto e sbagliato.
La storia segue le vicende di Brandon Heat alias “Grave”, pilastro portante della saga da sempre conosciuto come l’Anti-Eroe per eccellenza. Nel nuovo capitolo l’obiettivo di Grave sarà fermare l’organizzazione criminale del Clan Raven, intenta a governare il mondo intero tramite la diffusione della SEED, una potentissima droga dalle proprietà sconosciute.
Con questa premessa il giocatore nei panni del “Deadman”, si ritroverà a dover combattere contro orde di nemici intenti a sbarrargli la strada. Con il suo vasto arsenale in spalla e aiutato dai membri della El-Alcangel, un gruppo di resistenza intento a purificare il mondo dalla SEED, G.O.R.E presenta un incipit che si confà perfettamente agli stardard ai quali i precedenti capitoli ci avevano abituato.
Lo stesso gameplay, lo stesso gioco
Gungrave G.O.R.E ripropone lo stesso gameplay da sempre conosciuto con livelli suddivisi per stage, che in realtà non sono altro che lunghi “corridoi” infestati da nemici. Ho scritto corridoi tra virgolette perchè a dirla tutta, le varie mappe in cui si combatterà presentano anche altre strade che fanno sembrare più sensati i vari stage. Il tutto però, viene subito smentito proprio dal fatto che il percorso è sempre diretto verso un’unica direzione, e ciò rende una perdita di tempo la loro “esplorazione” che finirebbe col pesare sui risultati di fine livello.
Anche le meccaniche di combattimento e lo sviluppo delle abilità e dei potenziamenti di Grave sono rimasti ai tempi di ps2, dato che nel gioco non è presente nessuna gimmick che ne elevi l’originalità e che faccia del complesso un qualcosa di apparentemente diverso/nuovo. Quest’ultimo capitolo così come i precedenti, richiede ai giocatori soltanto di memorizzare i tasti e di conseguenza le meccaniche annesse.
Spari, schivi, afferri nemici per pararti, fai attacchi potenti e micidiali, insomma, lo stesso gioco in tutto e per tutto. A me sarebbe anche andato bene così, se non fosse stato per il fatto che la fluidità nel gioco sia quasi del tutto inesistente! Addirittura per sparare bisogna ripetutamente spammare con R2, quando bastava programmare di tenere premuto il tasto, così da evitare i crampi alle dita del sottoscritto e di tante altre persone. In G.O.R.E l’elevato numero di nemici unito al fatto di dover rispettare sempre e comunque le meccaniche, fa si che l’esperienza di gioco risulti frustrante non poche volte, un peccato se devo essere sincero.
Durante le varie sessioni di gioco non ho potuto non notare, quanto spesso e volentieri il gameplay risultasse legnoso e ridondante, come un qualcosa che si è bello, ma lo era anni fa. Non fraintendetemi non sto dicendo di non essermi mai divertito, poichè apprezzo davvero giochi del genere che nella loro semplicità e rimanendo sempre gli stessi, riescono ancora ad oggi a coinvolgere una fetta del pubblico nostalgico e non. Rimanere sempre ancorati al passato però, spesso e volentieri non fa bene, e ad oggi nel 2022, è necessario essere sempre al passo con i tempi.
La colonna sonora non scherza affatto
Vi ricordate di Tsuneo Imahori, il precedente compositore della serie? Beh, lui è stato sostituito. Al suo posto troviamo Shibata Tetsuya (DmC non a caso) e Aoki Yoshino (Breath of Fire), entrambi conosciuti per aver lavorato a Final Fantasy 15. Dalla loro unione è nata una colonna sonora veramente ricca e con un impatto degno di nota, che non solo si adatta perfettamente al gioco ma riesce anche ad essere all’altezza di Gungrave. Entrambi hanno affermato di aver apprezzato la precedente musica di Tsuneo, ma con il loro lavoro hanno voluto spingere verso una direzione con uno stile più evoluto e ricercato, e direi che ci sono riusciti alla grande. Non vi nascondo che le ost di G.O.R.E mi sono piaciute fin da subito, e più si va avanti più il livello aumenta, specialmente nel finale. Solitamente in questa tipologia di giochi in molti non fanno più di tanto attenzione al reparto audio, ma in questo caso vi consiglio di munirvi di cuffie e di tenere sempre e comunque le orecchie ben aperte perchè non ve ne pentirete.
