Pubblicato il 11/02/25 da Luca Dedei

Dino Path Trail – Demo

Sopravvivere in un dino-western
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Ho avuto già l’occasione di provare Dino Path Trail in quel di Milan Games Week & Cartoomics 2024 all’Indie Dungeon, dove ha anche vinto la competizione Indie Forge di RedBull tenutasi in quel weekend.

Ovviamente con il caos e i tempi ristretti di una demo in fiera, l’opinione non può di certo essere tra le più complete. Cordialmente, dunque, il team di sviluppo Void Pointer mi ha contattato permettendomi di avere una copia anteprima della Demo, in modo tale da provare con più calma il titolo, e potervelo documentare come si deve, giusto in tempo per la distribuzione pubblica di quest’ultima.

Dino Path Trail Demo – Tra banditi e dinosauri

Dino Path Trail si mostra subito con una grafica minimale ma efficace, dai colori vividi ma in grado comunque di mostrare a pieno potenziale il mondo selvaggio che stiamo per affrontare. Con un tutorial ci viene spiegato brevemente il contesto narrativo: vestiremo i panni di Lucy, una ragazza che vede sua madre uccisa e sua sorella rapita da dei banditi, e parte dunque per il suo viaggio nel Dino Path in cerca di vendetta.

Parte così una sostanziosa spiegazione delle meccaniche, con quello che è praticamente un primo livello guidato prima di darci in pasto alla casualità tipica del genere roguelike. In questo tutorial ci vengono dunque esposti i tre cardini del gameplay del titolo: combattimento, esplorazione e sopravvivenza.

Il combattimento di Dino Path Trail è simile a quello di un twin stick shooter, dove tramite uso di armi da fuoco e granate potremo colpire i nemici a distanza in uno schema che coinvolge il tempismo in ogni sua componente. Mirare e sparare coinvolgono lo stesso tasto, e quando questo viene rilasciato per sparare, se fatto al momento giusto ci permette di compiere un colpo perfetto, più forte. Stessa cosa vale per la ricarica, con una barra dove potremo ricaricare più velocemente se ripremeremo il tasto quando l’indicatore sarà sopra la parte verde della barra, e anche per la schivata, che se fatta nel momento esatto in cui stiamo per essere colpiti, otterremo una schivata perfetta che con alcune armi ci farà anche colpire in automatico. Tutto questo rende il combattimento molto frenetico e reattivo, rendendolo più complesso del normale ma quel che basta per non renderlo troppo caotico, dato che si tratta di dover dare semplicemente più attenzione alle naturali azioni di un combattimento con armi.

Le pecche che possiamo però trovare in questo sistema sono essenzialmente due: la prima ricade nei comandi, come detto prima è simile al twin stick shooter senza però esserlo, con l’analogico destro usato invece per l’inventario rapido, creando alcuni disagi ai giocatori abituati al genere che passeranno un po’ di tempo frustrati prima di abituarsi ai comandi, dovendo inoltre gestire tutte le tempistiche sopracitate del combattimento; la seconda pecca invece va a toccare proprio le reazioni di schivata, con nemici che, indipendentemente che si trattino di dinosauri o banditi, avranno sì un piccolo indizio visivo su quando attaccheranno, ma questo non è spesso così preciso con degli attacchi che arriveranno in ritardo rispetto al momento in cui l’indicatore comparirà a schermo con tempismi diversi tra i vari nemici, aggiungiamoci poi anche gli status negativi come sanguinamento (che ci farà perdere vita a ogni azione che compiremo, essa sia sparare, schivare o correre) che si applicano già al primo colpo subito, la situazione non è resa tra le più piacevoli.

