Pubblicato il 27/09/22 da Jacopo Ambaglio

Steelrising – recensione: il legno delle marionette

Francia, steampunk e Bloodborne.
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Avete mai sognato di prendere Bloodborne, riempirlo di marionette e ambientarlo in Francia?
Meglio: avete mai sognato di prendere tutti i difetti di Bloodborne, riempirli di marionette e ambientarli in Francia?

Potete realizzare i vostri sogni, perché è arrivato Steelrising, che di “steel” ha tantissimo e di “rising” ha poco, ma qualcosa c’è dai.

Steelrising: un legno in Francia

Quando creeremo la nostra marionetta Aegis,  saremo nella residenza di Maria Antonietta, che ci chiederà di andare a fermare suo marito, Re Luigi, ormai partito completamente di testa.
Il re sta mettendo a ferro e fuoco Parigi con il suo esercito di marionette, grazie alle quali la rivoluzione francese non è mai avvenuta.

Un incipit interessante che porterà il giocatore in giro per i quartieri parigini a svolgere svariate missioni secondarie mentre è alla caccia del suo obiettivo, facendo la conoscenza di svariati personaggi storici alle prese con questa sorta di contro rivoluzione delle macchine di legno.

E “legno” è proprio la parola che ci accompagnerà nel nostro viaggio.

Senza dilungarci in modo insensato, quali sono i pregi e i difetti di Steelrising?
Partiamo dal world building, forse l’unica feature del gioco più ricca di luci che di ombre.
La Parigi settecentesca immaginata da Spiders è davvero bella da vedere e gli inserti steampunk dovuti a tutto quello che è legato ai nemici s’incastra bene nel contesto. Ottimo il backtracking e le shortcut sbloccabili soprattutto quando Aegis avrà nel suo arsenale il set completo di abilità ambientali donatele dopo aver sconfitto i boss principali, ma i vicoli di Parigi, dopo svariate esplorazioni cominciano un po’ ad assomigliarsi tra loro e non sarà così difficile perdersi.

L’assenza di una mappa non aiuta.

Non sarebbe dispiaciuto un viaggio rapido tra le Vestali, statue meccanizzate che in Steelrising svolgono la stessa funzione dei falò di Dark Souls e che tra l’altro sono spesso disposte in modi difficilmente comprensibili: alcune a pochi metri di distanza altre a ciao, cammina.

Niente da dire invece sul design estetico dei nemici, soprattutto parlando dei boss, qui siamo davvero ad alti livelli di ricercatezza, ma si trascinano comunque dietro tutti i difetti di gameplay dei quali parleremo ampliamente tra poco.

steelrising 1

Anche oggi niente tank, il gameplay di Steelrising

Cominciamo Steelrising, facciamo finire di blaterare Maria Antonietta e socia (no dai la storia è carina, seguitela) e creiamo finalmente Aegis. Arriva il momento di scegliere una delle quattro classi dai nomi simpa ed esotici che riassumeremo in All arounder, forza, destrezza e magia, rispettivamente Soldato, Guardia del corpo, Ballerina e Alchimista.
Sperando che sto giro un souls like abbia imparato qualcosa, visto che siamo nel 2022, scegliamo una bella guardia del corpo con scudo, tanta difesa e armi pesanti e andiamo a combattere.
Arriviamo al primo mini boss, pariamo, vediamo la difesa frantumarsi, noi cadere, la nostra vita che si smezza, spegnamo, riaccendiamo e scegliamo la ballerina, perché a sorpresa in questo gioco fare il tank è inutile e tocca schivare.

Già dai primi combattimento veniamo messi di fronte alle grosse, grossissime problematiche del titolo: i combattimenti sono di legno tanto quanto la marionetta che stiamo utilizzando.
Frustrante è la seconda parola che ci accompegnerà nel gioco, insieme a “ma come mi ha preso!” e “ma è girato”.
Quando infatti, dopo le prime aree, i nemici saranno più grossi, più pericolosi, più agili e con pattern d’attacco più complessi, schivare sarà un vero e proprio incubo.
Tra nemici che ci colpiscono in mezzo alle schivate, nemici dall’equilibrio infinito e nemici che ci colpiscono con l’angolino di un’hitbox inesistente mentre stanno menando totalmente da un’altra parte, berremo tante pozioni quanto alcool per dimenticare.

Una volta presa la mano con questa meccanica folle ci confronteremo con altre 2 durissime realtà: la gestione della stamina e il rombo dell’immobilità che si riempie a caso.
L’arma principale di una build agilità è infatti l’immobilità, meccanica che spinge il giocatore a combattere in modo parecchio aggressivo visto che, continuando a colpire il nemico, si riempirà un rombo che una volta pieno lo immobilizzerà, permettendo ad Aegis di colpirlo con un critico sbattendolo a terra.
Ecco, il rombo fa impazzire, perché comincia a riempirsi velocemente e sembra che a una certa rallenti facendolo sembrare pieno, cosa che in realtà non è, facendoci faticare a capire subito se dobbiamo continuare a colpire duro rischiando un doloroso contrattacco.

In tutto questo si inserisce la stamina con una gestione davvero troppo punitiva: si esaurisce davvero presto nonostante i disperati tentativi di alzare l’apposita statistica sacrificando preziosissime anime e una volta finita ci costringerà a camminare fino alla ricarica senza poter fare nulla. Si può premere un tasto ricaricarne un po’ in cambio di status gelo, ma tocca stare attenti perché finire congelato davanti a un boss in Steelrising è un viaggio assicurato alla Vestale.

steelrising 2

Pay to win.

Cosa ci può venire in aiuto in questi bui tempi francesi dalle schivate frustranti? Lo shop delle vestali.
Bombe incendiarie, bombe di ghiaccio, pozioni e proiettili sono a disposizione sia nei drop dei nemici che nel negozio della vestale.

Un buon fucile di ghiaccio può immobilizzare il nemici permettendoci svariati attacchi gratuiti e le bombe incendiarie possono applicare fuoco sugli avversari permettendoci di concentrarci su recupero e schivate. Anche le skill ambientali possono essere usate direttamente contro i nemici: rampino, carica e calcio di sfondamento applicano stac rispettivamente di elettricità, ghiaccio e fulmine. Grazie agli elementi gli scontri passano da frustranti a fin troppo facili se si utilizzano le risorse nel modo giusto, un bilanciamento che si fatica a capire.

Steelrising si porta dietro quei difetti che fustigano i vari souls like in circolazione, ma a parte il buon world building di qualità se ne trascina poche. La sua fortuna è essere approdato in un piccolo momento di vuoto della tipologia, almeno per quanto riguarda le grosse produzione e potreste essere tentati di dargli una possibilità, che in realtà si merita anche, ma se non vi sentite obbligati dall’amore per i soulslike lasciate anche stare.

  • World building di alto livello
  • Backtracking interessante
  • Boss stupendi

 

  • Legnoso
  • Build agi quasi obbligatoria

Ipah - Biografia

Aspetta, faccio la presentazione standard da recensore navigato. Cresciuto coi videogiochi che quando ho cominciato io proprio levati, si giocava a Pong coi sassi. L'abilità videoludica di Faker unita al senso critico di Matt Preston.

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