Ormai le regole degli Action Roguelite le conosciamo tutti. Entri nel dungeon, meni mostri finché riesci, poi vieni sconfitto e il ciclo ricomincia. Quello che fa la differenza è quanto divertente e variegato un determinato gioco riesca a rendere l’esperienza in sé.
Wizard of Legend 2, uscito il 3 Ottobre per mano di Dead Mage e pubblicato da Humble Games, arriva quasi 6 anni dopo il primo capitolo (sviluppato da un team diverso, Contingent99) e nonostante sia ancora una Early Access ha tutte le carte in tavola per essere l’Action Roguelite più promettente di quest’anno! Anche se… Con qualche riserva.
La Storia del Mago delle Leggende
Come in ogni storia che si rispetti, in maniera assolutamente non cliché, il giocatore si ritrova nei panni di uno dei maghi in grado di dominare i poteri della natura per affrontare i dungeon e massacrare mostri a rotta di collo. Ancora meno cliché è il fatto che, guarda caso, proprio il protagonista sia molto probabilmente il migliore di questi maghi, pronto a diventare appunto il così detto “Wizard of Legend”.

Se l’incipit non è certamente uno dei più innovativi, lascia comunque spazio a possibili risvolti futuri piuttosto interessanti: il precedente Wizard of Legend è infatti ancora vivo ed è uno dei personaggi con cui interagiremo spesso durante il gioco, quindi perché stanno cercando un nuovo candidato? E perché l’attuale sarà, con tutta probabilità, il boss finale?
Esperienza pad alla mano
Arriviamo al punto, al succo del discorso: “ma menare le mani, com’è?”.
Già dal primo capitolo, Wizard of Legend brillava per la varietà di abilità e combo, e lo stesso vale per questo secondo capitolo: il giocatore ha la possibilità di equipaggiare fino a 5 abilità diverse per ogni run, scelte fra una gamma di circa una cinquantina totali (divise in diverse classi elementali, ognuna con le sue proprietà specifiche – il ghiaccio congelerà, il fuoco brucerà, l’elettricità stunnerà ecc ecc).
Rispetto al suo predecessore, per ora la quantità è sicuramente inferiore (l’originale aveva all’incirca un centinaio di abilità alla release, per poi raggiungere un totale di circa 200 al termine del ciclo di sviluppo), ma essendo una Early Access mi aspetto che vadano sicuramente a crescere di numero mano a mano che il processo di sviluppo prosegue.

Anche il Level Design ha visto un cambiamento drastico, fortunatamente: rispetto al primo gioco, che presentava dei livelli tutti molto simili e a lungo andare abbastanza ripetitivi, questo secondo capitolo presenta delle nette differenze fra i vari biomi.
Molto apprezzata anche l’aggiunta di distruggibili con ricompense monetarie ben visibili a colpo d’occhio! Ora non c’è più bisogno di devastare qualsiasi cosa si trovi, da quadri a casse, sperando di trovarci dentro monete, gli oggetti che contengono ricompense sono chiaramente distinti rispetto al resto.
Quello che davvero brilla rispetto al precedente capitolo è l’incremento di sistemi all’interno del gioco: oltre alla possibilità di comprare sia dentro che fuori dai dungeon nuove abilità e nuovi artefatti che potenziano il giocatore in diversi modi, le aggiunte principali sono:
- Una modalità multiplayer: presente per ora con due giocatori (anche se con difficoltà, il gioco ha bisogno di parecchi miglioramenti da questo punto di vista), previsto fino a quattro alla release;
- Un sistema di scelta della difficoltà: il giocatore può scegliere diverse combinazioni di bonus e malus da applicare alle proprie run, lasciando la libertà di rendere più semplice o più difficile (ma con ricompense aumentate) l’esperienza di gioco nel modo che preferisce.

Parliamo infine del combattimento in sé per sé. Malmenare mostri di varia entità risulta piacevole e divertente pad alla mano, anche se pure qui mi aspetto migliorie prima del termine dell’Early Access.
Le combo sono numerose ma non quanto l’originale, e in generale il sistema di tracking delle abilità verso i nemici e il caching delle azioni va rifinito: succede spesso di utilizzare un’abilità senza che questa si attivi perché il comando precedente non è ancora del tutto concluso.
Però… Bello è bello
Il punto di svolta più importante rispetto al capitolo precedente è sicuramente il lato grafico.
Il primo Wizard of Legend proponeva una grafica in pixel art 2D abbastanza anonima e poco interessante.
Al confronto, questo secondo capitolo ha deciso di ribaltare completamente le carte in tavola passando ad un 3D di discreta qualità ed esteticamente molto piacevole, con colori saturi e soddisfacenti!
Un’altra aggiunta sicuramente apprezzata è il doppiaggio dei personaggi principali, che parleranno sia quando il giocatore interagirà con loro nell’HUB sia durante i livelli, andando a commentare le azioni compiute. È purtroppo assente la localizzazione in italiano, sia per il doppiaggio che per i dialoghi scritti (menù compresi).
Ottime premesse… Ma.
Wizard of Legend 2 è divertente. Ogni volta che iniziavo una run ero curioso di sapere come sarebbe andata e cosa avrei trovato, ogni volta che terminavo una run non vedevo l’ora di iniziare la successiva.
Questa Early Access mostra sicuramente i muscoli sotto tanti punti di vista e getta delle fondamenta molto solide su cui andare a costruire il futuro del titolo.
Tuttavia, c’è da sottolineare che gli evidenti e numerosi bug, associati all’attuale carenza di contenuti oltre le 4/5 ore di gioco, dimostrano che il prezzo attualmente richiesto (25€, al momento della scrittura di questa recensione) è forse un po’ troppo elevato per chiunque non sia disposto a dare fiducia cieca ai ragazzi di Dead Mage.
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