Hues and Cues – Un bagno di colori
Nel mondo dei giochi da tavolo, la categoria dei party game sta sempre di più scalando le classifiche sia per quanto riguarda la popolarità, che per quanto concerne a numero di giochi e loro qualità. Hues and Cues, pubblicato da The Op Games e localizzato per il nostro paese grazie ad Asmodee Italia, rientra a pieni voti in questo insieme di titoli, specialmente per la sua immediatezza e semplicità di meccaniche. Se siete alla ricerca di un bagno di colori, questo è il gioco che fa per voi, a meno che non siate, sfortunatamente, daltonici.
Meccaniche e Dinamiche – L’essenzialità per tutti
Hues and Cues fa della sua essenzialità un regalo per tutti i giocatori. Riprendendo un sistema di punti incredibilmente simile a quello di Dixit, lo scopo del gioco rimane quello di far più punti facendo indovinare uno degli innumerevoli colori mostrati sulla plancia del gioco.
Il turno di gioco è incredibilmente lineare e richiede al giocatore che deve far indovinare il colore di dare prima un indizio da una parola e poi, volendo, un indizio da due parole che permetta agli altri giocatori di posizionare un loro segnaposto su uno dei quadrati colorati sulla plancia.
Al termine dei posizionamenti, il giocatore che ha dato l’indizio posiziona un quadrato 3 x 3 con, al centro, il quadrato del colore che voleva far indovinare. A seconda del posizionamento, quindi, i giocatori prendono punti rispetto alla loro posizione all’interno del quadrato di cartone posizionato e si procede fino a quando, virtualmente, si vuole.
Come potete intuire, quindi, la facilità di comprensione del titolo lo rende adatto praticamente ad ogni occasione, unitamente al fatto che è giocabile da 3 ad 8 giocatori (ma sono stato in grado di giocarlo anche in due e, se uniti in squadre, sono certo che il numero plausibile di giocatori massimi possa salire senza che il gioco ne risenta), lo rendono uno sfidante per molte collezioni. Con Hues and Cues avrete modo di rendervi conto di quanto la percezione cromatica delle persone possa cambiare in maniera sostanziale, cosa che, come dinamica di gioco, vi porterà ad accese discussioni tra il giocatore che ha dato l’indizio e coloro che cercano di indovinare il colore.
L’ergonomicità del titolo è buona, così come la componentistica, anche se le carte sembrano risultare leggermente troppo sottili: questo è un problema relativo in quanto mescolare le carte è qualcosa che potrete fare in maniera molto limitata, soprattutto perché ogni carta vi dà la possibilità di scegliere tra 4 colori diversi da far indovinare e le 98 carte colore a disposizione sono molte.
A livello grafico il gioco è piuttosto spartano, ma questa volta non è qualcosa a detrimento del titolo: tutto quello che è graficamente non relativo al gameplay è incredibilmente minimale e il colore predominante è il nero. Per un gioco come Hues and Cues, dove ci sono tantissimi colori da individuare, è imperativo rendere tutto ciò che non è necessario completamente dimenticabile, proprio per non confondere le idee ai giocatori e permettere loro di focalizzarsi sui colori.
L’unico appunto che posso fare, com’è ovvio che sia, è dovuto all’accessibilità del contenuto alle persone daltoniche: esistendo diversi tipi di daltonia è praticamente impossibile giocare con delle persone con questa patologia, cosa che rende quindi obbligatoria la domanda di rito ad inizio partita: “C’è qualche daltonico al tavolo?”
Hues and Cues – Un party game d’impatto
In definitiva, Hues and Cues rimane un party game d’impatto in quanto appena estrarrete la plancia che finirà sul tavolo con i tantissimi colori, di sicuro strapperete qualche sorriso di approvazione o anche stupore. La velocità di setup e di spiegazione, lo rende un candidato ideale per ogni collezione che abbia bisogno di un gioco immediato, semplice da intavolare in ogni occasione.
See you, Game Cowboys!
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