Chiudete gli occhi e immaginate di trovarvi su un’isola deserta, con il vento che soffia leggero e un senso di meraviglia che vi invade. Poi riapriteli, perché Verne: The Shape of Fantasy vi trascinerà in un viaggio che Jules Verne stesso approverebbe; questo indie, sviluppato dai ragazzi di Gametopia, non solo rende omaggio all’autore francese che ha plasmato l’immaginario di intere generazioni, ma lo fa con un’eleganza che si fonde perfettamente con un gameplay intrigante e visivamente accattivante. Preparati a risolvere enigmi, esplorare mondi e fare un tuffo nella nostalgia.
Una lettera d’amore a Jules Verne (con un twist moderno)
Verne: The Shape of Fantasy prende a piene mani dall’opera e dall’immaginario del buon vecchio Jules, ma lo reinterpreta in una chiave che è al contempo fedele e sorprendentemente fresca. Il protagonista, spinto da un’irrefrenabile sete di conoscenza e avventura, si ritrova in un mondo che sfuma la linea tra sogno e realtà. E qui, diciamolo subito, gli sviluppatori sanno esattamente cosa fanno: il level design è un atto di puro amore, con ambientazioni che sembrano uscite direttamente dalle pagine di “Ventimila leghe sotto i mari” o “Il giro del mondo in 80 giorni.”
Gli enigmi, cuore pulsante del gameplay, sono ben studiati. Non aspettatevi nulla di rivoluzionario o particolarmente difficile, ma questo non è un difetto. Gli enigmi servono più che altro da chiave per far progredire la narrazione e l’esplorazione. Il vero punto di forza è come il gioco riesca a combinare la risoluzione dei puzzle con l’esplorazione visiva, quasi un ottimo equilibrio tra meccaniche di gioco e design artistico; la pixel art di questo gioco è da applausi. Ogni scena è un illustrazione da romanzo che vi farà fermare un attimo solo per ammirarla, per poi proseguire con quel sorrisetto soddisfatto. Gli sviluppatori hanno creato un mondo che è contemporaneamente familiare e surreale, un tributo visivo alle meraviglie tecnologiche e naturalistiche dei romanzi di Verne.
E non possiamo dimenticare la colonna sonora. Le tracce sono il perfetto accompagnamento per le atmosfere fantastiche, un mix tra sonorità orchestrali ed elementi elettronici che riesce a catturare quel senso di avventura e mistero tipico delle storie “vernesche”. Se chiudete gli occhi, vi sembrerà quasi di sentire il respiro delle onde o il ruggito delle macchine a vapore; un punto che mi ha colpito particolarmente è la cura con cui viene raccontata la storia. La trama è avvolta in una sorta di mistero, con dialoghi che sembrano tratti direttamente dai romanzi ottocenteschi, ma resi accessibili e piacevoli per il giocatore moderno. I personaggi sono ben delineati, pur rimanendo in linea con lo stile enigmatico e quasi criptico che ci si aspetta da un’avventura ispirata a Verne. Senza spoilerare troppo, il gioco è pieno di piccoli colpi di scena e rimandi letterari che faranno brillare gli occhi ai fan di lunga data. Ogni oggetto, ogni linea di dialogo, ogni paesaggio sembra nascondere un riferimento, una citazione, un omaggio, e ciò crea un’atmosfera ricca di dettagli per chi ama perdersi nelle profondità narrative.
Conclusioni: un tuffo nell’ignoto (ma ben guidato)
Verne: The Shape of Fantasy è esattamente ciò che speravo fosse: un omaggio rispettoso e appassionato a uno degli scrittori più iconici della letteratura fantastica, con un tocco moderno che lo rende un’esperienza unica. Non è perfetto, certo: i ritmi a volte possono risultare un po’ lenti e alcuni enigmi potrebbero lasciare i giocatori più esigenti con l’amaro in bocca. Ma nel complesso, è un’avventura che va vissuta, non solo per gli appassionati di Verne, ma per chiunque ami l’esplorazione e la scoperta.
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