Pubblicato il 19/09/18 da Jacopo Ambaglio

Pro Evolution Soccer 2019

Il re leone si riaffaccia dalla rupe
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Mi ero ripromesso di non perdere un altro anno dietro ai giochi di calcio.
D’altro canto mi ero anche ripromesso di non acquistare, per l’ennesima stagione, quasi tutta l’Inter al fantacalcio, e invece arriverò tipo quinto anche questo giro.
Ho anche scommesso 5 euro sull’Inter che vince la Champions.
Perderò un altro anno dietro ai giochi di calcio.

Allora, nel nostro film videoludico mentale eravamo più o meno rimasti a un leone con la criniera nera e una cicatrice in faccia che chiameremo… che ne so… FUT(!), intento a lanciare un altro povero leone sfigato che chiameremo… uhm… MyClub (è un po’ antisgamo, ma trovatemelo voi un nome “catchy” e insieme comprensibile) giù da un precipizio, in mezzo ai bufali.
Il figlio di MyClub aveva perso tutto, persino la licenza della Champions League, ma ora, con l’aiuto di un cinghiale di nome “controllo palla spettacolare” e di un… non mi ricordo che animale era il nano, sto debordando, mi fermo qui, meglio.
Sì, insomma, il pupillo sportivo di Konami è tornato e scalpita per riprendersi il posto sulla rupe dei re, portando argomenti davvero convincenti.

Daje uragano, ma non così tanto che ti abbiamo nel girone.

Saltiamo il pippone sul Fox Engine perché, lo dico, crocifiggetemi, ho sempre considerato i pipponi tecnici sulle rese grafiche un “uoah guarda quanto parlo tecnico, so tutto”, no, non so una ceppa, gioco ai giochi di calcio da FIFA ’96 per Mega Drive e voglio dare solo le mie impressioni sul feeling in campo, tanto dei pipponi grafici frega nulla a nessuno.
Cominciamo: non tocco un Pro Evolution da un anno pieno tipo, so già quanti schiaffi prenderò dalle persone online che si ricordano, ad esempio, quali tasti effettivamente premere, quindi mettiamo l’alternativo perché ho giocato a FIFA fino a cinque minuti prima e buttiamoci nella mischia.
E invece no! Non va così! Non ho preso schiaffi dalla gente online, ah!
Li ho presi prima dall’IA.

Pro Evolution Soccer 2019 è cattivo, spietato e ti bastona fin da subito alla grande… ma dio, quanto è bello.
Sarà un commento poco professionale, ma il primo impatto con PES 2019 è semplicemente bello. È lento, è arranccante, è punitivo, se non sai giocare e sei interista come me puoi prendere l’Inter e sembra veramente di vedere quella vera in campo. Puoi proprio avvertire quel profumo di Inter che gioca male e sembra tutto dannatamente così vero.
Scherzi a parte, è un altro mondo rispetto alla concorrenza, non più bello o più brutto eh, è davvero tutto così diverso che cercare di fare paragoni col precedente gioco EA mi sembra quasi stupido.
La fase offensiva si presenta con una lenta e ragionata costruzione di gioco, aspettando il momento giusto per un passaggio in profondità o un uno-due vincente, ma dimenticatevi di perdere tempo coprendo la palla un’eternità o facendo giochini, perché qui il pressing difensivo è qualcosa che rasenta l’asfissiante, i difensori aggrediscono il pallone sembrando avvoltoi denutriti.
Bisogna quindi liberarsi del pallone in fretta, ma i passaggi devono essere calibrati ed è obbligatorio sfuttare il momento giusto, perché la palla ci metterà qualche attimo a lasciare il piede del portatore, lasciandolo in balìa del difensore. I passaggi di prima dovranno essere decisi con largo anticipo, ma c’è anche da considerare che, grazie al first touch impact, potremo stoppare la palla in parecchi modi per metterci al sicuro dal pressing.
Questo è stato il mio primo impatto: terrificante, frustrante, ma che mi ha davvero messo voglia di imparare a giocare almeno in modo decente quindi, con la stessa foga di un masochista che si tuffa su un letto di chiodi, mi sono buttato in MyClub, giusto perché avevo ancora spazio in faccia tra un livido e l’altro.

