Pubblicato il 17/01/25 da Cathoderay

Ninja 1987: Nostalgia a pixel velati

Un nuovo vecchio gioco
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Il tuffo nostalgico nei platform rétro non è una novità, ma Ninja 1987 di Ratalaika Studio tenta di distinguersi in un oceano di titoli simili grazie alla sua identità estetica e alla semplicità brutale del gameplay. Chiunque abbia vissuto l’era dei platform 8-bit potrebbe trovarsi a sorridere nostalgico, ma allo stesso tempo grattarsi la testa di fronte ai limiti deliberati di questo piccolo omaggio videoludico.

Un’estetica affilata (come una katana, ovviamente)

Dal primo frame, è evidente che Ninja 1987 vuole fare una dichiarazione: sei tornato nel passato. La paletta cromatica a due toni e gli sprite dettagliati riproducono fedelmente l’atmosfera di un gioco NES mai esistito, niente di nuovo ormai, ma apprezziamo l’intento; nonostante la mancanza di originalità stilistica – siamo onesti, quante volte abbiamo visto quest’estetica? – va riconosciuto che i dettagli del mondo di gioco emergono con chiarezza: castelli in rovina, torri minacciose e quei fastidiosi pipistrelli che tendono a volarti in faccia proprio quando salti, sono tutti li, presenti, per accrescere il senso di un opera dedicata alla vecchia guardia dei giocatori.

La semplicità è (ancora) maestra

Saltare, affettare, ripetere. Ninja 1987 abbraccia una filosofia minimalista che farà la gioia degli appassionati delle sfide di riflessi millimetrici, cercando di ricordarci capolavori come Ninja Gaiden e Blue Shadow; tuttavia, questa semplicità è un’arma a doppio taglio: i comandi responsivi compensano solo parzialmente un design dei livelli che a volte confonde punizione con difficoltà. Muori – e morirai molto – più perché il livello lo esige che per reali carenze nella tua abilità. Un’esperienza che si avvicina più al “trial and error” che al senso di padronanza tipico dei migliori platform della console a 8bit Nintendo, infrangendo la buona volontà di essere un titolo che non solo si ispira, ma migliora certi titoli, risultando una buonissima copia dei suoi antenati più nobili, ma nulla di più.

 

Audio: un’ombra del passato

Il comparto audio gioca con synth crudi e melodie cortissime, evocando perfettamente l’epoca NES. È un piacere fugace che si trasforma presto in monotonia, mancando quel dinamismo che rendeva memorabili alcune delle tracce storiche di quegli anni; dopo un paio di sessioni intense, la musica ti rimarrà piantata in testa, ma non nel modo positivo che vorremmo, si poteva osare di più proprio come nei titoli a cui Ninja 1987 si ispira.

Cosa resta del ninja?

Ratalaika Studio non ha mai promesso di reinventare il genere, e Ninja 1987 non lo fa. Piuttosto, si presenta come un omaggio purista ai giorni passati; è un’esperienza che si fa amare per ciò che rappresenta, ma che fatica a risplendere per ciò che è. Adatto a chi vuole una dose breve e intensa di nostalgia a pixel o a chi cerca una sfida veloce e senza fronzoli.

Per tutti gli altri, resta un’opportunità mancata di vedere il ninja saltare un po’ più lontano dai suoi stereotipi.

  • Veloce e divertente
  • Omaggia i Ninja a 8 bit

 

  • Niente di nuovo
  • Musiche a tratti ripetitive

 

 

 

 

Cathoderay - Biografia

Pare che io sia l'entropia videoludica.

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