Vi immagino già sbuffare: “Che palle un altro metroidvania a 16 bit! è pieno! Buuuh! Basta!”. E invece no: calmatevi tutti e ascoltatemi, perché Axiom Verge è uno dei migliori giochi del genere che ho provato negli ultimi anni, un inno alla gioia alle meccaniche 2D tanto care a chi ama i grandi classici e tutte queste baggianate qui. Non stiamo parlando del solito clone di Metroid: ci troviamo di fronte al Miglior clone di Metroid in giro, pieno di omaggi al classico di casa Nintendo, ma con un carisma tutto suo che lo rende una bellissima esperienza di gioco, al pari di titoli blasonati next-gen (vi basti sapere che sta rubando da una settimana un sacco di ore a Bloodborne, titolo che aspettavo da una vita, giusto per farvi capire il livello di assuefazione che mi sta dando).
La storia vi mette nei panni di un eroe improvvisato: uno scienziato che muore in un incidente di laboratorio e si risveglia in un mondo alieno mai visto, senza sapere né dove si trovi, né perché. Ma sopratutto vi lascia in testa un quantitativo di dubbi non indifferenti su cosa sia vero e cosa no. Ad accompagnarvi, la voce di una bellissima guardiana robot che vi guiderà nella vostra missione per la ricerca della verità. Non voglio entrare troppo nella trama sia perché è parte integrante del gioco, sia perché questa è una recensione relativamente Spoiler Free quindi passiamo ad altro.
Snocciolandovi un paio di dettagli interessanti sulla creazione del gioco, Axiom Verge nasce dalle mani capaci di Tom Happ che ci ha lavorato da solo per 5 anni, creando da zero tutto, musica e art comprese. Sony ha poi deciso che il gioco era una figata paurosa e andava sponsorizzato, e ora siamo qui, a parlare di un gioco enorme, che contiene una cosa come 900 e passa stanze da visitare, un centinaio tra armi e upgrade e almeno 70 tipi di creature diverse su cui riversare un inferno di proiettili, laser e violenza assortita.
Tra i meravigliosi aspetti di Axiom Verge spicca senza dubbio la splendida colonna sonora, mai fuori luogo, ossessiva, martellante, che rimane nella corteccia cerebrale anche dopo lo spegnimento della console e che contribuisce a creare l’ambiente di gioco: un ambiente ostile che non ci vuole al suo interno e lo dimostra più volte mentre lo esploriamo, perdendoci nel tecnorganico sempre più spinto e scavando nell’oscurità di un pianeta perduto. Aggiungete a tutto questo un backtraking ossessivo, tantissimi segreti da scoprire e boss di fine livello giganti e avrete un idea di quello che vi troverete davanti mentre affrontate questa missione per la verità.
Cosa fa davvero la differenza con tanti altri titoli della stessa categoria? Il cuore. In Axiom Verge si vede che ogni minimo particolare è stato curato in maniera ossessiva e niente è mai fuori posto. Partendo dalla citazione al passato e passando per le meccaniche limate al millimetro, niente è presente nel gioco senza un motivo. La stessa modalità Speedrun è una valida aggiunta al gioco base, permettendovi di condividere il tutto con gli amici tramite PS4 Share e scoprendo anche in questo modo nuove stanze o bonus, alla ricerca di una percentuale del gioco sempre più alta, fino al fatidico 100%.
In conclusione, ho amato questo gioco. Axiom Verge per me is the new black e, anche se non introduce nessuna meccanica innovativa, prende il buono del classico e lo ripropone in maniera pulita e bellissima, come un live dei Pink Floyd. Calcolando che attualmente è anche un esclusiva per PS4 io non ci penserei due volte a prenderlo fossi in voi. Attualmente potete comprare Axiom Verge sullo store PSN a 17,90€, se invece volete la colonna sonora, la trovate su Bandcamp. Ma attenzione: da assuefazione. Poi non prendetevela con me se non uscite la sera.