Pubblicato il 18/09/24 da Federico Belotti

BROKEN SWORD – IL SEGRETO DEI TEMPLARI: REFORGED – Recensione

Un ritorno splendente per George Stobbart

Una spada rotta in grado di sconvolgere il mondo

Il primo Broken Sword, insieme a titoli come The Day of The Tentacle, The Secret of Monkey Island e Grim Fandango è una delle avventure grafiche più iconiche e che occupa un posto speciale nei cuori degli appassionati del genere.

Realizzato dalla software house inglese Revolution e pubblicato la prima volta nel 1996 su PC, Macintosh e in seguito anche sulla prima PlayStation, la vicenda di George Stobbart, un giovane turista americano in Francia, che per una coincidenza del caso si ritrova a dare la caccia ad un pagliaccio assassino, ha stregato tutti coloro che al tempo la vissero.

Unendo del sano umorismo a momenti più cupi che coinvolgevano addirittura la Storia (con la “esse” rigorosamente maiuscola) e le leggende sui Cavalieri Templari, il cocktail che ne risultava era semplicemente perfetto e in grado di rivaleggiare senza problemi con le produzioni made in Lucasarts, tanto in voga e ben più conosciute in quegli anni.

Al di là dei capitoli successivi che meriterebbero uno speciale a sé, tanto ci sarebbe da raccontare, la prima iterazione venne riproposta nel 2009 su Wii e Nintendo Ds in una nuova edizione – nel 2012 anche su PC e mobile – che andava ad aggiungere parecchie novità, in primis degli scenari aggiuntivi da vivere nei panni di Nicole Collard, la fotoreporter coprotagonista del gioco. Questi andavano ad ampliare una trama già di per sé perfetta ma presentavano degli enigmi poco ispirati e in certi casi, addirittura, andavano a spezzare un ritmo che funzionava molto meglio senza la loro presenza. Per questo motivo molti fan del gioco originale non li apprezzarono, non essendo, purtroppo in nessun modo skippabili o particolarmente emozionanti.

Con Broken Sword: Il segreto dei Templari: Reforged, annunciato durante Gamescom 2023 insieme ad un nuovo capitolo, il buon Charles Cecil, papà delle serie, per la quale nutre un amore profondo e sincero, ha deciso di mettere in atto un’operazione filologicamente molto attenta, rispolverando il suo più grande classico con l’intenzione di mantenerlo il più possibile vicino al materiale d’origine, dando però ad esso un nuovo lustro.

Sarà andato tutto per il meglio?

Dopo un viaggio durato circa dodici ore che ci ha portato a Parigi, in un paesino sperduto dell’Irlanda e in tanti altri luoghi ameni siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni.

Premettiamo che in questa recensione ci concentreremo su quelle che sono le novità introdotte, su ciò che manca rispetto alle altre edizioni e sul colpo d’occhio generale di questa remastered.

D’altronde se siete qui, quasi sicuramente il primo Broken Sword lo conoscete e non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Per tutti gli altri, una veloce googlata vi farà risparmiare tempo prezioso.

Detto ciò, mettiamoci in marcia, un tizio biondo e allampanato ci aspetta seduto ad un tavolino del Cafè del La Chandelle Verte, ignaro che la sua vita cambierà per sempre.

Ancora una volta.

Una spada rotta con delle nuove incisioni – Le novità di Reforged

La prima grande innovazione presentata da Broken Sword – Il segreto dei Templari: Reforged risiede nei fondali ridisegnati, ora dotati di illuminazione, ombre dinamiche e semplicemente sbalorditivi da vedere. Gli sviluppatori hanno infatti ripreso gli sketch originali e li hanno ridipinti per adattarli ad una risoluzione fino a 4K, aggiungendo dettagli e correggendo errori di sorta che certi elementi scenici presentavano. Un esempio lampante è dato dal tubo nel vicolo in cui il clown malvagio scappava dopo l’attentato alla vita del povero Plantard, che un tempo era troppo corto e non arrivava al tetto dell’edificio, rendendo di fatto sciocca la deduzione di George, che affermava che l’assassino si era probabilmente arrampicato lì sopra per sfuggire alla scena del delitto.

