Pubblicato il 30/10/24 da Barbarossa

Diplomacy is Not an Option – Recensione

RTS o Tower Defense? Perchè non entrambi?
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Diplomacy is Not an Option – Il meglio di due mondi

Ci devono essere dei grandi appassionati di RTS e di Tower Defense, in quel di Door 407, sviluppatori e publisher di Diplomacy in Not an Option, che è recentemente uscito dal periodo di Early Access per finalmente approdare nel girone di giochi ufficialmente resi disponibili al pubblico. Dico questo perché questo titolo sembra presentare il meglio di due mondi: quello degli RTS, appunto, e quello dei Tower Defense. Diplomacy is Not an Option cerca, infatti, di creare un’esperienza che vuole essere interessante per entrambi gli amanti del genere, andando ad abbracciare i punti di forza di due genere che, sebbene diversi, non sono distanti tra di loro. Ci saranno riusciti? Scopriamolo insieme!

Ecco una mappa del mondo in cui si svolgerà la Campagna

Gameplay e comparto tecnico – Profondità con qualche compromesso

Come vi anticipavo, quindi, Diplomacy is not an Option è un connubio di due generi che, per quanto diversi, hanno molti aspetti in comune. La primissima sensazione che ho avuto avviando il tutorial, che è una prima partita a tutti gli effetti, è stata quella di essere finito in una partita di Age of Empires, ma con molte più varianti da tenere in considerazione. Ci sono molti più edifici e molta più microgestione da dover eseguire, come ad esempio creare il laboratorio delle pompe funebri per gestire i corpi dei morti che, altrimenti, faranno giustamente ammalare il resto della popolazione. Allo stesso tempo, però, ci ritroveremo ad avere meno profondità nell’evoluzione di questi edifici che, quindi, rimarranno senza un loro piano evolutivo, come invece di solito capita negli RTS puri. C’è profondità, quindi, con qualche compromesso, anche per evitare che il giocatore, a mio parere, venga travolto dalla già importante mole di informazioni che deve processare appena entra nel gioco.

La parte RTS, però, si alterna con quella del Tower Defense. Dopo una parte di pianificazione e sviluppo più a stampo strategico, si passa invece ad una pianificazione più tattica con l’utilizzo di tutte le unità e i vantaggi ottenuti durante la fase precedente. Mura, unità e tutto quello che è stato creato in città avrà un peso, ovviamente ognuno con le sue particolarità, durante la fase di combattimento e le ondate in arrivo. Costruire torri di difesa e mura sarà, ovviamente, necessario per sperare di proseguire negli scenari, la cui difficoltà sarà impostabile con un discreto numero di opzioni ma che, in generale, saranno comunque piuttosto complesse da affrontare. Una delle cose che ho apprezzato di questo gioco è stata sicuramente l’attenzione data al bilanciamento tra unità e strutture: per quanto, infatti, mura e torri rappresentino elementi importanti per l’evoluzione della propria strategia e tattica per affrontare il gioco, rimarranno comunque meno importanti ed impattanti delle unità militari, vero cuore pulsante della vostra città.

Sì, alcuni momenti saranno particolarmente concitati

Lato gameplay e possibilità di rigiocabilità, fondamentali per questo genere di gioco, Diplomacy is Not an Option presenta svariate opzioni: oltre alla Modalità Campagna, che vi permetterà di affrontare un nutrito numero di scenari con un crescente livello di difficoltà e variabili da dover gestire, ci sarà la Modalità Sfida, ossia 7 scenari dove sarete chiamati a compiere obiettivi specifici per completare il livello. Gli scenari sono a difficoltà crescente ed ognuno di essi partirà da un punto differente di evoluzione della partita. Nella Modalità Sandbox, invece, potrete rigiocare liberamente le missioni della Campagna modificando a vostro piacimento le condizioni di gioco come ad esempio le risorse di partenza, l’esercito di partenza, le risorse sulla mappa o, addirittura, abilitare dei trucchi (che fa così anni ’90). La Modalità Infinita, invece, presenta alcuni scenari della Campagna con delle modifiche per poter andare avanti a giocare senza limiti di tempo o ondate: sarete voi contro il mondo o contro nessuno, in alcuni casi. Ah, se ve lo steste chiedendo: sì, c’è una modalità Zombie e sì, è molto divertente.

Diplomacy is Not an Option – Strategia e tattica con discreta rigiocabilità

In definitiva, Diplomacy is not an Option rappresenta un ottimo mix tra strategia e tattica, grazie alla fusione dei generi RTS e Power Defense. Strategia e tattica si fonderanno bene, offrendomi anche una discreta rigiocabilità grazie alle varie modalità di gioco che, in realtà, non fanno altro che offrirvi delle opzioni diverse delle stesse missioni della Campagna. Nella speranza che comunque gli sviluppatori diano la possibilità in futuro di poter avere scenari più vari o comunque, nel caso, di creare da 0 delle partite impostate da noi, Diplomacy is Not an Option vi offrirà comunque molte ore di cervellotico e sfidante divertimento!

See you, Game Cowboys!

  • Ottimo mix tra due generi
  • Buon bilanciamento dei momenti di gioco
  • Discreta rigiocabilità

 

  • Direzione artistica un po' sottotono

Barbarossa - Biografia

Game designer, ha un pallino per il gaming in tutte le sue forme: analogica e digitale. Non volendosi permettere di prediligere una tipologia sull'altra, accumula board games sugli scaffali di casa e video games negli hard disk.

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