Pubblicato il 28/03/25 da Fedro

Xenoblade Chronicles X: Definitive Edition – Recensione

La saga arriva finalmente al completo su Nintendo Switch
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Xenoblade Chronicles X è un gioco davvero mastodontico, impreziosito da una quantità di contenuti esagerata. La seguente recensione è stata scritta mentre l’autore sta ancora facendo esperienza del titolo quindi non è da considerarsi un parere completo sull’opera. Detto ciò, immergiamoci nel fantastico mondo di Mira!

I fan della serie targata Monolith Soft avevano da lungo tempo il desiderio che Xenoblade Chronicles X approdasse sui lidi della console ammiraglia di mamma Nintendo. Rilasciato originariamente nel 2015 su Wii U, è considerato uno tra i JRPG più mastodontici e ricchi di contenuti esistenti e il fatto che fosse confinato su una delle macchine meno popolari della grande “N” era per molti un grave delitto.

Fortunatamente però, gli appassionati sono stati accontentati e anche il tassello mancante della saga ha fatto capolino su Switch con un’edizione definitiva di tutto rispetto, che aggiunge svariate quality of life ma soprattutto un capitolo inedito di trama ricco di nuova lore che farà la gioia di coloro che la studiano e apprezzano fin dagli albori.

Essendo un titolo veramente gargantuesco, in questa recensione cercheremo di coprire quelli che sono i punti fondamentali di questa produzione in modo da invogliarvi a (ri)giocarla, perché senza tanti fronzoli, Xenoblade Chronicles X andrebbe vissuto da ogni cultore del genere che si definisca tale e lo si capisce fin dalle prime ore di gioco.

Quindi forza, salite a bordo del vostro Skell e vediamo che cos’ha da offrire lo sconfinato pianeta di Mira.

Addio pianeta Terra, benvenuto Mira

La trama di Xenoblade Chronicles X è – all’apparenza, come potrebbero contestare i più esperti – scollegata da quella della trilogia numerata e rappresenta quindi un perfetto entry point per i neofiti.

La narrazione ha inizio quando, nel 2054, il pianeta Terra viene distrutto durante una lotta tra due fazioni aliene. Costretti a fuggire dalla loro casa a bordo di arche spaziali, i terrestri danno vita al progetto Exodus, volto alla ricerca di nuovi mondi da colonizzare e rendere abitabili. La maggior delle arche viene però abbattuta in corsa dagli extraterrestri, così come accade alla Balena Bianca, che in seguito ad uno scontro interstellare è costretta ad un atterraggio di emergenza su un pianeta denominato Mira. Tra le persone a bordo, in una capsula criogenica che nella discesa andrà dispersa, vi è anche il nostro protagonista amnesiaco, completamente personalizzabile nell’aspetto e nel genere, il quale viene risvegliato dall’avvenente Elma, colonnello delle forze speciali BLADE, che lo ricondurrà verso la Balena Bianca, ora riconvertita per necessità in una vera e propria metropoli che prende il nome di New Los Angeles.

Da qui avrà inizio una trama che può vantare un cast di comprimari scritti con estrema cura – Elma in primis, da molti considerata il reale main character – come da standard della serie, ma che purtroppo non regge il confronto, soprattutto a livello di ritmo e di distribuzione degli eventi all’interno del quadro generale, con quelle degli altri esponenti del brand. Certo, non mancano colpi di scena costruiti ad arte e le riflessioni filosofiche tipiche delle opere di Takahashi, ma Xenoblade Chronicles X, a differenza degli altri capitoli è più incentrato sull’offrire un gameplay accattivante che sul raccontare una storia. Saranno quindi più numerosi i momenti in cui dovrete affrontare missioni in lungo e in largo per Mira, che non quelli in cui dovrete seguire lunghe cutscene verbose, e di base i momenti narrativi più “intensi” saranno concentrati tra le fasi iniziali e le fasi finali dell’esperienza.

