Pubblicato il 02/01/20 da Neko Polpo

Xiaomi Black Shark 2

Non è un best buy, ma resta comunque uno dei migliori gaming phone!

Il primo Black Shark aveva fatto parlare di sé quando uscì nel 2018: economico rispetto alle alternative di Asus e Razer, prestazioni di alta qualità, buoni materiali e unàottima gestione della parte gaming. Nulla da invidiare ai competitor, se non un hardware più performante e meglio gestito, e all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, il Black Shark finanziato da Xiaomi era sulla bocca di tutti. Grazie al successo su scala mondiale e alle vendite ottenute, la Black Shark (l’azienda omonima al prodotto) ha lanciato l’anno seguente un prodotto nuovo, con l’ambizione di renderlo ancora più competitivo del precedente: il Black Shark 2. Uscito nel primo quarto di quest’anno e da noi testato ad agosto alla Gamescom, finalmente abbiamo l’occasione di recensire uno smartphone che porta con sé tantissime aspettative, ma che lascia il “tizzone” in bocca, o meglio sulle mani, nonostante la sua ottima qualità.

Confezione

La scatola si presenta elegante e fine, con ben evidenziato il logo dell’azienda cinese. Una volta fatta scorrere la parte superiore troviamo un cartellino di ringraziamenti e, subito dopo, lo smartphone dentro a un sacchetto protettivo trasparente. Una volta tolto il pezzo da novanta dalla confezione troviamo un caricabatterie da muro con presa americana a due poli fast charge, un cavo USB A – USB C e l’adattatore Jack – USB C. Non manca qualcosa? Certo, uno dei due controller. In questa versione il controller sinistro non è compreso ed è da acquistare a parte. Una cosa che non mi ha fatto impazzire, dato che nello smartphone precedente c’era, ed a un costo minore.

Qualità costruttiva 

Partiamo dicendo che il feeling è davvero positivo quando si tiene in mano questo Black Shark 2: la qualità del vetro, posteriore e anteriore, è molto buona, lascia una bella sensazione al tocco, assieme alle definizioni in metallo e alla scocca posteriore. Le varie finiture, soprattutto quelle verde acido lungo i due profili dei vetri, e i led laterali e posteriori sono un tocco di classe per lo smartphone, che lo rendono fine ma allo stesso tempo “tamarro”, ormai un aggettivo noto per definire qualcosa associato ai gamer.
La qualità dei materiali, soprattutto del metallo, aumenta il peso di circa 200 grammi, che si faranno sentire, anche dopo soltanto 15 minuti di chiamata il polso vi chiederà aiuto.

Come si tiene in mano? Se usato solo a scopo ludico, o perlomeno se lo si tiene in orizzontale, si può dire tranquillamente che è comodo, soprattutto grazie all’intelligente disposizione delle casse audio, sulla parte superiore e inferiore dello schermo. Questa disposizione permette di giocare e vedere video sullo smartphone in tutta comodità, senza rischiare di ostruire le casse audio.

Invece si può considerare scomodo se tenuto in verticale, per via della dimensione e del peso: è facile che possa cadere durante le chiamate o quando si scattano delle foto, a causa dello sbilanciamento. Se però viene inserita la cover il fattore scivolosità viene meno, riducendo le possibilità di caduta.

Hardware

Il display AMOLED di 6,39” con ratio 19,5:9, risoluzione a 1080×2340 e 430nit di valore massimo di luminosità, definisce la qualità dello smartphone dal punto di vista visivo e pratico. Oltre a questo e ad altre feature ormai comuni, come il filtro di protezione degli occhi e la luminosità intelligente, il display dispone della tecnologia True Clarity MEMC di Pixelworks: ne beneficia la risoluzione grafica dei giochi, migliorando nettamente la qualità visiva. Anche se interviene sui particolari, questa tecnologia permette una resa dei colori più viva, amplificata dall’HDR, dai 60fps fluidi e soprattuto dal blur e dal motion judder involontari. True Clarity dà il massimo durante le sessioni di gioco, dato che è pensata per quello, e vi dirò come va nella sezione successiva.

Il piatto forte del Black Shark 2 è sicuramente la dotazione dietro il display: Qualcomm Snapdragon 855, batteria da 4000mAh con ricarica rapida, antenna X-type amplificata da altre due antenne laterali, sensore di impronta digitale sotto lo schermo e il loro cavallo di battaglia, “il rivoluzionario” impianto di raffreddamento a liquido . Il processore dell’azienda taiwanese è il fiore all’occhiello dello smartphone, che permette un’ottima risoluzione per i videogiochi e una gestione del sistema e di calcolo estremamente funzionale. Per chi non lo sapesse, il processore è stato lanciato all’inizio di quest’anno e non aveva rivali sul mercato tra gli smartphone commerciali, anche se il Kirin 980 si difese bene ai tempi. Nonostante Qualcomm sforni processori come se non ci fosse un domani, di qualsiasi fascia qualitativa, lo Snapdragon 855 è comunque un prodotto valido, sia adesso che in futuro. 

