Alle 3 del mattino, dopo numerosi tentativi ho abbattuto il primo bosso di Dragon is Dead, ed è stato il momento più alto della mia partita, build perfetta, tempismo perfetto, boss distrutto…dannatamente appagante; questa è la mia prima impressione su Dragon is Dead, il nuovo gioco del team Suneat, dopo il loro precedente Blade assault completamente votato a velocità e precisione, siamo virati verso un insieme di generi che amo particolarmente, ovvero i roguelite, con una spruzzata di Castlevania, un po’ di Diablo e una pixel art davvero notevole, insomma tutto quello che di solito mi piace giocare! Intendiamoci, questa è solo una preview ma ci sono davvero tutti i presupposti per un gioco che crea dipendenza, in Dragon Is Dead!
Il drago era morto, e anche io continuavo a morire.
Diciamolo subito: che tu stia girovagando tra i resti corrotti e infestati da scheletri di una foresta un tempo sacra o camminando attraverso un accampamento di soldati stanchi, sfiniti e senza speranza, Dragon is Dead sfoggia una pixel art davvero curata, potrete sentire il fruscio dei rami degli alberi mossi dal vento e percepire la disperazione tra i gruppi di soldati che lottano per tenere a bada i mostri, e una musica incredibilmente d’atmosfera, facendoci subito percepire quanta cura sia stata messa in questo progetto.
Che io abbia un amore sconfinato per la Pixel art è noto anche ai sassi, ma spesso il gameplay dietro all’estetica non è al livello delle immagini, con Dragon is Dead invece è stato subito amore a prima vista; era da tanto che non provavo un hack and slash a scorrimento laterale degno di nota, e che almeno una volta mi riporti alla mente il mio amato Castlevania, aggiungendoci il loot e un sistema di potenziamento delle armi che ti permette di accrescere le statistiche di tutto il nostro equipaggiamento, mentre per il nostro personaggio abbiamo un sistema di crescita che ricorda da vicino quello di Diablo IV.
Gli incantesimi e le abilità sono divisi tra “Abilità di Base” e “Abilità Core” con diverse opzioni e miglioramenti, e spendendo abbastanza punti abilità si sblocca il livello successivo, in questo modo, abbiamo la possibilità non solo di sbloccare determinate abilità che si combinino tra di loro ma anche che funzionino in base al nostro equipaggiamento, creando vere e proprie build adatte per ogni tipo di approccio, che ovviamente dipendono anche dalla classe che sceglieremo: attualmente ne abbiamo due a disposizione, lo Spellblade, specializzato in attacchi magici elementali, e il Berserker, che accumula Follia usando le sue Abilità di Base e poi la sfrutta per infliggere danni ingenti con le sue Abilità Core. Le due classi si giocano in modo molto diverso: il Berserker è più lento, resistente e infligge colpi più pesanti, mentre lo Spellblade è più veloce, ha una schivata più generosa e può costruire combo accumulando abilità che utilizzano lo stesso tipo di magia. Entrambi, tuttavia, sono estremamente divertenti da giocare, ed è divertente creare una combinazione di abilità e incantesimi per massacrare sempre più facilmente il pittoresco bestiario che abita Dragon is Dead.
Ma ciò che mi è piaciuto di più finora è il modo in cui Dragon is Dead gestisce la morte e la progressione, perché non dimentichiamoci che abbiamo davanti un rogue elite e questo significa che quando muori, tutto del tuo personaggio si resetta: il livello, gli oggetti, i potenziamenti, tutto ciò che rende unica la tua build, con solo due eccezioni: il tuo equipaggiamento e le Pietre Magiche, una valuta speciale che puoi usare per acquistare equipaggiamento e cambiare le statistiche; dopo alcune partite, vi sarete fatti un idea delle abilità che vi piacciono e delle statistiche che desiderate abbia il vostro equipaggiamento per supportarle al meglio, ma riuscire a portare avanti la build che tanto ci piace è meno facile di quello che sembra, perché il dolore vero è arrivare vivi alla fine. Ovviamente ci sono molti modi per migliorare il vostro equipaggiamento, e all’interno del gioco sono presenti forzieri di vari tipi, e gemme speciali, ma non voglio tediarvi con un lungo elenco di meccaniche, vi basti sapere, che molto spesso il ritrovamento di nuovi oggetti vi porterà a cambiare la vostra build in corsa, creando nuove sinergie a patto di essere ricchi abbastanza per farlo.
Morire e progredire
All’inizio di ogni partita, Dragon is Dead ti permette di avere solo una pozione, e trovare un’altra o la capacità di portarne più di una alla volta può essere particolarmente difficile e la morte sarà sempre dietro l’angolo, ma raggiunto un villaggio ed indossato un nuovo equipaggiamento, la velocità con cui falci i nemici ti ripaga di ogni morte che hai subito fino a quel momento, insomma, Dragon is Dead ci chiede tanto sangue, ma ripaga sempre il nostro impegno, e anche se sembra che non stiamo migliorando e progredendo nel gioco, in realtà non è così, e una volta entrati nel ritmo dettato dai combattimenti, Dragon is Dead diventa incredibile, e dannatamente appagante! La strada per il primo boss ad esempio, è piena di nemici che ho dovuto imparare a combattere perfettamente per non arrivare con una manciata di HP al boss, boss che prontamente mi uccideva in un soffio, ma tentativo dopo tentativo, e modifiche varie alla mia build, arrivarci è diventato molto facile, perché ormai avevo imparato ritmo e attacchi nemici a memoria, e il mio equipaggiamento era molto più forte, insomma come dicevamo prima, tanto sangue, ma anche tanta soddisfazione; e credetemi, non è facile mescolare tutti questi elementi e ottenere un gioco solido, che non sia frustrante e che ti invogli a continuare a giocare, e sembra che Dragon is Dead sia sulla strada giusta per diventare uno dei migliori esponenti della sua categoria.
Ovviamente essendo una preview c’è qualche sbavatura: l’interfaccia del giocatore potrebbe essere più leggibile, e in alcuni momenti, come ad esempio quando visitiamo i negozi, qualche informazione importante può scappare; l’altra problematica è l’approccio narrativo di Dragon is Dead, che ha una lore di fondo davvero molto bella ma i personaggi che ne fanno parte risultano un po’ piatti, limitandosi a raccontarti una storia, senza dialoghi o momenti di enfasi, ed è un peccato perché appiattisce l’incredibile lavoro di ambientazione che permea tutto il gioco.
Ovviamente sono piccolezze che si possono sistemare, in fondo questa è solo una preview del gioco, e sono sicuro che i ragazzi di TeamSuneat miglioreranno ancora il loro gioco, ma credo che un ambientazione cosi ben scritta meriti un occhio di riguardo sui dialoghi, proprio per renderle giustizia; in definitiva però, Dragon is Dead sembra funzionare davvero bene, e se questo è solo l’antipasto, non vedo l’ora di vederlo completo, con più classi e più armi! Ma ora voglio testare una build che mi è venuta in mente mentre scrivevo, ci vediamo dall’altra parte, io devo uccidere un drago.