I personaggi in Gungrave spaccano
Il franchise di Gungrave deve il suo character design a Yasuhiro Nightow, mangaka del famosissimo Trigun. Anche in G.O.R.E doveva essere lui alla guida del progetto personaggi ma è stato sostituito da Ikumi Nakamura, conosciuta per aver lavorato a Bayonetta e alla serie di The Evil Within. La Nakamura è finita coinvolta perchè da sempre fan di Nightow, con cui ha cooperato anche se in maniera indiretta in questo caso. Nonostante il passaggio di testimone però, il nuovo titolo del franchise presenta un tocco unico e sofisticato.
In quest’opera i personaggi hanno da sempre spiccato per le loro particolarità, e anche in questo caso ne troviamo la conferma. Il ritorno di Grave su next-gen ha quantomeno rinvigorito il suo di look, mostrandolo sotto una luce che ai miei occhi lo ha confermato come il perfetto anti-hero. Ma il nostro protagonista non è il solo a prendersi la scena per il suo essere così “badass”, perchè sotto i riflettori finisce anche Bunji Kugashira, suo acerrimo rivale. Oltre ai due minacciosi omoni sono presenti anche due belle controparti femminili: Mika Asagi e Cheni Angel alias Quartz, quest’ultima introdotta proprio nel nuovo capitolo.
Tutti i personaggi compreso l’intero cast di cattivi mi ha conquistato. Ognuno di loro aveva un qualcosa di speciale, un dettaglio che spiccava più degli altri, come l’eterocromia di Quartz. Ciò mi ha permesso di memorizzare tutti i nomi e i volti senza nessuna difficoltà alcuna, e solitamente faccio davvero fatica a ricordare queste cose, soprattutto nella mia quotidianità.
Conclusione
Purtroppo Gungrave G.O.R.E non ha saputo soddisfare le mie aspettative, e a distanza di anni dall’ultimo titolo quello che ho trovato è stato esattamente ciò che ricordavo, senza nessuna aggiunta alcuna a livello di gameplay. Il gioco è lento e per nulla svecchiato, presenta davvero tutte quelle cose classiche di un titolo vecchio stampo che ad oggi non sono più giustificabili. Una menzione speciale ad esempio sono le cutscene, durante le quali in momenti importanti della storia (già travagliata dal tipo di narrazione e dal modo in cui è stata implementata), vengono letteralmente spezzate e sostituite da uno schermata nera, che dopo circa 5 secondi svanisce riprendendo dalla scena successiva. Ora ditemi voi, può ancora andar bene qualcosa di simile nel 2022? Secondo me no.
Detto ciò però, voglio spezzare anche delle lance in suo favore perchè come ho scritto inizialmente: “non tutto è brutto e sbagliato”. Credo davvero che questo gioco sia ancora a tutti gli effetti validissimo per quella categoria di persone, che non pretende più di tanto da un videogame e che desidera semplicemente sfogare lo stress, mantenendo la concentrazione al livello minimo richiesto per ottenere in cambio un discreto divertimento. Al tempo stesso sono convinto sia l’ideale non solo per i nostalgici fan della saga, ma anche per tutti gli amanti delle hardcore combo, che riescono sempre a trovare modi pazzi per stravolgere il genere in questione. Infine, aggiungo soltanto quanto secondo me la storia di G.O.R.E ad oggi sarebbe perfetta per una serie anime, che sicuramente finirei per guardare ed apprezzare. Se ripenso a quello che di recente è successo ad un altro disastroso gioco, che è tornato alla ribalta dopo il successone della controparte animata, non faccio fatica ad immaginarne che la stessa cosa possa accedere a Gungrave. Non lo credete anche voi?
![]() |
![]() |
||
|
|