Pubblicato il 03/01/15 da Neko Polpo

Metal Gear Solid V: Ground Zeroes: il parco giochi di Snake

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È passato solo un anno da quando, in occasione dei saldi invernali di Steam, Konami lanciò sul mercato PC  Metal Gear Risingdirettamente in sconto. Ad un anno di distanza, l’evento si è ripetuto con Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, episodio della nota serie diretta da Hideo Kojima che è il prequel dell’attesissimo Metal Gear Solid V: Phantom Pain.

Metal Gear Solid V Ground Zeroes
Kept you waiting, huh?

Ai tempi dell’uscita sulle console, Ground Zeroes fece parecchio discutere per la sua apparente brevità: alcune speed run hanno dimostrato che è possibile completare la missione principale in meno di 5 minuti. Questo tipo di approccio, tuttavia, mai tanto quanto in questo caso è dannoso, perché questo episodio della serie non è stato pensato per essere un “blocco lineare” di narrazione, ma più un “parco giochi” in attesa del sequel. Un Teaser Game, praticamente. Il gioco è ambientato completamente all’interno del Campo Omega, un campo di prigionia americano in territorio cubano: un territorio non grandissimo, ma che permette un approccio non lineare alle sue zone. 4 mesi dopo gli eventi accaduti in Peace Walker, Snake viene inviato in una solo-mission con lo scopo di prelevare Chico e Paz e portarli in salvo. Come già accennato, gli eventi che accadono in Ground Zeroes sono di fatto il prequel di quello che accadrà in seguito: si può dire insomma che questo titolo è di fatto l’anello di congiunzione tra Peace Walker e Phantom Pain.

Metal Gear Solid V Ground Zeroes
Il Campo Omega è reso in maniera ottima dal Fox Engine.

Una volta finita la missione principale sarà possibile completare altre missioni secondarie, ambientate sempre al Campo Omega in diversi momenti della giornata. Queste missioni aumentano sicuramente la rigiocabilità del titolo, ma si ha la sensazione che siano più un “campo di prova” per il seguito che elementi necessari per la saga: gli eventi che accadono in questi livelli extra non hanno infatti impatto sulla trama principale, anzi, si può dire che siano puro fanservice. Tra le varie missioni aggiuntive dovremmo infatti salvare un agente infiltrato nel campo (il cui modello fisico è quello di Hideo Kojima stesso), infiltrarci nei panni di Cyborg Raiden o rivivere alcuni momenti del primo storico Metal Gear Solid per PlayStation 1.

Metal Gear Solid V Ground Zeroes
Io questo l’ho già visto da qualche parte…

Da un punto di vista tecnico, il Fox Engine è efficace e rende bene il Campo Omega anche con i vari effetti atmosferici e l’illuminazione, sia delle missioni in diurna sia di quelle in notturna. Quello che davvero non mi ha convinto del tutto sono alcuni cambiamenti nelle meccaniche tipiche della serie che è stato impossibile non notare. In primis, la rigenerazione automatica dell’energia premia troppo un approccio “meno ponderato” alla situazione. Quando si viene scoperti, poi, inizia un breve bullet time che ci fornisce un breve attimo per eliminare la guardia che ci ha visto: in caso di successo, non verremo scoperti. Non vi è più un approccio se vogliamo “tattico” come ad esempio in Metal Gear Solid 2, dove potevamo addirittura sparare alla radio delle guardie, per impedirgli di comunicare con le altre. È innegabile che Ground Zeroes sia infinitamente più facile dei precedenti. Il che non è per forza un male, ma uno stealth game che “perdona troppo” non me l’aspettavo. Posso solo sperare che questo non sia stato un “campo di prova” solo per Phantom Pain, ma anche per Kojima stesso. Se siete curiosi di metterci le mani sopra, lo trovate per 19,99€ sullo Steam store. Se non siete ancora convinti, qui c’è una video analisi più tecnica curata realizzata dal nostro Daniele Fiorentini.

Metal Gear Solid V Ground Zeroes Premi

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