Va detto inoltre che in questa Definitive Edition alcuni plotholes presenti nell’originale per Wii U sono stati sistemati per dare una maggiore coerenza al racconto, ma il vero fiore all’occhiello resta il nuovissimo capitolo tredici, che oltre ad aggiungere interessanti elementi (e collegamenti con altri capitoli) alla narrazione generale, si rivelerà essere una vera e propria chicca per gli amanti più sfegatati dei titoli Monolith Soft e che già da solo vale l’acquisto di questa riedizione, anche da parte di coloro che conoscono Xenoblade Chronicles X a menadito.

Mira: un pianeta più grande di Hyrule, ricco di missioni da svolgere e popolato da bestie da combattere

Come affermato poco sopra, il cuore pulsante di Xenoblade Chronicles X risiede nel suo gameplay. Il mondo di Mira è tra i più grandi concepiti all’interno di un videogioco, vi basti sapere che la sua vastità supera quella della Hyrule vista in Zelda: Breath of the Wild – per cui tra l’altro Monolith ha collaborato nello sviluppo – e che per esplorarlo tutto vi serviranno centinaia di ore. Tra le numerose fetch quest che potrebbero non incontrare i gusti di tutti, mostri enormi da eliminare e le missioni principali da portare a termine, la voglia di visitarne ogni anfratto sarà costante, soprattutto quando otterrete la licenza per guidare gli Skell, robot bipedi usati per combattere e per spostarsi, che nell’aspetto ricordano molto da vicino i Gears visti nell’intramontabile Xenogears. Se a tutto questo aggiungiamo che non esiste il danno da caduta, giustificato in maniera intelligente da ragioni di trama, addentrarsi nei luoghi più impervi del pianeta sarà solo un grande divertimento, e la voglia di lanciarvi in caduta libera da un dirupo altissimo solo per provare l’ebbrezza di cadere nel vuoto senza farvi alcun male sarà costante. Ad aumentare l’immersione è il mondo esplorabile senza soluzione di continuità, ossia senza la presenza di alcun caricamento tra una zona e l’altra, come se fosse una mappa immensa. Considerando che stiamo parlando di Nintendo Switch questo è un vero e proprio miracolo e Monolith merita uno scroscio di applausi.

Le lande di Mira però non sono un luogo esattamente ameno e i nemici da sconfiggere saranno perennemente dietro l’angolo ed è qui che entra in scena il complesso, quanto appagante, combat system. Come negli altri capitoli della serie, i personaggi in campo attaccheranno il bersaglio nemico automaticamente e il vostro compito sarà quello di selezionare le tecniche più adatte al momento, seguendo in questo caso i consigli dei vostri alleati per renderle più efficaci. Come nell’originale, anche qui sarà possibile intercambiare tra armi a lungo raggio ed armi a corto raggio, a seconda della necessità e della parte del corpo dell’avversario che intenderete colpire.

Per questa Definitive Edition sono state poi apportate alcune modifiche per rendere gli scontri più scorrevoli, come ad esempio un sistema di cooldown rapido per le abilità, che permette di ricaricare più velocemente una tecnica a scelta. Molto comoda anche l’aggiunta di un indicatore che vi dirà verso che lato del nemico siete rivolti, in modo tale da comprendere al meglio che skill utilizzare, elemento di cui si era sempre sentita la mancanza e che spesso portava ad uno spamming di mosse a caso da parte dei meno attenti.

Nonostante queste migliorie, la difficoltà generale è tarata su un livello discretamente alto e per riuscire a proseguire al meglio saranno necessari grinding e tanta pazienza, che sicuramente ai fan più indomiti del genere non mancherà.

Unico neo è il gran numero di fetch quest che potrebbero facilmente venire a noia, ma che in questa riedizione saranno affrontabili con più facilità grazie all’introduzione di un’agile linea che vi guiderà verso la destinazione utile a proseguirle o a completarle.

Il titolo originale sotto certi aspetti era piuttosto complesso, ricco di tutorial incomprensibili e Monolith, conscia di ciò, ha cercato di venire incontro anche ad un’utenza meno esperta regalando ad essa un’esperienza pur sempre hardcore ma con qualche facilitazione in più atta a snellirla.

