Pubblicato il 04/03/25 da Fedro

MiSide – Recensione

Praying for you, Oh Great Mita!
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Quando nel periodo natalizio dell’ormai lontano 2017 giocai per la prima volta a Doki Doki Literature Club, opera geniale partorita dalla folle mente di Dan Salvato, me ne innamorai istantaneamente.

L’atmosfera “pucciosa” da visual novel con elementi dating sim e le moekko – ragazze dall’aspetto dolce e tenero – con cui il protagonista si interfacciava altro non erano che uno specchietto per le allodole aventi il solo scopo di celare una delle avventure più angoscianti mai vissute.

La potenza di Doki Doki risiedeva tutta nel suo ingannare con maestria il giocatore, al di là di un disclaimer presente all’avvio che lo avvertiva della presenza di scene forti, difficile da prendere sul serio visti i toni colorati, le tipine allegre e la musichetta vivace che lo accoglievano sin dai primi minuti per poi in realtà caltapultarlo di prepotenza in uno dei peggiori incubi videoludici di sempre.

Purtroppo negli anni nessun titolo è riuscito a raggiungere queste vette e lo stesso Dan Salvato sembra essere svanito in una nuvola di fumo, senza aver più proposto nuovi intriganti progetti.

Di recente però, navigando tra il mare di contenuti di YouTube, mi sono imbattuto in un video in cui si parlava di un gioco intitolato MiSide dal mood molto simile a Doki Doki.

Catturato fin da subito dalle scene che avevo visto ho fatto una ricerca più approfondita e ho scoperto che effettivamente molti utenti dell’Internet lo paragonavano al capolavoro di Team Salvato, in alcuni casi definendolo il suo erede spirituale e tessendone lodi sperticate. Incuriosito fino al midollo non ho perso un secondo e sono corso a comprarlo su Steam, visto anche l’esiguo prezzo di vendita (14.79 euro, disponibile solo su Steam per PC).

Ne sarà valsa la pena? Dopo una run completa durata circa cinque ore, sono qui per raccontarvi com’è stato trascorrere del tempo con la “dolce” “premurosa “Mita”, figura centrale di questa curiosa produzione.

Un ragazzo solitario, un’app che nasconde un altro mondo

La premessa narrativa alla base dell’opera targata AIHASTO è semplice quanto attuale; impersoniamo un giovane informatico solitario che passa le giornate immerso nel suo lavoro ma che nel tempo libero si sollazza con MiSide, un’app per cellulari in cui deve gestire la vita casalinga della tenera Mita, aiutandola a cucinare, riordinare i vestiti o spostare mobili all’interno della sua abitazione, in una sorta di The Sims in cui però la protagonista è una ragazzina chibi in stile anime.

La vita del ragazzo scorre quindi noiosa tra lavoro e una partita e l’altra ma un giorno accade qualcosa di sorprendente: Mita, che nel frattempo gli parla dal videogioco con toni sempre più suadenti, quasi fosse una vera e propria fidanzata virtuale comandata da un’IA senziente, gli chiede di incontrarlo di persona.

Senza possibilità di replica il giovane si ritrova sbalzato dall’altra parte dello schermo, all’interno della graziosa quanto incantata dimora di Mita. Superato un iniziale momento di smarrimento interagisce con uno strano macchinario che gli richiede di recuperare tre oggetti specifici disseminati per le stanze della casa e una volta svolto il compito la ragazza in carne e pixel gli compare davanti. Con fare dolce gli spiega che ha creato l’enorme congegno solo per portarlo da lei, in modo da non essere più sola in un mondo all’apparenza vuoto. Ma non è tutto oro quel che luccica; dopo che i due iniziano a trascorrere la giornata insieme pranzando, giocando ai videogiochi e sfidandosi a carte (il cui design è a dir poco carinissimo) un rumore sordo e inquietante proveniente dall’armadio della camera da letto manda in frantumi l’idillio appena creatosi.