Il cavallo di battaglia di questo smartphone è l’innovativo impianto di raffreddamento Mille-Feuille Full Area Liquid Cooling System, almeno a detta di Xiaomi, peccato che, nonostante la tecnologia sia dannatamente interessante, il risultato non sia quello pubblicizzato. Non stiamo parlando di una patata bollente, anzi, ma dopo una mezz’ora di gioco lo smartphone inizia a scaldarsi molto e ad essere fastidioso. Anche se il fastidio è pur sempre minore rispetto alla stragrande maggioranza degli smartphone in commercio, le promesse dell’azienda non sono state mantenute. Il mio tempo di gioco più lungo è stato due ore con PUBG e alla fine ho sentito che lo smartphone era molto caldo.
L’impronta digitale è un’altra cosa che non mi ha soddisfatto: su 100 test, solo 68 volte lo smartphone ha riconosciuto l’impronta e lo ha sbloccato. Decisamente un valore al di sotto della media!

La domanda è spontanea: quindi con il Black Shark 2 non si possono fare sessioni prolungate di gioco? Sì, si possono fare senza problemi, l’unico neo è il calore dopo tanto tempo di utilizzo. Però, eccetto questo, lo smartphone è un portento di tecnologia, amplificata dall’ottimizzazione di gioco e di sistema, anche se non perfetta e senza software proprietario.
Mi ritengo soddisfatto dallo smartphone sotto questo profilo perché ho avuto delle ottime risposte sui tempi di utilizzo (sotto lo screenshoot dopo una giornata di stress test) e su quelli di gioco, che andrò ora ad analizzare più approfonditamente.

Modalità gioco

Genericamente è una questione che non viene considerata, però in questo caso, con uno smartphone dedicato al gaming con feature inedite, è una cosa di cui bisogna per forza discutere. Siamo chiari, il parere è assolutamente positivo, grazie al display, che rende le sessioni di gioco visivamente perfette (nei limiti del mobile gaming), alla fluidità e alla latenza del tocco (molto bassa), al boost dell’hardware per migliorare le prestazioni (Ludicrous Mode) e all’audio dinamico.

Oltre a questo, si aggiungono lo Shark Space e la Game Dock, vanti dell’azienda sul fronte gaming. Scorrendo l’apposito tasto, posto sulla destra dello schermo, lo smartphone entrerà nello Shark Space, una zona nella quale si potrà visualizzare l’elenco dei giochi installati, avviarli e boostarli. Questo spazio, ampiamente configurabile, sfrutta al massimo i 12GB di memoria RAM dello smartphone, per una prestazione di gioco a livelli altissimi.

La Game Dock invece è un menu, apribile da qualsiasi gioco, nel quale si possono configurare alcune funzioni di sistema, come attivare il silenzioso o il blocco chiamate, scegliere il Wi-Fi, controllare le performance di gioco, uscire in maniera forzata dal gioco, etc. Mi è stata comoda in alcuni casi e la reazione è sempre stata rapida, fluida e senza intoppi in tutti i giochi che ho provato.
Una cosa carina è che si possono configurare i pad ufficiali designando le zone del display alla pressione dii determinati pulsanti.

I giochi che ho provato sono stati: PUBG Mobile, COD Mobile, AFK Arena, Asphalt 9, Real Racing 3, Bleach: Brave Souls, Mario Kart Tour e infine il servizio Hatch. Tra tutti questi giochi non ho avuto problemi, avviati o meno nello Shark Space. Mi ha sorpreso molto la qualità di PUBG Mobile: dinamico, divertente e soprattutto fluido. Chiunque abbia giocato PUBG su mobile sa che il lag è sempre dietro l’angolo di ogni edificio, e che ciò può comportare la morte; io però nelle mie sessioni, durate anche un’ora di fila, non ho mai avuto nessun problema, anche avendo impostato la grafica al massimo.

Fotocamera

Su uno smartphone da gioco non bisognerebbe pretendere una qualità elevata dal comparto fotografico, soprattutto per il prezzo al quale viene venduto questo smartphone, ma Black Shark ha comunque deciso di investire in questo campo: fotocamera principale da 48mp 0.8µm e un’apertura f/1.75; seconda camera con zoom ottico da 12mp 1.0µm e apertura f/2.2; camera frontale da 20mp 0.9µm e apertura f/2.0.
Le modalità sono: automatica, Pro mode, video, video in slow motion e ritratto, quasi tutte possono usufruire della IA Camera, intelligenza artificiale che riconosce il soggetto posto in camera e configura i parametri migliori per scattare una foto di qualità, e dell’HDR.

La qualità di resa non mi è dispiaciuta, anzi, per essere uno smartphone incentrato sul lato gaming mi ha sorpreso e, se usato in maniera intelligente, questo Black Shark 2 può regalare foto indimenticabili. Non è un top camera, ovviamente, ma non possiamo negare la qualità del prodotto. Qui sotto trovate un esempio:

Conclusioni

Al netto della mia prova, vi posso dire che il Black Shark 2 è senza ombra di dubbio un ottimo smartphone per il prezzo al quale viene venduto e, se comprato per il gaming, è caldamente consigliato. Le controparti Razer e Asus sono agguerrite e, anche se nel complesso potrebbero offrire degli smartphone molto più performanti di questo, il Black Shark 2 si difende bene e per 500 € potrebbe essere un affare. Se invece non vi interessa la parte gaming e state cercando qualcosa per l’uso di tutti i giorni, ve lo sconsiglio in quanto, sotto questa fascia di prezzo, potete trovare qualcosa di più performante e adatto alle vostre esigenze.

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