Pubblicato il 04/10/24 da Federico Belotti

MASTER DETECTIVE ARCHIVES: RAINCODE PLUS – Recensione

Gli autori di Danganronpa tornano con una nuova avventura investigativa su tutte le piattaforme

Gli amanti della serie di Danganronpa sono rimasti piacevolmente sopresi quando l’anno scorso ha fatto capolino su Nintendo Switch Master Detective Archives: Raincode. L’ultima fatica di Kazutaka Kodaka sviluppata da Too Kyo Games in collaborazione con Spike Chunsoft si proponeva come una storia a sé stante, distaccata dalla saga che ha reso celebre il suo autore, mantenendone le atmosfere folli e presentando un cast di personaggi ottimamente caratterizzati e sopra le righe.

Con questa riedizione denominata Plus, il gioco ha cessato di essere un’esclusiva per la console ibrida della grande N ed ha raggiunto anche i lidi di Playstation 5, Xbox Series e PC (Steam), diventando così accessibile ad una fetta maggiore di pubblico. Essendo quindi un titolo già rilasciato nel corso del 2023, molti utenti avranno già avuto modo di approcciarlo e sapranno di che cosa tratta e come è strutturato, indi per cui, il consiglio è di saltare direttamente al paragrafo in cui vengono elencate le novità – se davvero così si possono chiamare – e le migliorie che questo porting ha ad offrire in modo da non perdere tempo prezioso.

Per chi invece fosse “vergine” da qualsiasi tipo di conoscenza, può mettersi comodo e gustarsi questo rapido viaggio verso la piovosa quanto affascinante Kanai Ward.

Un giovane detective amnesiaco, uno spirito e casi da risolvere [Trama]

La trama di Master Detective Archives: Raincode ha inizio con il risveglio del protagonista, Yuma Kokohead, all’interno di un ripostiglio di una stazione ferroviaria. Il ragazzo, afflitto da amnesia, non ricorda nulla del suo passato e di come sia finito all’interno di quella stanza. Grazie però ad un documento che trova di fianco a sè, scopre di essere un investigatore e di far parte di associazione conosciuta come “Master Detective” e che a breve deve prendere un treno che lo condurrà a Kanai Ward, una metropoli vessata da una perenne pioggia. Questo è solo l’inizio di una vicenda suddivisa in otto capitoli in totale – se si contano anche prologo ed epilogo – che lo porteranno a scoprire i segreti più reconditi della misteriosa città e delle strane figure che la popolano, per un totale di una trentina di ore, se si vorranno affrontare anche i compiti secondari che il gioco propone. Sarà conveniente goderseli, considerando la buonissima scrittura dei vari personaggi che andrete ad incontrare, in primis Shinigami, la dea della morte dall’umorismo tagliente e dal carattere forte che farà costantemente da spalla a Yuma e a cui, irrimediabilmente, ci si affezionerà. Il quadro generale dei comprimari è di base eccellente, tutti sono piuttosto estrosi, agiscono fuori dagli schemi e per questo risultano indimenticabili e originali, anche se non ai livelli di quelli visti in Danganronpa. Ottima è anche l’atmosfera generale, che passa da momenti umoristici, ad altri molto più cupi, oscuri e sanguinolenti, tipici delle opere di Kodaka.

Il mood generale è quindi sicuramente molto immersivo, ma lo è anche il suo gameplay?

Indagini, labirinti del mistero, obiezioni [Gameplay]

Master Detective Archives: Raincode è in primis una visual novel, ossia un concentrato di lunghi dialoghi verbosi che sicuramente scoraggeranno i giocatori più votati all’azione. L’aspetto positivo, però, è che il titolo è stato localizzato in italiano con una cura piuttosto certosina, in modo da permettere a numerose persone di gustarselo senza dover ricorrere ad un’app di traduzione o ad un dizionario. Ovviamente questo vale solo per i sottotitoli: i doppiaggi disponibili sono solo in inglese e in giapponese ma entrambi sono di buonissima fattura, anche se quello in lingua nipponica ha sicuramente una marcia in più ed è caldamente consigliato. Fortunatamente però, a differenza di altre produzioni appartenenti allo stesso genere, in Raincode è presente una curiosa componente esplorativa – sebbene molto guidata – in cui potremo muoverci per delle mappe totalmente in 3D alla ricerca di indizi utili alla risoluzione dei vari casi.

In ogni capitolo inoltre, Yuma sarà affiancato da un collega detective differente, ognuno dotato di una abilità specifica denominata “Forte”, che sarà di grande aiuto durante le indagini. Giusto per dare un’idea: la “dolce”, perlomeno nell’aspetto, Pucci Lavmin potrà fare uso di “Talento Uditivo”, che le permetterà di captare rumori sommessi da grande distanza, mentre Halara Nightmare grazie a “Retroconoscenza” potrà visualizzare la scena del crimine nell’esatto momento in cui è stato scoperto il misfatto. E questa è solo la punta dell’iceberg di un insieme di poteri davvero curioso e tutto da scoprire.