Ed è solo una delle tante modifiche presenti, atte a dare più coerenza all’insieme, segno di una cura maniacale e di una passione reale da parte degli autori nei confronti dell’opera a cui hanno dato vita ormai ventotto anni fa.

Anche le animazioni e l’aspetto delle varie figure con cui Mr. Stobbart interagisce nel corso della sua odissea sono state riviste e rese più credibili, rendendo più chiari i connotati dei loro visi – dotati ora di espressioni facciali ben visibili e decifrabili – così come sono state migliorate le particolarità del loro vestiario. Ovviamente, rispetto ad una volta, sarà meno frequente ricorrere all’immaginazione per “completare” ciò che il gioco ci mostrava in maniera poco definita a causa di limitazioni tecniche, ma vista l’epoca in cui ci troviamo non può che essere la migliore soluzione e quella più al passo con le attuali esigenze dei giocatori.

Per i nostalgici più irriducibili però c’è una buona notizia: con la semplice pressione di un pulsante, sarà possibile intercambiare in tempo reale tra versione rimasterizzata e originale, in modo da godersi il primo Broken Sword nella salsa che da sempre conosciamo. Quest’opzione, presente da sempre in quasi tutte le riedizioni di avventure grafiche, ha anche il pregio di mostrare in maniera agile tutte le differenze tra le location com’erano un tempo e come sono state rivisitate oggi, in modo che i più curiosi possano divertirsi a notare i cambiamenti senza perdere troppo tempo in menù farraginosi.

Anche sul fronte dell’accessibilità Reforged non pecca. Per i sottotitoli sono presenti una marea di opzioni che permettono di ingrandirli, rimpicciolirli, colorarli a seconda del personaggio che sta parlando, cambiare tra font classico e moderno e posizionarli in basso o sopra la testa dell’interlocutore, in modo da accontentare tutti i palati.

E a far felici tutti i giocatori, ci pensano anche le due modalità che Broken Sword – Il segreto dei Templari: Reforged ci presenta. La modalità Classica ci permetterà di vivere l’esperienza così come è stata concepita, senza alcun tipo di aiuto, mentre la modalità Storia, pensata per chi non vuole far lavorare troppo la materia grigia e lasciarsi trasportare dal racconto, prevede suggerimenti che si possono richiamare da un menù apposito dopo un tot di minuti/secondi (il timing tra la richiesta di un’indizio e l’altro potete settarlo voi) e l’eliminazione dalle opzioni di dialogo o mentre si interagisce con lo scenario, degli oggetti superflui una volta che li si è utilizzati.

È bene aggiungere che sarà possibile passare da Classica a Storia in qualsiasi momento, potendo anche personalizzare ulteriormente i setting a seconda delle proprie esigenze da un comodo menù.

Inoltre vi consigliamo di fare attenzione durante certe sezioni di gioco, tipo quando uscirete dall’hotel Ubu con il manoscritto in tasca; il Game Over, rimosso nell’edizione Director’s Cut per sciocche ragioni di censura – le scene che portavano ad esso erano considerate troppo macabre da Nintendo – qui è stato reintegrato, e in certi frangenti dovrete giocare d’astuzia per evitare che il buon George venga gettato giù da un ponte o che gli capiti qualcosa di peggio.

Sul lato sonoro invece, l’intera OST, composta dal talentuoso Barrington Pheloung, è stata rimasterizzata e portata ad un livello qualitativo superiore, in modo da poterne apprezzare pienamente le ottime composizioni e sonorità, cosa che una volta non era possibile poiché era stata compressa a causa dei limiti di hardware.

