Pubblicato il 28/06/24 da Samuel Castagnetti

Destiny 2- La forma ultima: i titoli di coda della stagione!

La fine di un era!
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Eccoci qua, dopo tanti anni siamo arrivati al capolinea della prima saga di Destiny ed è quindi il momento di parlare di Destiny 2 The Final Shape!

È giusto fare alcune premesse: purtroppo questa recensione non sarà come le mie altre legate a questo titolo, e voglio che sia chiaro come ho giocato Destiny 2 The Final Shape e di conseguenza anche alcune delle conclusioni a cui sono arrivato. Io ho giocato questa espansione bersagliato dall’errore Broccoli. Nessun altro gioco mi crasha o da problemi a parte Destiny 2, e onestamente una vera e propria soluzione non c’è. Per poter giocare degli spezzoni di gioco più lunghi di 15 minuti ho dovuto underclockare la scheda video, e anche così il tempo a mia disposizione non era particolarmente lungo. Questo errore sembra non essere in alcun modo un problema mio da risolvere ma un problema del gioco che evidentemente non ama le schede video di fascia altissima, come la mia 4090, che va a “riempire” la cache del gioco saturandolo e dando errore. Alla luce di questo purtroppo non sono nelle condizioni di giocare il raid e in generale di snocciolare con qualità molti degli aspetti dell’espansione, per questo mi scuso, anche se la responsabilità di questi limiti dovrebbe cadere sulle spalle di chi sviluppa il gioco.

I paesaggi sono come sempre incredibili

Campagna

La campagna di Destiny 2 The final Shape si presenta in una forma più lineare del solito, così Bungie ha invitato i guardiani a giocare le missioni della storia in maniera sequenziale; Non è un cambio significativo a mio parere, ma sicuramente interessate. Ho iniziato la campagna a difficoltà “Leggendaria”, cosi da avere subito una sfida appagante, anche per poter testare il mio guardiano, che ormai mi porto dietro da diversi anni; Per quanto riguarda la storia, eviterò di fare spoiler ma avrei preferito qualcosa di più “potente”, perché nonostante alcuni aspetti mi siano piaciuti si poteva fare di più e aggiungo anche che la struttura annuale a stagioni, in termini di storia, per chi non segue ogni season, va a togliere molto. A questi due fattori secondo me si aggiunge una narrativa sempre più basata sull’astratto che in universo già complicato non aiuta l’immersività e il coinvolgimento del giocatore. In poche parole, il troppo stroppia, fil rouge di questa recensione. Detto questo, la campagna è tutto sommato apprezzabile, ha un buon ritmo, si sente il peso della situazione e il tono fortunatamente rimane serio come dovrebbe essere. Non ho apprezzato nemmeno per un secondo la presenza di Cayde, per me doveva essere una porta che sarebbe dovuta rimanere chiusa, ma viene utilizzata bene nella narrativa. Molto apprezzabile anche la missione finale sbloccata dopo il completamento del raid, ne vale la pena. In conclusione, la storia fa il suo lavoro, non mi fa impazzire, ma ha il difficile compito di concludere dieci anni di storia. Poteva essere un disastro ma fortunatamente non lo è, anzi è un’esperienza estremamente godibile.

Gameplay

In Destiny 2 the Final Shape vengono introdotti nuovi nemici, i Dread, e una nuova sottoclasse, Prismatic. I Dread sono della stessa famiglia dei tormentor, quindi presentano design simile. Onestamente non mi fanno impazzire, in particolare i Grim, li trovo abbastanza fuori luogo, sia come design che come nemici. Detto questo il loro lavoro lo fanno, hanno delle interazioni interessanti ma non sono tutta sta ventata di freschezza. la nuova classe prismatica è divertente da usare, permette del croccantissimo buildcrafting e spinge in su l’asticella del nostro power level. Il mio problema con la classe prismatica è che anche se è carica non la uso se non strettamente necessario, un po’ come quando si tengono le pozioni “per dopo” negli rpg e alla fine non si usano mai. In generale è molto divertente da usare in quando si mixano vari aspetti delle altre sottoclassi e permette anche di spammare quando la barra prismatica, o come si chiama, è carica.

Tutte le classi riunite!

Considerazioni sparse

Ci sono alcune considerazioni che vorrei fare che non rientrano all’interno di una categoria precisa, e credo che alla conclusione della saga su luce e oscurità sia giusto farlo. Personalmente credo che il ciclo di Destiny debba essere quattro anni per gioco, ovvero, gioco vanilla seguito da tre espansioni; Destiny 2 ha sei espansioni per sette anni totali di vita e per me arriva alla forma ultima con tre espansioni di troppo. Mi spiego, con tre espansioni a capitolo principale non ci sarebbe il problema del vaulting, non ci sarebbe un problema gigantesco con l’onboarding di nuovi giocatori in quanto non necessiterebbero di un lustro di loot nell’inventario per fare attività ad alte difficoltà. Ci sarebbero quindi più giocatori e l’infrastruttura del gioco potrebbe essere migliorata ad ogni iterazione del gioco principale senza rimanere quella di sette anni prima, per quanto aggiornata. Dei cicli di release più corti permetterebbero anche un aggiornamento al gameplay loop di base e a tenere l’attenzione più alta nel giocatore, senza risultare nell’ormai stagnate sistema a stagioni, che tanto ha dato, ma che ha anche aumentato il burnout in maniera folle, almeno per me.

Questa espansione arriva quindi con sette anni di meccaniche e loot alle spalle, e onestamente questo costante tentativo di aggiungere ha creato un gioco che trovo ormai pesante da giocare. Ogni attività deve avere delle meccaniche da para-raid, ogni classe ha diecimila opzioni (e ben venga eh), ogni arma deve avere perk e sotto perk e perk del brand e perk unici e perk dell’attività. Credo che il gioco sotto alcuni aspetti sia giunto ad un bellissimo sweet spot, e non è mai stato meglio di come è oggi. Questi aspetti però mi piacerebbe vederli implementati in un gioco più “snello”. Alla luce di quello che ho appena detto definirei Destiny 2 decadente. perché è talmente grande che sta crollando sotto il suo stesso peso.

In questi dieci anni di Destiny devo dire che di giochi che hanno tentato di approcciare il mondo dei live service e dei looter shooter ce ne sono stati molti. Nessuno è stato ancora in grado di carpire la magia di Destiny 2, l’unico che ci è andato vicino è stato The Divison 2, a mio parere, anche se molto diverso. Spero che Destiny riesca a mantenere la sua unicità anche oltre la saga di luce e oscurità.

Conclusione

Anche se non ho sono potuto godere a pieno il viaggio di Destiny 2 La forma ultima, nelle sue luci ed ombre credo che l’espansione si vada ad incastonare nel novero delle migliori, offrendo una campagna che fa un buon lavoro nel concludere dieci anni di storia, buon livello di contenuti e come al solito un lavoro clamoroso degli environment artists. In conclusione Se avete ancora voglia di Destiny, questa espansione fa per voi! crasho questa recensione come crasha a me il gioco, buoni broccoli e addios!

  • Estetica sempre impressionante
  • ottima narrativa
  • miglioramenti ben studiati

 

  • Problemi hardware noti ma non risolti
  • è tempo di un capitolo totalmente nuovo

 

Rednek - Biografia

C'e' poco da dire, chi non sceglie Charmander come starter chiede arroganza, chi fa l'ingegnere su Guns of Icarus chiede arroganza, i programmatori di Asmandez pretendono che l'arroganza si abbatta su di loro. Non ho detto nulla di me stesso o forse, perche' mi arrogo il diritto di non farlo.

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