Tornando all’impianto prettamente ludico, perlustrando le varie zone, portando a termine le quest secondarie e interagendo con i vari NPC sarà possibile ottenere PD (Punti Detective) che aumenteranno il rango Detective e faranno così guadagnare Punti Abilità da spendere per sbloccare le “Abilità Labirinto”. Esse saranno utili quando si visiterà “Il Labirinto dei Misteri”, una dimensione parallela – esattamente come il Metaverso di Persona 5 – in cui i misteri di un caso assumono una forma reale e tangibile. Queste skill, che saranno equipaggiabili negli slot di memoria di Yuma, hanno il compito di facilitare il gioco e il loro uso è opzionale. Le più utili sono, ad esempio, quelle che aumentano la barra della vita del giovane detective o che facilitano le fasi action, ossia i Ragionamenti Mortali.

Chi pensava quindi che Master Detective Archives: Raincode fosse un semplice racconto interattivo con una manciata di scenari da esaminare si deve infatti ricredere, essendo presente una sorta di combat system, seppur molto abbozzato. Durante le sezioni di combattimento, Yuma dovrà battersi in maniera piuttosto originale con un un cosiddetto Fantasma del Mistero, schivando le sue menzogne che assumeranno la forma di vere e proprie frasi composte fisicamente di parole che lo attaccheranno. Oltre a schivare, fondamentale sarà anche contrattaccare tramite la Lama Soluzione, una spada nella quale andranno inserite le Chiavi Soluzione rinvenute durante le indagini. Quando il nemico se ne uscirà con una contraddizione e la frase sarà avvolta da un contorno rossastro, potremo colpirla per arrecargli “danno” e proseguire quindi nell’avventura. Un sistema quindi che risulta piuttosto particolare, abbastanza grezzo, ma comunque sicuramente curioso e inaspettato e che dona più varietà all’esperienza.

Non mancheranno altri minigiochi utili alla risoluzione dei vari misteri, ma lasciamo a voi il piacere di scoprirli nel corso dell’esperienza per non spoilerarvi troppo.

A questo punto è giunto il momento di prendere in esame l’elefante nella stanza: cosa aggiunge Plus rispetto all’edizione base per Switch?

Tutte le novità di Master Detective Archives: Raincode Plus [Le novità]

Per coloro che hanno già accompagnato Yuma Kokohead per le umide strade di Kanai Ward ha poco senso acquistare questa riproposizione, a meno che non si voglia rivivere l’avventura con una risoluzione “upscalata” in 4K giocandola su un grande televisore. Di fatto questa, insieme all’inclusione dei cinque DLC, ognuno incentrato su una vicenda che coinvolge uno dei Detective, e di una galleria che contiene le tracce musicali e tutti i filmati del gioco è la maggiore novità di Plus. Tutti extra tranquillamente rinunciabili da parte di chi si è già tuffato a capofitto un anno fa nella produzione targata Spike Chunsoft e Too Kyo Games.

Il prodotto si rivolge quindi a coloro che sono sprovvisti di una Nintendo Switch, che potranno finalmente avere accesso ad un gioco fortemente basato su una narrativa molto coinvolgente e di tutto rispetto.

Il caso è chiuso [Conclusioni]

Kanai Ward, i suoi torbidi segreti e i suoi allucinanti (in senso buono) personaggi meritano, a nostro avviso, di essere conosciuti e apprezzati almeno una volta, anche se i vari Danganronpa rimangono sicuramente un gradino sopra per quanto riguarda originalità e follia.

Master Detective Archives: Raincode rimane quindi un buonissimo titolo che farà la gioia degli amanti delle avventure investigative ricche di dialoghi e costellate di figure memorabili, che aggiunge delle meccaniche action ed esplorative non troppo approfondite ma utili a conferire un ritmo generale più incalzante e meno statico.

Se siete rimasti affascinati da ciò che vi è stato raccontato qui, non vi resta che acquistare il vostro biglietto per l’Amaterasu Express, sedervi in prima classe, e godervi il panorama dal finestrino. Sempre che qualche omicidio inaspettato non vi distragga dal vostro passatempo e vi porti quindi ad indagare su chi sia il colpevole.

E se avete ancora voglia di indagini, giocatevi anche l’ottimo Broken Sword: Il segreto dei Templari – Reforged.

  • Trama intrigante
  • Personaggi folli e memorabili
  • Esplorazione e minigiochi interessanti
  • Porting che rende il titolo accessibile a più utenza...

 

  • ...ma che di fatto non aggiunge nessuna reale novità per chi l'ha già giocato
  • Non raggiunge i picchi di Danganronpa

Fedro - Biografia

Amante del panorama videoludico sin dalla tenera età, ama scriverne e narrarne le storie. È anche content creator e titolare del canale YouTube "TwoTimesNerd".

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