Qualche mese fa in occasione del FantArona 2015 sono andato a incontrare Mario Sacchi di Post Scriptum e Luigi “Bigio” Cecchi, autore di Drizzit, e dopo una bella chiaccherata e aver strappato la promessa di un’intervista a Bigio (che vedrete prossimamente sul sito) mi sono portato a casa una copia per la recensione di Drizzit: Il Gioco di Carte comprensivo di prima espansione e mi sono preparato a provarlo con diversi amici. Nonostante io abbia provato anche la modalità da 1 giocatore più volte devo dire che il gioco dà davvero il meglio di sé quando si è in compagnia, ma prima di inoltrarci nella recensione vera e propria una bella foto della scatola che piace sempre.
Drizzit, Baba e Wally
Drizzit è un gioco di carte per 1-5 giocatori cooperativo, che è sempre una bella cosa dato che altri giochi di carte tendono all’omicidio di amici fraterni dopo la prima partita. In sostanza mette in scena un’avventura dei meravigliosi personaggi del fumetto di Bigio (sì, mi piace parecchio Drizzit, lo ammetto) tra 3 possibili scenari a vostra scelta. Per prima cosa avviene la scelta dei personaggi che compongono il party, ognuno con abilità diverse e diverso equipaggiamento. Una volta scelto il party, che comprenderà sempre e comunque Drizzit perché oltre ad essere il protagonista è una vera regola del manuale, potrete partire per mirabolanti avventure divise per livello di difficoltà: ce ne sono 3, ognuno comprende 3 boss diversi in ordine di violenza, in totale 9 boss da battere all’interno della scatola base.
Scelto il personaggio, e presi armi e bagagli, verranno distribuiti i punti ferita per ogni membro del party (sono diversi a seconda di chi interpretate) e ne verranno messi 5 nella bisaccia comune: questi saranno punti ferita bonus da cui attingere in tutta una serie di occasioni, e credetemi ne avrete bisogno, dato che i 3 boss dovranno essere affrontati uno dopo l’altro come una lunghissima avventura dove gli avventurieri potranno riposarsi e riorganizzarsi prima di ripartire: mettete quindi in conto che spesso tra un cattivone e l’altro non avrete nuovamente tutti i vostri punti vita e i vostri equipaggiamenti.
La cosa è sviluppata in maniera molto intelligente, obbligando i giocatori a collaborare e ad usare un pizzico di strategia su che cosa usare per non morire dilaniati dopo la terza carta. Ad ogni turno il primo giocatore (il leader) può curarsi un punto ferita (prendendo un cuore dalla bisaccia comune, se ancora disponibili) e poi pesca una carta dal mazzo avventura, da questo possono uscire molteplici minacce tra cui un evento o una trappola di cui si applica l’effetto e poi in alcuni casi dovrà (dipende dalla carta) pescare di nuovo. Se invece compare uno dei temibili nemici che compongono il mondo di Drizzit bisogna affrontarlo a turno a partire dal primo giocatore finché l’avversario non viene sconfitto, dopodiché lo si mette giù sul tavolo a formare una fila che comporrà il “sentiero” del vostro viaggio e indicherà la fine del turno. Il nuovo leader diventa quindi il giocatore a sinistra di quello attuale e si andrà a ripetere il turno.
Una volta affrontati un certo numero di incontri, verificabili dal numero di carte a terra (ad esempio in 5 giocatori sono 8, 10 o 12 a seconda dell’avventura), si scarta via tutta la fila e si affronta il primo boss. Sconfitto il bestione si prende una ricompensa e si ripristina un abilità usata durante questa avventura per prepararsi alla seconda fino ad arrivare al boss finale della terza sessione.
Sinceramente ho trovato questo gioco decisamente divertente e allo stesso tempo interessante, non mi vengono in mente altri giochi di carte cooperativi sul momento e la cosa ha un certo valore, quindi personalmente promuovo a pieni voti il lavoro di Andrea Chiarvesio e di Bigio, un gioco divertente, veloce e che vi permetterà di divertirvi coi vostri amici e con i personaggi di Drizzit, soprattutto con Baba, e costa pure poco.