Pubblicato il 04/07/22 da Ciro Muso Acanfora

Card Shark – Recensione

La fortuna aiuta... I bari.
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Di giochi di carte ne è pieno il mondo: d’azzardo, collezionabili, da giocare in compagnia oppure da soli, chi più ne ha più ne metta. Mai mi era capitato, però, di giocare ad un gioco di carte in cui l’unico obiettivo fosse semplicemente… Barare!
Uscito il 2 Giugno, sviluppato da Nerial e pubblicato da Devolver Digital per PC e Switch, Card Shark ci porta nella Francia settecentesca fra nobiltà, segreti e gente pronta a spararci al primo errore.

Un Segreto da Scoprire

Iniziamo con lo specificare che il lato narrativo di Card Shark non è il suo punto di forza. Sin dall’inizio, infatti, è chiaro che il focus del gioco sia ben più incentrato sul gameplay, e questo si traduce in una parte iniziale del titolo che fa molta fatica ad ingranare, dal punto di vista della trama. Oltre a presentare i primi personaggi, infatti, le prime due ore di gioco circa non presenteranno molti eventi degni di nota.
Considerando che il completamento del gioco si aggira attorno alle 8 ore di gioco, iniziare a sviluppare le vicende solamente dopo un quarto del tempo è, a mio parere, una scelta da rivedere.

CardShark
Avremo anche l’occasione di fare la conoscenza di alcuni volti noti dell’epoca.

Sarà infatti in una fase più avanzata della nostra esperienza che finalmente incontreremo l’incipit narrativo che porterà avanti la trama per il resto del gioco: il Re Luigi XV ha avuto una tresca amorosa numerosi anni addietro, e il nostro mentore, il Conte di Saint-Germain, si dimostrerà particolarmente interessato a scoprire di più su questa vicenda.
Da quel momento in poi, finalmente, il gioco ha una svolta interessante che, progressivamente, va a mostrare una storia sempre più di spessore, ricca di avvenimenti, personaggi e, soprattutto, di plot twist inaspettati!
Tutto sommato, non si può dire che dal punto di vista della trama Card Shark faccia un brutto lavoro, al netto di un inizio un po’ a rilento e di una contestualizzazione della morte un po’… Dubbia.

Mischia, conta, nascondi, inserisci, organizza, spia, trucca.

Passiamo ora al lato gameplay che, sarò sincero, è stato l’esca che mi ha fatto abboccare all’amo.
Dal primo momento il gioco ci introduce a quello che sarà la nostra esperienza per l’intera durata del gioco: barare a carte. Ogni nuovo passaggio della storia verrà accompagnata da un nuovo trucco da imparare, sia esso semplicemente guardare le carte consegnate all’avversario tramite una superficie riflettente, un modo particolare di recuperare le carte dal tavolo e mischiarle, o una combinazione di quelli che sono stati trucchi visti in precedenza per avere un nuovo risultato.

CardShark
Ogni strategia avrà un suo nome, come fosse una tecnica segreta direttamente da uno Shonen manga

Se all’inizio questo elenco di nuovi trucchi è divertente ed eccitante da scoprire, portandomi addirittura a chiedermi se potessi replicarli nella realtà per sbalordire qualche amico, mano a mano che il gioco va avanti il divertimento ha lasciato sempre più spazio alla frustrazione dovuta principalmente a due fattori:

  • La complessità dei trucchi più avanzati. Spesso e volentieri, nelle fasi finali, saranno presenti lunghi e difficili trucchi che consisteranno nell’unione di diverse tecniche apprese durante il corso della nostra avventura. Questi trucchi purtroppo richiederanno uno sforzo abbastanza oneroso da parte del giocatore per ricordare a memoria l’elenco delle azioni necessarie a portare a termine correttamente la truffa, e il ristretto tempo necessario per fare in modo che gli avversari se ne accorgano non aiuta certo.
  • L’assenza di un recap per i trucchi. O, per essere più chiari, il recap per i trucchi esiste. L’unico problema è che riporta solo una descrizione molto generica, oltre che al nome. Niente descrizione approfondita, niente elenco di azioni che devono essere effettuate per replicare il trucco. Questo si traduce in una difficoltà aggiuntiva per qualsiasi giocatore non ricordi precisamente i vecchi trucchi, magari dopo non aver giocato a Card Shark per un paio di giorni.

La bellezza della Francia settecentesca

Per quanto riguarda invece il lato tecnico, salvo alcune piccolissime sbavature l’opera del team Nerial se la cava egregiamente.
Lo stile artistico e le composizioni sono davvero meravigliosi, con un’attenzione particolare per quelli che sono i ghirigori e le ghirlande che contraddistinguono lo sfarzo della nobiltà dell’epoca.
Anche dal punto di vista sonoro Card Shark tira fuori gli attributi, con una soundtrack che si sposa perfettamente sia con le atmosfere che con le tematiche del gioco.

CardShark
Purtroppo in alcune scene non sarà comprensibile a prima vista chi sono i personaggi rilevanti, in quanto anche i personaggi secondari avranno la stessa qualità dei principali.

Parlando delle piccolissime sbavature menzionate in precedenza, c’è da far notare che durante il mio playthrough è capitato che il gioco si bloccasse, nello specifico dopo che il protagonista aveva oltrepassato una porta non era ricomparso al di la di essa, di conseguenza il gioco non mi permetteva di proseguire.
Un’altra pecca si può ritrovare nel sistema di salvataggio, specie nelle parti finali in cui uno dei personaggi offrirà indicazioni al giocatore su come giocare la sua mano. Purtroppo però, ricaricando la partita, potrebbe capitare di trovarsi in una situazione in cui le indicazioni non vengono ripetute, ma la mano ricomincia, mettendo il giocatore in una situazione piuttosto tragica (io, personalmente, sono dovuto andare a riguardare un walkthrough su YouTube per recuperare le informazioni necessarie).
Ultima ma non ultima, la localizzazione lascia un po’ a desiderare. Solo nelle ultime 3/4 ore di gioco ho contato almeno 4/5 errori di battitura.

Poker d’Assi o Due di Picche?

Per quanto il concept del gioco sia interessante e valido, Card Shark è un gioco che ha ancora molto da imparare. Lo dimostra ampiamente durante la prima parte del gioco, dove si nota molto una certa ingenuità da parte degli sviluppatori.
Mano a mano che si va avanti, nonostante la trama migliori, la qualità del gameplay cala drasticamente di pari passo, rendendo Card Shark piuttosto frustrante.
Queste continue mancanze, dapprima sul lato storia e dopo sul lato complessità, non mi ha permesso di godermi l’esperienza appieno. E lo trovo davvero un peccato, perché quest’opera avrebbe potuto essere molto di più.

  • Concept nuovo e interessante.
  • Lato grafico e sonoro molto apprezzabili.

 

  • La trama fa fatica ad ingranare.
  • Il gameplay diventa sempre più difficile e frustrante.
  • Alcune lacune sul punto di vista tecnico.

Muso - Biografia

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