Paizo, azienda americana impegnata nello sviluppo di giochi di ruolo, è indubbiamente uno degli attori principali del panorama ludico tabletop. Il loro prodotto di punta, Pathfinder, domina il mercato degli RPG fantasy spartendosi la torta con la 5^ edizione di Dungeons&Dragons, edita dalla celebre Wizard of the Coast.
Con almeno un nuovo manuale ogni mese, due avventure complete all’anno, continue aggiunte di talenti, incantesimi, classi e archetipi (disponibili gratuitamente sul web grazie alla licenza OGL attraverso il Pathfinder Reference Document, il sito fanmade d20pfsrd e il nostrano Golarion Insider), Pathfinder è il gioco che è riuscito a rilanciare il d20 system dalle ceneri della versione 3.5 di D&D, conservando l’essenza e contemporaneamente limando gli aspetti più spigolosi e sbilanciati di un GdR che, nella stragrande maggioranza dei casi, è stata la prima esperienza di gioco di ruolo per i miei coetanei (fine anni ’80, inizi ’90).
Verrebbe da pensare che Paizo, che ha un business oramai avviato e florido legato a Pathfinder, potesse tranquillamente posarsi sugli allori e godere dei frutti della sua gallina dalle uova d’oro… Oppure no? A quanto pare, il publisher americano non era soddisfatto di avere un solo prodotto nella sua line-up e, circa un anno fa, annunciò Starfinder Roleplaying Game, un gioco di ruolo ambientato nella galassia di Golarion (la stessa ambientazione del fratello maggiore Pathfinder), ma posizionata temporalmente in un lontano futuro dove tecnologia, religione, viaggio spaziale e magia si intrecciano in un lore complesso dal gusto spiccatamente science-fantasy. Da buon giocatore (e Dungeon Master) che utilizzava (e utilizza tutt’ora) Pathfinder come sistema di gioco preferito, sapere che la Paizo aveva in cantiere un titolo a tema fantascientifico mi convinse immediatamente a volerne possedere una copia il prima possibile. E a quanto pare non ero l’unico a pensarla così, visto che al GenCon 2017, la più grande fiera al mondo dedicata ai giochi da tavolo, Starfinder è andato sold-out in una sola giornata.
Non appena ho poggiato le mie mani sul manuale, ho consumato le sue pagine e coinvolto il mio gruppo di gioco nel testare il sistema, e ne siamo rimasti piacevolmente colpiti.
Dopo aver quindi affrontato la mia prima sessione, ho deciso di mia sponte di tentare di raccontare questo gioco ai nostri lettori (cioè voi). Il gioco è esteso e di non facile lettura (come d’altronde Pathfinder e tutta la famiglia appartenente al sistema di gioco d20 system), ma ce la metterò tutta nel tentare di spiegarvi le mie impressioni (molto positive) riguardanti questo gioco, in un format che possa essere di facile lettura sia per i novellini che per i veterani.
Detto questo, non mi resta altro da aggiungere se non: “To Infinity and Beyond!”