La versione da me recensita è la PES Legendary Edition… ho vissuto dei momenti che neanche nei miei sogni più bagnati. Entro e mi viene sbattuto addosso Oliver Kahn, mi vengono regalati crediti e coin, faccio un paio di “sbustate” e trovo Messi, Perisic, Kane e Isco. Li metto in campo, non posso perché il mio allenatore base non gestisce sti mostri, tocca prendere un allenatore più grosso e allora mi metto a farmare coin. Bene, preso, andiamo online, ho Messi 100, chi mi ferma?
La gente che sa giocare mi ferma.
Otto ceffe consecutive che vanno a occupare il poco spazio che avevo in faccia ancora non coperto da lividi.
Pian piano però entri nelle meccaniche, cominci a non prendere più così tante scarpate, comprendi le tempistiche di passaggio e fai sempre meno errori, fino ad arrivare a vincerne qualcuna o, almeno, a vender cara la pelle già dopo pochi giorni.
L’atmosfera degli stadi e l’illuminazione ambientale è qualcosa di stratosferico, la grafica del campo è davvero ottima, così come i modelli dei giocatori più rinomati… a discapito, come al solito, dei nomi meno altisonanti, ma va beh, ormai ci siamo abituati alla cosa e in fin dei conti sono problematiche di programmazione e, soprattutto, di “dinero”, che tocca capire e accettare.
Ottimi anche i server, non ho avuto un filo di lag in una settimana intera di partite online, e sono sempre stato velocemente accoppiato con altri italiani del mio stesso ranking, quindi non posso che promuovere il matchmaking.

La mia squadra dopo tre giorni, mica male eh?

MyClub è assolutamente la modalità sulla quale Konami si è concentrata di più quest’anno, e secondo me ha fatto bene, toccava controbattere lo strapotere di Ultimate Team. Le cose da fare sono parecchie: partite classificate, rapide, cooperative 3vs3 con le squadre mixate, tornei giornalieri e settimanali, sicuramente non ci sarà da annoiarsi e qualsiasi cosa farete, dentro e fuori dalla modalità, sarete premiati con i Gpoints, da spendere per sistemare la squadra.

Ovviamente non siamo ancora alla perfezione, nulla è privo di difetti e PES 2019 non ne è esente. I problemi sono sempre gli stessi, sono quelli che si porta dietro da anni, cioè semplicemente servirebbe una svecchiata anche a tutte le altre modalità. La beneamata master league si arricchisce di una modalità sfida che complica un po’ le cose, ma a parte quello è rimasto bene o male tutto uguale, così come nelle altre modalità.
Non sto chiedendo qualcosa di costruito alla grande come Il Viaggio della concorrenza, anche perché, personalmente, continuo a trovarla una modalità abbastanza sopravvalutata (come scrissi l’anno scorso qui), ma sarebbe anche ora di rimpolpare tutto quello che c’è attorno alla modalità “raccolta figurine”, sia online che offline, dandogli un minimo di contorno e di utilità, anche se devo dire che il fatto di ricevere comunque punti spendibili in MyClub mi ha spinto effettivamente a provicchiare tutto.

Va l’erba che roba.

Ora invece, senza giri di parole, cosa va sistemato nell’ottimo gameplay?
L’IA della difesa ogni tanto smatta, nonostante le varie istruzioni per mantenere bassa la linea difensiva, concedendo davvero troppe occasioni agli attaccanti davanti al portiere. Poi certo, posso capire che un giocatore “pro” passi manualmente da un difensore all’altro sistemando perfettamente tutto, ma un elettroshock all’IA in fase difensiva non sarebbe una cosa che disdegnerei.
La più grande pecca nel reparto offensivo invece, a mio avviso, sono i filtranti alti che, messi in combinazione con dei difensori che troppo spesso vanno un po’ a farfalle, diciamo che sono overpower, per far capire a voi nerdoni il discorso.
Tutte cose tranquillamente sistemabili con una patch. Ah, a proposito di patch, si trovano già quelle per sistemare con pochi passaggi tutte le licenze, con loghi e maglie perfettamente riprodotti, e sono così facilmente reperibili che ormai questa mancanza di licenze la vedo davvero poco come un vero e proprio difetto.
La strada è assolutamente quella giusta, se Konami riuscirà a dare una rinfrescata a tutte le modalità e soprattutto a tirare fuori una versione PC all’altezza, l’urlo di PES 2020 si farà sentire anche dai “FIFAdipendenti”, ma basta guardarsi in giro e leggere, popcorn alla mano, le litigate su chi sarà il migliore quest’anno, al di là dei dati di vendita, per capire che il ruggito del re leone, in lontanza, si sente già.

P.S.
A chi si lamenta del fatto che MyTeam regala troppo e tutti hanno Messi, Neymar, Maldini, Kahn eccetera, scusate in anticipo lo sfogo, rispondo: “Eh, è quello che succede tutti gli anni in Ultimate Team, con la differenza che qui li ho anch’io.”

  • Gameplay ai massimi livelli
  • MyTeam quasi esagerato coi regali
  • Tornei di ogni tipo
  • Ottimi server
  • Il matchmaking funziona bene

 

  • Qualcosa da sistemare in difesa
  • È ora di dare una svecchiata alle varie modalità
  • La telecronaca è da chiodi nelle orecchie

MyTeam

Messi alla seconda sbustata

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Ipah - Biografia

Aspetta, faccio la presentazione standard da recensore navigato. Cresciuto coi videogiochi che quando ho cominciato io proprio levati, si giocava a Pong coi sassi. L'abilità videoludica di Faker unita al senso critico di Matt Preston.

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