Mita, cambiando totalmente atteggiamento, cerca di minimizzare e di distogliere la sua attenzione da ciò che è appena accaduto, ma ormai è troppo tardi. È chiaro che la ragazza virtuale nasconde qualcosa di oscuro e che in realtà la dimensione ovattata in cui il ragazzo è capitato non sia altro che una trappola mortale da cui è necessario fuggire al più presto. Da quel momento infatti, le cose iniziano a prendere una piega diversa: l’appartamento sprofonda nel buio e Mita scompare improvvisamente, sebbene lei sembri osservare costantemente nascosta nell’ombra, intenzionata a “giocare” con il Giocatore, ossia il protagonista che funge da nostro avatar e a cui potremo dare un nome a nostra scelta.

Questo è solo l’incipit di una trama molto intrigante che si dipana in una manciata di ore di gioco e che personalmente mi ha catturato dall’inizio alla fine.

Tutto questo grazie a Mita, che è un personaggio scritto con molta cura e doppiato in maniera sublime – perlomeno nel doppiaggio giapponese da me provato – e che riesce a farsi amare e a farsi temere allo stesso tempo. I suoi sguardi, le sue espressioni facciali e le sue movenze veicolano con maestria i suoi sentimenti, seppur sempre artefatti, essendo in tutto e per tutto un’IA senziente.

Sono piuttosto convinto che, come fu per Monika di Doki Doki, verrà ricordata per molti anni e che sarà destinata a diventare un’ icona di riferimento per chi ama questo genere di produzioni ma anche per svariati meme, essendo dotata di un design e di una caratterizzazione memorabili.

Discorso applicabile anche a tutte le varie “versioni” della ragazza che incontreremo nel corso della nostra fuga; senza svelarvi troppo, a discapito di quanto si possa pensare inizialmente, MiSide non è popolato da una sola Mita, bensì da più copie della stessa, con connotati fisici, abbigliamento, personalità differenti e tutte quante avranno funzioni specifiche all’interno della storia. Per farvi un esempio: Sleepy Mita sarà sempre assonnata e nei pochi istanti in cui riusciremo a farle aprire gli occhi sarà pronta a collaborare con noi, mentre sarà meglio stare alla larga da Creepy Mita, col suo viso pallido e i suoi denti digrignanti.

E qui stiamo parlando solo della punta dell’iceberg di quella che è un’avventura che, nonostante qualche lieve calo di ritmo e qualche dialogo che poteva essere snellito, vi terrà incollati per tutta la sua durata e che conta la bellezza di tre finali tutti da scoprire.

La modalità foto permette di eseguire degli scatti piuttosto singolari

Un gameplay che omaggia diversi generi videoludici, grazie soprattutto ai minigiochi

MiSide è principalmente un’avventura in prima persona in cui dobbiamo esplorare e interagire con gli hotspot e i personaggi presenti nelle ambientazioni di gioco. Fortunatamente però il team russo di Aihasto – composto da due soli membri che meritano un plauso per essere riusciti a realizzare questa produzione così curata – ha deciso di infondere una spinta in più alla propria opera, condendola di minigiochi che omaggiano i più svariati generi videoludici. Tanto per farvi degli esempi, sarà infatti possibile cimentarsi, grazie ad alcuni cabinati, in una sorta di Doom-like in cui dovremo eliminare orde di demoni a suon di piombo, oppure ad un gioco di corse futuristico in cui l’obiettivo sarà quello di raccogliere dei cubi arancioni disseminati per la pista e arrivare primi dominando la classifica.

A colpire di più però è una sezione di trama principale che omaggia in toto le visual novel, con tanto di personaggi disegnati e finestre di dialogo situate nella parte bassa dello schermo tipiche del genere, indice anche di quanto gli sviluppatori siano degli amanti sfegatati del medium videoludico e lo conoscano a fondo.