L’esplorazione, a differenza di molti suoi colleghi roguelike, è strutturata su biomi piuttosto espansi, con possibilità dunque di navigare quasi in free roaming in “pezzettoni” grandi di mappa prima di passare alla successiva. Qua potremo trovare diversi elementi per il nostro potenziamento, tra NPC che faranno da negozio di diverso genere, a basi di banditi dove trovare modifiche per le armi, quest’ultime, insieme alle armature, trovabili all’interno di alcune casse senza la necessità così di doverle craftare personalmente e soprattutto, piedistalli dove inserire le uova che raccoglieremo dai nidi di dinosauri per ottenere i poteri speciali casuali tipici del genere.

Infine, Dino Path Trail fa della sua peculiarità l’inserimento di meccaniche di sopravvivenza all’interno di questo calderone. Le mappe grandi ci permettono così di raccogliere diverse risorse, anche qui con la meccanica del tempismo per avere più loot, per poi creare e potenziare strumenti, zaino, borraccia (con la sete che farà da indicatore per la stamina), cure, potenziamenti, armature, cibo, postazioni di crafting etc… in un gioco che però, facendoci ricominciare dall’inizio ogni volta che perdiamo, rischia di diventare piuttosto tedioso nel farci ripartire ogni singola volta con la necessità di crearci strumenti partendo dal coltello, poi il piccone, poi l’ascia… e così via, in una mappa generata casualmente dove quindi potrebbe essere anche difficile trovare i materiali necessari, sempre se ci troviamo in un bioma in qui questi siano presenti.

Un gioco di compromessi

Dino Path Trail, in una demo che offre una buonissima quantità di contenuti, con meccaniche solide e anche piuttosto complesse, dove se non fosse per qualche bug qua e là o per il blocco imposto ai potenziamenti dal livello 2 in poi, non si noterebbe la differenza da un gioco completo.

Anche se a volte, la casualità ci porta a modellare un muro dentro l’uscita della mappa…

Bisogna però fare attenzione, perché il titolo si basa sulla scelta di molti compromessi. Al giocatore viene lasciata una vasta gamma di approcci, con diverse condizioni però: potremo esplorare liberamente in cerca di materiali per potenziarci il prima possibile, ma il sistema di taglia ci metterà in una corsa contro il tempo, dove più questo passa più probabilità c’è di essere assaliti dagli incontri casuali con i banditi, sempre più forti. Potremo correre velocemente ai punti di riferimento principali della mappa e poi passare a quella successiva, con il rischio però poi di non avere abbastanza materiali per potenziarci e magari, cambiando bioma, non avremo più occasioni di trovare quella dannata argilla che serve per ogni singolo componente, dovendo affrontare dinosauri sempre più tosti senza possibilità di potenziamento. Aggiungendo poi la casualità che aggiunge un bello strato di ansia, dato che ogni volta la posizione e la quantità di materiali, nemici e altro sarà diversa, arriviamo al risultato che Dino Path Trail non è per niente un gioco semplice e rilassante, ed è perfettamente cosciente di ciò.

In diverse run, sono arrivato una sola volta al boss, grazie a una buona combo che andava bene con il mio stile di gioco, ma purtroppo sia per il fatto che non conoscevo il suo pattern che per il blocco dei potenziamenti, non sono riuscito a sconfiggerlo. Se volete dunque provarci voi a farlo fuori al posto mio e dare una possibilità a questo gioco piuttosto carino ma che richiede ancora un poco di levigatura, potete trovare la demo scaricabile gratuitamente su Steam.

  • Stile grafico molto carino
  • Design dei dinosauri in linea con le ultime scoperte
  • Meccanica dei tempismi azzeccata e divertente
  • Esplorazione piuttosto unica per il genere

 

  • Comandi poco naturali e intuitivi
  • Tempismi diversi negli attacchi nemici
  • Casualità nello spawn degli oggetti sbilanciata
  • Status fin troppo aggressivi
  • Crafting snervante a lungo andare

Kimer - Biografia

Un semplice Nessuno, videogiocatore di periferia. Nato durante la Bizarre Summer e cresciuto nella provincia di Milano in una relazione praticamente simbiotica con i videogiochi.

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