Penso che tutti noi, nella nostra storia da videogiocatori, siamo legati ad uno specifico capitolo di Call of Duty. Per molti è stato uno dei giochi entry-level al mondo videoludico, per altri è stato il videogioco che ha messo in contatto gli amici con cui attualmente ancora si gioca, insomma si parla di Call of Duty sempre con una certa nostalgia. Call of Duty: Black Ops 6 riesce, con tutte le sue innovazioni, comunque a rimanere fedele a quelli che sono i nostri ricordi più belli della saga.
Indice
Call of Duty: Black Ops 6 – Campagna single-player
Anche Call of Duty Black Ops 6 ci regala una campagna ricca di azione e di scene mozzafiato. Ambientata subito dopo la scissione dell’Unione Sovietica, la storia segue le vicende di personaggi storici e inediti contro una minaccia ben più pericolosa di tutto ciò che abbiamo visto nelle precedenti campagne della saga. Quello che caratterizza al meglio tutte le 8 ore circa di storia è un cast di personaggi che ben si intrecciano tra di loro per affrontare la minaccia comune, Pantheon, un’organizzazione segreta ben radicata all’interno degli organi di governo USA, questa volta il nemico è ovunque e da nessuna parte, questa volta il nemico potrebbe essere il tuo compagno d’armi o forse il tuo capo. Ho apprezzato molto il tono da storia di spionaggio anche se alcuni colpi di scena ed in generale la direzione presa dalla storia non sono particolarmente soddisfacenti.
Oltre ai toni della storia che possono piacere o meno in base ai gusti personali, c’è da fare un plauso anche a come vengono gestiti i livelli disponibili. Certo, parliamo sempre di una base FPS, ma grazie ad ibridazioni, più o meno riuscite, ad altri generi videoludici riesce a variare e a differenziare il gameplay anche all’interno della stessa missione, dall’open world a delle sezioni molto elementari di GDR, insomma, una campagna che comunque riesce ad innovare lo stile classico dei COD.
Call of Duty: Black Ops 6 – Multigiocatore & Zombie
Il multigiocatore è la parte che ho meglio esplorato durante il mio provato, riuscendo a intrattenermi per moltissime ore all’interno delle sue arene. Sarò nostalgico ma il feeling che ho avuto con Call of Duty: Black Ops 6 è molto vicino al secondo capitolo della serie Black Ops che ho amato e spolpato in ogni sua meccanica.
Vorrei parlare prima di tutto del nuovo sistema di movimento: il movimento assoluto, che permette ai giocatori di poter scattare, correre, tuffarsi in qualsiasi direzione. Di primo impatto ero abbastanza scettico, avevo paura che velocizzasse troppo il gioco rendendolo più frenetico di quanto già i Call of Duty non siano. Per fortuna, Pad alla mano, ciò non si è verificato, ma anzi, grazie ad un buon time to kill e ad un bilanciamento degno di questo nome questa “velocità” non viene percepita riuscendo ad amalgamarsi con il resto.
Nota di merito va alle modalità di gioco, oltre alle classiche “Cerca e distruggi”, “Dominio” e “Deathmatch” a squadre, ho apprezzato il nuovo bilanciamento della modalità “Postazione” (Il king of the hill di Call of Duty: Black Ops 6): conquistando la zona si portano punti alla squadra, raggiunto il tempo limite o il punteggio massimo una delle due squadre vincerà. È la posizione degli spawn, delle postazioni e il posizionamento minuzioso degli oggetti nelle mappe che mi fa promuovere con ottimi voti buona parte delle mappe del gioco (anche se non tutte sembrano avere gli stessi standard).
Per gli amanti della personalizzazione degli equipaggiamenti ho trovato tantissima libertà soprattutto lato armi, ognuna con una ampia gamma di accessori tra mirini, canne e caricatori di sorta. Scegliere il proprio layout, anche in base alla mappa e alla modalità, è importantissimo per riuscire a performare in modo ottimale. Nelle mie ore all’interno del gioco ho avuto modo di provare quasi tutte le armi del gioco e vedere quanto il feeling con ognuna di queste sia unico. In più aggiungere questo o quell’accessorio cambia totalmente l’approccio al gameplay. Purtroppo non è allo stesso livello della cura del gameplay il comparto sonoro. A mio parere, in un gioco veloce e arcade come il multigiocatore dei COD è importante affinare tutti i sensi coinvolti e questa volta gli sviluppatori hanno completamente fatto cilecca, i passi degli altri giocatori non si sentono proprio se non quando vi è il totale silenzio in mappa, come potrai immaginare questo non avviene quasi mai.
Impossibile non parlare della modalità Zombie, una delle modalità più apprezzate dai fan del genere che fa il suo ritorno anche in Call of Duty: Black Ops 6. Sebbene la struttura sia rimasta piuttosto classica, con mappe in cui arrivano ondate e ondate di zombie pronti a mangiarti. Ad oggi, il gioco offre due mappe zombie: Liberty Falls e Terminus entrambe piene di easter eggs da ritrovare eseguendo procedure molto specifiche. Una novità che in molti potranno non apprezzare è la barra della vita presente sugli zombie, capisco che tolga un po’ di imprevedibilità alla modalità, ma nel complesso l’ho trovato piuttosto utile nelle mie partite, riuscendo a gestire meglio munizioni e risorse. Per gli amanti della modalità vi è un nuovo sistema di progressione che permette di migliorare perk, mod alle munzioni e potenziamenti da campo, inoltre, sono state annunciate già nuove mappe in arrivo per la modalità zombie, insomma c’è carne (di zombie) per i vostri denti.
Comparto tecnico
Dal punto di vista tecnico Call of Duty: Black Ops 6 risulta un gioco solido e ben strutturato, non avrà la migliore grafica in circolazione per un FPS, ma i modelli delle armi e in generale le animazioni dei personaggi sono di altissimo livello. Nonostante il movimento assoluto poteva far incappare in qualche piccolo bug o compenetrazione di sorta gli sviluppatori hanno realizzato un ottimo livello di pulizia dei dettagli. Davvero un peccato per il comparto sonoro nelle sezioni multigiocatore che rovina un po’ l’esperienza di gioco.
Call of Duty: Black Ops 6 – Conclusioni
La saga di Call of Duty sembra essere ritornata ai fasti di un tempo, con una campagna mozzafiato, un multigiocatore solido e con tante soluzioni di gameplay intelligenti e una modalità zombie per tutti. Il lancio per ora è andato bene e sono già in arrivo nuovi contenuti per supportare il gioco, con un buon supporto post lancio e magari bilanciamenti continui potremmo avere tra le mani uno dei migliori Call of Duty degli ultimi anni. Che voi siate fan delle campagne giocatore singolo di COD o del suo frenetico multigiocatore sono sicuro che troverete in questo capitolo il giusto compromesso.
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