Lo ammetto, inizialmente ero molto scettico. TellTale è una software house che ormai si è affermata nel mondo della narrazione interattiva con il passaggio, dopo i primi esperimenti con Tales of Monkey Island e Back to the Future (seguiti canonizzati dei rispettivi franchise), ad un sistema di gioco a scelte multiple e quick-time-event unico e originale. Non più quindi avventure grafiche ma racconti interattivi, di solito ambientati in mondi già famosi per la loro appartenenza ad un medium diverso da quello videoludico. La consacrazione di questo sistema è avvenuta con la prima (meravigliosa) stagione di The Walking Dead, per proseguire con The Wolf Among Us (ispirato ad un altro fumetto made in USA, lo stupendo Fables di Bill Willingham) e la seconda stagione della serie a base di zombie di Robert Kirkman. Durante la pubblicazione episodica di queste ultime due hanno anche annunciato Tales from Borderlands (sequel della fortunata serie di shooter di 2K Games) e questo Game of Thrones (spin-off della serie TV ispirata ai romanzi di George Martin), di cui sono appena usciti proprio i primi capitoli.
Il mio scetticismo non derivava dalla qualità narrativa che i ragazzi di TellTale avrebbero infuso nell’opera, quanto piuttosto dal lavorare a tanti franchise in contemporanea. Sicuramente si tratta di team diversi, il cui lavoro però collima nello stile e nella realizzazione. Ma anche a livello di fruizione, vista l’immersione che richiede ogni serie, avrei preferito meno giochi in uscita contemporanea. I miei timori sono svaniti quando ho iniziato questo primo capitolo della serie dedicata al serial HBO, ormai arrivato alla sua quinta stagione televisiva. Fin dal prologo infatti, l’atmosfera che si respira è esattamente quella della serie TV, anche grazie al setting: Iron from Ice inizia infatti durante le Nozze Rosse, nell’accampamento attorno alle Torri Gemelle di Walder Frey. La famiglia Forrester, di cui vivrete le sorti, è infatti alleata degli Stark e li ha seguiti fino alla nefasta fortezza in cui si consumerà la tragedia che ha sconvolto internet l’anno scorso (terza stagione, episodio nove, se ci fosse bisogno di ricordarlo).
Nei panni di Gared Tuttle, un bastardo della famiglia e scudiero del primogenito dei Forrester, dovrete riuscire a fuggire da quella terribile trappola e tornare a casa, al Nord, dove la situazione non è molto migliore però. Per non rovinarvi la storia, che è poi il cuore del gioco, vi basti sapere che nelle 3 ore che compongono questo primo capitolo vedrete avvicendarsi i punti di vista di tre personaggi della stessa casata: Gared appunto, il giovane Ethan, al comando di IronRath, casa della famiglia, e Mira, ancella di Margaery Tyrell ad Approdo del Re.
Se quanto letto fin qui per voi ha senso, continuate pure. Chi invece non ha capito e non ha riconosciuto nessuno dei nomi appena citati, può benissimo lasciar perdere: la scelta di TellTale di creare una storia che si incastrasse perfettamente con ciò che viene narrato dalla serie TV è un’arma a doppio taglio. Certo, i (tantissimi) fan della HBO si troveranno a casa loro, con volti (e voci originali) già conosciuti, ma chi non segue le vicende raccontate da Martin troverà impossibile approcciarsi alle avventure dei Forrester. Non viene data alcuna spiegazione sulla situazione iniziale, e si dà per scontato che sappiate chi è Cersei Lannister, chi sono gli Stark di Grande Inverno e via dicendo. La familiarità con la storia poi può essere un’altra specie di “spoiler”: gli spettatori e lettori sanno benissimo che si possono fidare di Tyrion Lannister, e che ad esempio Ramsay Snow è un pazzo furioso col quale è meglio non scherzare. Per fortuna questo difetto è mitigato dalla capacità dei ragazzi di TellTale di scrivere ottimi colpi di scena e cambiare le carte in tavola proprio come succede nella fonte originale da cui Iron from Ice attinge.
E vi sentirete a vostro agio anche perchè i tre protagonisti della storia rappresentano le tre situazioni tipiche dei racconti del Westeros: è impossibile non riconoscere similitudini tra Gared e John Snow (entrambi destinati alla Barriera), Ethan e Bran Stark (giovanissimi lord a prendere decisioni difficili) e tra Mira e Sansa (intrappolate nella rete dei Lannister ad Approdo del Re, e confidenti della buona Margaery Tyrell). Quindi si tratta di materiale originale che contiene, a volte, fin troppo di ciò che si è abituati a vedere in TV o leggere tra le pagine della saga di Martin. Ovviamente si tratta solo del primo capitolo (di sei), quindi è presto per lamentarsi, ma quel senso di dejà vu non vi abbandonerà mai per la durata di questo lento incipit in cui si parla fin troppo, il cui finale però presenta un bellissimo cliffhanger per la prossima release.
Tecnicamente ci troviamo davanti ad un lavoro discreto: il motore proprietario di TellTale funziona ancora, ma sembra arrancare a volte, presentando animazioni non proprio al top, anche a causa del cambio di stile adoperato. Se infatti i titoli precedenti, essendo ispirati a fumetti funzionavano benissimo con il cel shading, a questo giro si è deciso di scontornare tutto e dare alla grafica un look leggermente più realistico. Che funziona, ma solo in parte. Da questo punto di vista il lavoro svolto è nettamente inferiore a quello dei rivali di Quantic Dream, altra software house specializzata in storie interattive.
Ma quello che conta alla fine è il comparto narrativo, che proprio come nel serial televisivo, qui vi terrà incollati allo schermo fino alla prossima rivelazione, alla prossima scena, fino al “To be continued…” finale.