La dimostrazione concreta del loro amore è evidente, in particolar modo, in due frangenti che ho apprezzato profondamente, i quali rimandano al mai troppo compianto PT e ad un momento iconico del DLC di Resident Evil Village e che non mi sarei mai aspettato di rivedere riproposti in questa salsa. Non vi dico di più per non rovinarvi la sorpresa.

Anche i fan dei collezionabili avranno pane dei loro denti; scandagliando con attenzione le varie aree in cui si svolge la vicenda è possibile trovare delle “cartucce” che una volta ottenute sbloccheranno – nel menù “Personaggi”- delle voci legate alle varie Mita (…e anche a qualcun altro!) le quali forniranno maggiori informazioni sul loro carattere e sulla lore in generale, permettendo di approfondire alcuni interessanti aspetti narrativi. Vi saranno poi da scovare alcuni costumi extra che potremo far indossare a piacimento alla nostra beniamina e che sicuramente faranno contenti colori che si divertono a giocare con gli outfit alternativi. Trovarli tutti sarà una bella sfida, perchè sono ben nascosti. Contate che nella mia run ne ho beccato solo uno e per puro caso.

Al di là di tutto, tra citazioni a grandi capisaldi, variazioni saltuarie di gameplay e collectibles MiSide riesce a divertire e a riprendersi dagli sporadici cali di pacing da cui è leggemente afflitto. Ah, e poi è sottotitolato in italiano, per la gioia di chi lo chiede sotto ogni post relativo ad un videogioco in uscita, sebbene si tratti di una buona fantranslation, non esente però da qualche refuso o espressione un po’ discutibile.

Il vero erede di Doki Doki?

L’opera di Ahiasto intriga, incuriosisce e diverte ma non spaventa abbastanza.

Se Doki Doki Literature Club ad un certo punto diventava completamente folle e faceva a sentire intimamente a disagio il “malcapitato” che lo affrontava insinuandosi al suo interno come fosse un veleno per la mente, MiSide gioca di più sui jumpscare e sulla follia della protagonista.

La componente angosciante manca e la paura è qui più un sentimento passeggero; a prevalere saranno la vostra curiosità e la volontà di capire se effettivamente esiste una via di fuga dal mondo dietro allo schermo e soprattutto comprendere le intenzioni che muovono Mita.

In realtà, MiSide è principalmente un racconto di solitudine, reale e virtuale, in cui un ragazzo in carne ed ossa e un avatar virtuale, dotato però di un’intelligenza non dissimile da quella umana, sono alla ricerca di compagnia e di una ragione per esistere, sebbene uno sia mentalmente sano (forse) e l’altra no.

Dietro la patina di un gioco “horror”, in realtà si nasconde una storia ben più profonda e con diverse chiavi di lettura, che potrete godervi solo vivendola in prima persona.

E il mio consiglio è caldamente di farlo, perchè MiSide, seppur nella sua semplicità ludica, è in grado di intrattenere ma anche di far riflettere su temi piuttosto caldi e attuali.

E per quanto in molti lo abbiano paragonato a Doki Doki per il suo aspetto (falsamente) zuccheroso o lo stile moe di Mita, in realtà le due produzioni oltre a questo hanno ben poco a che spartire e vogliono parlare di tematiche differenti.

Segno che anche in questo caso, fermarsi all’apparenza inganna.

E MiSide vuole insegnarci proprio questo. 

(Se comunque foste allo stesso modo troppo spaventati per giocarlo…al massimo fatevi in giro in questa Liguria virtuale).

  • Mita è un personaggio incredibile
  • Stile grafico e direzione artistica eccellenti
  • Notevole varietà di minigiochi e un buon numero di collezionabili
  • Tratta tematiche attuali con sottigliezza e attenzione
  • Omaggi al medium videoludico di pregio

 

  • Pochi momenti davvero creepy
  • Alcuni cali di ritmo

Fedro - Biografia

Amante del panorama videoludico sin dalla tenera età, ama scriverne e narrarne le storie. È anche content creator e titolare del canale YouTube "TwoTimesNerd".

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