“Ricordati di noi…” Una frase che risuona nell’anima. Per chi, come il sottoscritto, aveva già cavalcato i deserti impietosi e le valli desolate del Selvaggio West con John Marston nella generazione Xbox 360 e ancora Prima quel Red Dead Revolver che nessuno si ricorda, questo ritorno su Steam rappresenta una seconda possibilità. Ma la domanda è: Rockstar ha rispettato il ricordo che i giocatori portano nel cuore?
Partiamo dal principio. Red Dead Redemption su PC si porta appresso anni di attesa e rumors, un miraggio che sembrava destinato a svanire. Eppure, ora è qui, ma non come un remake o una versione radicalmente aggiornata: è un porting con miglioramenti minimi, il che, diciamocelo subito, potrebbe far storcere il naso a qualcuno. In termini di contenuti, è il gioco che ricordiamo, con in più l’espansione “Undead Nightmare”, che aggiunge una vena horror alla formula Western classica. C’è abbastanza per soddisfare sia i nuovi giocatori che i nostalgici?
Un mondo che vive, respira e ti trascina con sé
Ancora oggi, l’impatto visivo e narrativo di Red Dead Redemption è sorprendente. Rockstar ci ha dato un mondo che sembra vivo, fatto di personaggi sporchi, realistici, con anime spezzate. John Marston è un protagonista segnato, un antieroe che ci porta in un viaggio di redenzione. L’ambientazione è un personaggio a sé: paesaggi mozzafiato, cieli vasti e una natura selvaggia che minaccia costantemente di riprendersi ciò che l’uomo ha costruito. La bellezza del gioco sta nella sua capacità di rendere palpabile la solitudine del vecchio West, con un design sonoro che alterna momenti di calma contemplativa al clangore violento dei duelli. Tuttavia, il lato tecnico del porting su Steam solleva qualche perplessità. Rockstar ha migliorato risoluzione e framerate, ma i giocatori abituati agli standard grafici di oggi potrebbero rimanere delusi. Anche su configurazioni moderne, il gioco mantiene alcune limitazioni visive legate all’epoca di sviluppo originale. Non ci sono i dettagli iperrealistici di Red Dead Redemption 2, e in alcune sezioni il passaggio degli anni si nota. L’illuminazione è discreta, ma non all’altezza dei moderni sistemi di rendering. Il framerate è stabile, ma in un titolo così iconico ci si aspetterebbe un salto qualitativo maggiore. L’espansione “Undead Nightmare” merita una menzione a parte. È un tuffo nel grottesco, che ribalta l’atmosfera malinconica e realistica del gioco base. Qui, i paesaggi desolati si popolano di zombie, trasformando il vecchio West in un incubo apocalittico. L’espansione è un’esperienza che stravolge e arricchisce il mondo di John Marston, aggiungendo una nota di follia che spezza la drammaticità della trama principale e per i tempi in cui è stato concepito, era davvero un idea fantastica!
Una sella scomoda vale il prezzo della leggenda?
Eredità è la parola chiave di questo porting su Steam. Se siete tra quelli che non hanno mai avuto modo di vivere la storia di John Marston, questa è l’occasione per farlo. Red Dead Redemption rimane un titolo seminale, che trascende i suoi difetti tecnici per offrirci un mondo unico e una storia che colpisce al cuore. Tuttavia, se avete già giocato il titolo originale, potreste trovare difficoltà a giustificare l’acquisto, dato il limitato miglioramento tecnico.
Per i nuovi giocatori, questa è una porta aperta su un mondo che ha fatto la storia dei videogiochi. Per i veterani, forse solo un tenue soffio di nostalgia. Rockstar ci ricorda che il passato, per quanto grandioso, non può essere rivisitato senza qualche compromesso.
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