Menzione d’onore va anche alla modalità multiplayer online, che dona linfa ulteriore al titolo e che vi permette di giocare in compagnia alcune quest (per un totale di trentuno giocatori insieme) o di partecipare con altri tre amici a cacce ad alcuni temibili mostri, in perfetto stile Monster Hunter.

Un’estetica rivista e migliorata condita da una OST che dà la carica

Sotto il profilo grafico e tecnico, Xenoblade Chronicles X Definitive Edition è stato sensibilmente migliorato rispetto all’opera di provenienza.

A saltare subito all’occhio, sono i modelli dei personaggi, rivisti da zero e ora dotati di espressioni facciali più realistiche e non più ”ingessate” come nel 2015, in linea con gli standard qualitativi odierni della saga. Elma, Lin e tutto il resto del cast principale (e non solo) sono ora più belli che mai e non hanno più quell’aria da “bambolotti” dall’espressione statica.

Discorso analogo è applicabile anche alle ambientazioni, ora glorificate da una draw distance maggiore e più ricche di dettagli, al di là di qualche sporadico popup, ma stiamo già parlando di un titolo visivamente eccezionale, che pompa al massimo l’hardware dell’ormai vetusta Nintendo Switch. È capitato, di tanto in tanto, di avere qualche calo di frame, soprattutto nei momenti in cui a Mira iniziava a piovere, ma nulla che fortunatamente abbia intaccato in maniera fastidiosa l’esperienza di gioco.

Buonissimo anche il lavoro svolto sul miglioramento dell’interfaccia generale, con menù di più semplice navigazione e font più grandi e leggibili, che faranno la gioia di molti e soprattutto di chi non vuole perdere diottrie.

Plauso va poi sia al voice acting inglese che a quello giapponese, entrambi di pregevole fattura, sebbene nella nostra run per la recensione abbiamo optato principalmente per quello in lingua nipponica, per nostra personale preferenza e dobbiamo dire che le voci ci sembravano tutte quante molto azzeccate.

Parlando di colonna sonora invece, le lodi che possiamo tessere per Hiroyuki Sawano non saranno mai abbastanza; le tracce rockeggianti da lui composte infondono una carica incredibile e combattere con “ Black Tar” di sottofondo gasa ora come lo faceva dieci anni fa.

Un JRPG hardcore che tutti gli appassionati dovrebbero giocare

Tirando le somme, Xenoblade Chronicles X Definitive Edition è l’occasione perfetta per vivere o per rivivere un JRPG che fa del gameplay il suo più grande punto di forza, nonostante anche il suo plot, seppur scandito da un ritmo frammentario, si attesti su ottimi livelli.

I quattro nuovi personaggi giocabili, gli aggiustamenti e le significative aggiunte alla trama, così come le numerose quality of life introdotte per rendere scontri ed esplorazione più piacevoli faranno sicuramente gola anche ai giocatori che avevano passato centinaia di ore su Mira, che saranno incentivati a tornarvi di nuovo per scoprirne tutti i nuovi segreti.

Che siate veterani o alle prime armi, siamo certi che amerete Xenoblade Chronicles X, a patto che siate disposti a chiudere un’occhio sul numero esagerato di sub quest e sul grinding davvero feroce che verrà richiesto in certe fasi per cavarsela al meglio.

Se tutto questo non vi spaventa, Mira attende solo voi per una miriade di avventure emozionanti che vi cattureranno e non vi lasceranno più andare.

  • Un pianeta intero da esplorare
  • Trama dal ritmo frammentato ma di buonissimo livello
  • Combat system profondo e sfaccettato
  • Il capitolo tredici è una chicca
  • Le quality of life rendono l'esperienza più godibile

 

  • Numero esagerato di fetch quest
  • La trama non raggiunge i livelli degli altri capitoli
  • Un JRPG molto hardcore ricco di meccaniche che potrebbero spaventare un'utenza non troppo avvezza al genere

Fedro - Biografia

Amante del panorama videoludico sin dalla tenera età, ama scriverne e narrarne le storie. È anche content creator e titolare del canale YouTube "TwoTimesNerd".

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