Rassicuriamo anche coloro che sono particolarmente legati al doppiaggio italiano: Claudio Beccari ed Elda Olivieri sono lì dove sono sempre stati e nessuna linea di dialogo è stata toccata. Preparatevi quindi di nuovo a sentir parlare il buon Stobbart in lingua nostrana e a farvi due risate mentre con nonchalance chiede a qualsiasi persona ha la sventura di incontrarlo sul proprio cammino se sappia cosa sia quello strano arnese di ferro a forma di “T” che si porta appresso.

Unica nota dolente, è che la qualità audio del doppiaggio è rimasta quello che era e risulta leggermente “sporca” rispetto al resto. Ma ci si fa tranquillamente l’abitudine.

Quindi, dopo tutta questa panoramica legata alle novità, cos’è che invece manca a Reforged?

Una spada rotta senza smussature – I grandi assenti in Reforged

Detta molto in breve, a Reforged, che ricordiamo, vuole essere una riproposizione fedelissima della prima versione del ’96 di Broken Sword, mancano le illustrazioni dei vari PG disegnate da Dave Gibbons (colui che ha dato vita a Watchmen insieme ad Alan Moore) per la Director’s Cut ma soprattutto gli scenari aggiuntivi che vedevano Nico come protagonista e che andavano ad aggiungere alcuni nuovi, ma superflui, elementi di trama.

A qualcuno questo aspetto potrà giustamente far storcere il naso, perchè eliminare contenuto quando già esiste non è quasi mai cosa buona, ma in questo caso l’assenza di queste specifiche porzioni di avventura snellisce un pacing che nella precedente edizione rivista e corretta di Broken Sword risultava appesantito e minato da enigmi ben poco ispirati e interessanti.

L’idea di Charles Cecil e del suo team di riproporre il primo Broken Sword senza inutili fronzoli si è rivelata, a nostro avviso, vincente.

Una spada rotta che brilla ancora dopo ventotto anni – Vale la pena giocare Reforged?

Tirando le somme, Broken Sword – Il segreto dei Templari: Reforged è un’ottima occasione per (ri) giocare un grande classico delle avventure grafiche tirato a lucido dopo quasi trent’anni. È vero che a pochi spicci è disponibile per PC, iOS e Android la versione Director’s Cut che vi permette di vivere la stessa esperienza con qualche aggiunta contenutistica in più, ma va anche detto che Reforged segna il ritorno della prima iterazione della saga su console attuali dopo lungo tempo.

Se per assurdo invece foste vergini delle vicissitudini che coinvolgono l’irresistibile George Stobbart non pensateci troppo e tuffatevi in quest’avventura senza porvi troppe domande. Siamo certi che rimarrà scolpita nel vostro cuore, con le sue battute sagaci, i suoi dialoghi spassosi e i suoi enigmi geniali, tra cui quello che vede protagonista una certa capra iraconda che è entrato di prepotenza nella storia dei videogiochi per quanto originale e iconico.

George Stobbart dovrebbe fare parte della vostra vita, almeno una volta.

Siamo certi che non ve ne pentirete.

Impugnate la vostra spada rotta, ma brillante come un’antica gemma irlandese e incamminatevi alla ricerca di un pagliaccio assassino e…dei Cavalieri Templari.

Se invece clown e antiche leggende del passato non vi interessassero e amate i gattini, beh, è uscito Cat Quest 3.

Ringraziamo Revolution per averci fornito un codice per Steam di Broken Sword – Il segreto dei Templari: Reforged. La versione qui testata è stata giocata su MacBookPro di ultima generazione.

  • Una delle migliori avventure grafiche di tutti i tempi
  • Rimasterizzazione realizzata con amore
  • Tante opzioni di accessibilità
  • Storia e personaggi indimenticabili
  • Enigmi eccezionali

 

  • Prima o poi finisce
  • Audio del doppiaggio italiano leggermente sporco

Fedro - Biografia

Amante del panorama videoludico sin dalla tenera età, ama scriverne e narrarne le storie. È anche content creator e titolare del canale YouTube "TwoTimesNerd".

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