Che Nintendo negli ultimi anni avesse deciso di riciclare tutto lo scibile da Wii, WiiU e 3DS mentre cucinava quello che proprio in questi giorni ha preso il nome di “Switch 2” (e non capisco che altro nome si aspettasse la gente…) ormai era palese, rimanevano davvero pochi titoli da resuscitare per allungare il saporito brodo fino alla nuova console e Donkey Kong Country Returns HD era forse l’ultimo titolo che mancava all’appello. Sono passati 15 anni da quando Donkey Kong e compagnia hanno fatto il loro trionfale ritorno su Nintendo Wii, e ora nuovamente su Switch, per cui lanciamoci subito nella giungla e vediamo cosa succede.
Banane in 1080P
Non è stato fatto un lavoro così complesso, Nintendo si è limitata a prendere le due versioni del gioco uscite, vale a dire quella originale su Wii e il porting per 3DS e traslarle sulla piccola cartuccia di Switch, il lavoro di pulizia è però davvero notevole e il cuore del gioco rimane il platforming puro e sfidante che ha riportato Donkey Kong sulle console dopo gli anni di silenzio; la fisica di gioco è precisa come un orologio, e il quarto titolo della saga riesce ancora oggi a conquistare in pochi minuti con un gameplay divertente e la grafica super colorata, proprio come i titoli originali che Rare aveva reso incredibili sullo storico Super Nintendo.
La difficoltà è alta, si passa da i primi livelli quasi rilassanti a un picco di difficoltà decisamente impegnativo, finendo nell’hardcore vero di alcuni livelli nelle miniere che vi faranno sputare sangue; l’HD Remaster introduce una modalità “Relax” che offre ai nuovi giocatori un approccio più accessibile. È una scelta che divide: da una parte, ammorbidisce l’impatto di certe sezioni infernali; dall’altra, rischia di snaturare l’identità hardcore del gioco, ma siamo nel 2025, è giusto poter scegliere come godersi un esperienza di gioco, senza per forza essere un mago del platforming.
Un Ritmo Tribale Senza Tempo
David Wise, maestro delle melodie tropicali, non ha bisogno di presentazioni. I remix dei brani originali catturano il battito del cuore dell’isola. Dalle percussioni tribali ai motivi dolci e malinconici, la colonna sonora è un ponte tra il passato e il presente: ancora una volta i livelli acquatici sono i miei preferiti, ma devo dire che in generale le musiche sono all’altezza della fama della serie di Donkey Kong Country.
Ovviamente come di consueto queste riedizioni non sono solo meri porting, ma aggiungono all’esperienza qualche extra, il che si traduce in un paio di livelli bonus, le sfide a tempo e molti artwork sbloccabili; il framerate migliorato di questa versione rende ancora più fluida la modalità co-op ma proprio come l’originale non prevede il gioco online, quindi fedele alla sua anima da classico dovrete invitare un amico da voi, come si faceva in antichità.
Donkey Kong Country Returns HD è un delicato equilibrio tra rispetto per l’eredità e la voglia di modernità. Non si limita a lucidare un classico: lo restituisce ai giocatori con un vigore rinnovato, pronto a conquistare nuove generazioni senza tradire i veterani. Consigliato a tutti quelli che pensano che i giochi “difficili” non andrebbero giocati, quando in realtà vanno sfidati e vinti, anche a suon di barili.
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