Pubblicato il 06/11/15 da Cathoderay

Assassin’s Creed Syndicate – London Calling

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Il mio rapporto con Assassin’s Creed è molto strano, non sono un fan della serie ma ciclicamente, ad ogni capitolo, gli dò sempre una chance. Sarà perché, nonostante gli alti e bassi, non si può proprio dire che non ci sia cura nell’ambientazione. Quando annunciarono che il nuovo capitolo di Aassassin’s Creed sarebbe stato ambientato nella Londra vittoriana mi sono subito interessato all’episodio, sapendo che ne poteva scaturire qualcosa di interessante, e allo stesso tempo sperando che i ragazzi di Ubisoft non estraessero dal cilindro un altro inferno di bug, come il day one di Unity.

Iniziamo col dire che lo studio di Ubisoft Quebec ha deciso fin dai primi minuti di dare una sterzata alla serie, dandoci la possibilità di utilizzare due personaggi, i  gemelli Jacob e Evie Fryeil primo dallo sgarbo facile e amante dei cazzotti, la seconda più stealth ed investigativa, ma all’occorrenza letale come un cobra.

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Foto di famiglia.

I due ragazzi fanno parte degli assassini ma sono stufi di seguire le lente regole dell’ordine e decidono di andare di loro volontà a Londra, da troppo tempo sotto il controllo di un templare che usa la città come parco giochi personale, e di fare giustizia da soli, ognuno alla propria maniera. Infatti, mentre spesso le missioni basate sulla forza bruta verranno affidate a Jacob (occupato a conquistare la città quartiere dopo quartiere e formare una nuova banda per opporsi a quelle locali), Evie sarà più dedita allo spionaggio e all’investigazione, cercando di trovare i frutti dell’Eden che si nascondono fra le pieghe della metropoli.

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Qui Evie va a caccia di fantasmi con l’aiuto dell’occhio dell’aquila e di Charles Dickens.

La presenza di due personaggi giocabili dona sicuramente un po’ di varietà a questo nuovo capitolo della saga, anche se niente vieta al giocatore di prediligerne uno all’altro. Le missioni sono comunque affrontabili da entrambi e si possono ottenere due personaggi quasi identici, io invece ho preferito seguire la rotta indicata dal gioco e sottolineare le tendenze dei due personaggi, usando Jacob come un panzer ed Evie in maniera più silenziosa, enfatizzando la cosa con la scelta degli attributi sbloccabili. Nonostante i tre alberi delle abilità siano in comune, i due hanno alcune differenze che ho preferito sbloccare da subito, anche se è alla fine della fiera potete comunque ottenere tutti i potenziamenti. Sta, fondamentalmente, a voi decidere come giocare e con chi, magari ispirati dal carattere dei due fratelli, davvero ben delineato e spesso fonte di simpatici siparietti.

Un’altra interessante aggiunta è l’introduzione del rampino, vera novità del gioco per quanto riguarda il celebre sistema di corsa tra i tetti a cui Assassin’s Creed ha abituato i suoi giocatori. Con questo nuovo gingillo i vostri assassini non rischieranno più di rimanere bloccati durante un’inseguimento e sarete in grado di coprire grosse distanze in breve tempo, donando nuovo spessore a quello che si pensava ormai un aspetto trito del gioco. Assieme a questo, la presenza di carrozze con cui girovagare da una parte all’altra permetterà di poter attraversare Londra in maniera molto più agevole e divertente di quanto si potrebbe pensare, dando vita a gare comprese di sportellate e rush finali in alcune missioni specifiche.

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Jacob imita Arrow.

Una delle cose che mi è piaciuta di più, di questa nuova scazzottata tra assassini e templari, è la nuova infornata di personaggi storici, mai inseriti all’interno del gioco in maniera pretestuosa, ma compaiono quasi per caso, per poi diventare dei punti fissi della vostra avventura, portando ad involontarie citazioni riconoscibili da chi li conosce. Incontrerete Charles DickensAlexander BellCharles Darwin e la Regina Vittoria, per citarne alcuni, e le missioni a loro legate si sposano perfettamente con la Londra di quel periodo, molto povera e ricca allo stesso tempo. Da questo punto di vista Ubisoft, ancora una volta, non delude, dimostrando l’abilità di ricreare ambienti dettagliati e ricchi di particolari utili a far respirare l’aria del periodo vittoriano.

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Il Big Ben in lontananza.

I combattimenti, ormai celebri fonti di dibattito, sono migliorati molto negli ultimi anni e quelli di Syndicate sono particolarmente divertenti, il feel è ottimo e sono appaganti. L’aggiunta del tasto per schivare i proiettili permette, se utilizzato con un certo tempismo, di essere vere e proprie macchine da guerra, e la cosa viene ingrandita ulteriormente durante i combattimenti fra bande, dando davvero l’idea di scontrarsi per il dominio di una fetta della capitale inglese. Le musiche, seppur molto belle, purtroppo scattano solo in determinate situazioni, una scelta che sicuramente è riconducibile all’immersione che il gioco vuole offrire, ma è un vero peccato, sono molto evocative e fanno sentire, ancora più forte, la mancanza di una vera e propria colonna sonora di fondo. La mia più grossa paura non si è ancora palesata, nessun bug particolarmente molesto fino ad ora mi ha portato al reset della console e al lancio del pad, anche se le voci delle persone per strada e dei personaggi con cui parliamo spesso sono un po’ in inglese e un po’ in italiano, rendendo il tutto piuttosto buffo. Di sfondo, la solita storia che non ho ancora capito dove andrà a finire, con l’Abstergo che trama nell’ombra- Ecco, questa cosa non mi è andata proprio giù, Ubisoft si sta perdendo per strada la trama collante di tutti i capitoli. Immagino non sia facile, dopo tanti titoli, tenere le fila di tutto, ma presumo che, prima o poi, chi ha giocato tutti i capitoli della serie voglia vedere una luce in fondo al tunnel. Mi auguro che col prossimo titolo si inizi a pensare anche a questo, visto che in Syndicate vengono lasciate solo briciole di pane. Nonostante questo, l’ultimo tassello della saga degli assassini mi è piaciuto e mi lascia con rinnovato interesse per scoprire in che periodo storico ci porterà il nuovo titolo di questa ormai lunghissima serie.

AC POLIPI

 

Cathoderay - Biografia

Pare che io sia l'entropia videoludica.

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