Introduzione
Non basterebbe una vita a contare le produzioni nipponiche a tema scolastico, indice che gli stessi giapponesi trattano tale periodo con un occhio di riguardo, come a ricordare una giovinezza passata che ha portato con sé gioie e dolori.
Proprio per questo l’idol virtuale μ si è prodigata nella creazione di Mobius, un mondo fittizio popolato da coloro desiderosi di fuggire dalla realtà e propensi ad abbracciare un contesto tanto idilliaco quanto menzognero pur di rivivere i propri anni d’oro.
Nei panni di un protagonista muto, del quale potremo decidere nome e sesso, avremo il compito di fuggire da quella che ormai sembra essere diventata una vera e propria gabbia di matti. Con questo The Caligula Effect: Overdose saranno riusciti i ragazzi di Aquria a rimediare ai propri errori? Scopriamolo insieme.

Trama
Tutto inizia durante la cerimonia di apertura scolastica, quando il nostro protagonista, chiamato all’appello sul palco, inizia a notare che qualcosa decisamente non quadra: la realtà intorno a lui si distorce mostrando macchie, simili ai bug di un gioco, su ciò che lo circonda.
Preso dal panico corre via, per poi venir salvato dal capobranco del Go-Home Club: un gruppo di ragazzi decisi a svelare i misteri più reconditi del Mobius al fine di poter lasciare quel mondo farlocco ormai in perenne stallo. A mettergli i bastoni fra le ruote ci penseranno gli Ostinato Musicians, studenti d’elite col compito di preservare l’integrità del sopracitato ambiente virtuale fornendo nuove canzoni a μ.
Nonostante una premessa narrativa indubbiamente affascinante per gli amanti del genere, le magagne derivanti da un uso forse troppo marcato degli stereotipi non tardano a mostrarsi e spesso si finisce per assistere a sequenze di dialogo prive di mordente – e la mancanza di animazioni facciali non aiuta – che riescono nell’ingrato compito di mandare alle ortiche quanto di buono è stato scritto in termini di trama.

Gameplay
Proprio le canzoni di μ, se ascoltate troppo a lungo, trasformano gli ignari studenti in Digihead, esseri corrotti che, com’è facile intuire, faranno le veci dei classici mob da macinare in punti esperienza: come in una certa serie, i protagonisti sbloccheranno un forte potere derivante dalle emozioni negative, tale Catharsis Effect, che consentirà loro di usufruire delle più svariate abilità in combattimento.
D’altronde il battle system è ciò che sorregge l’intera opera, presentando spunti non poco interessanti senza tuttavia rinunciare a qualche incertezza: tutto si basa su un meccanismo denominato Imaginary Chain che consente di vedere in anticipo le mosse degli avversari e quindi agire di conseguenza. Un sistema tanto semplice quanto complesso che funziona egregiamente, ma che purtroppo sul lungo andare si rivela un’arma a doppio taglio: se da un lato il beneficio della precognizione aggiunge agli scontri una valenza tattica notevole, dall’altro li rallenta sensibilmente risultando poi deleterio per le sessioni di grinding.
Fuori dalle schermaglie, a farla da padrone è il Casuality Link, una sorta di diagramma che collega ogni singolo studente presente nel Mobius e di cui dovremo scoprire i traumi per accedere a succose ricompense: anche qui il lavoro svolto nella caratterizzazione del mondo è encomiabile, ma non riesce a scrollarsi di dosso una ripetitività di fondo troppo evidente per essere ignorata.

Comparto Tecnico
Nonostante uno sfoggio discreto dell’Unreal Engine 4, la parte puramente tecnica di The Caligula Effect: Overdose si perde in un bicchiere d’acqua, presentando sì un buon comparto texture affiancato da effetti particellari gradevoli, ma tarpando il tutto tramite legnosissime animazioni e modelli poligonali decisamente scarni (quando poi durante i dialoghi vedrete i personaggi gesticolare in primo piano senza muovere le labbra sarà un mezzo dramma).
Discreto invece il sonoro, a patto di apprezzare il J-Pop al punto tale di soprassedere riguardo un loop di OST piuttosto insistente, quasi in grado di infastidire i non estimatori del genere; nulla da dire sul doppiaggio giapponese, di ottima fattura, che vanta nomi illustri all’interno del cast.
Un plauso va invece all’interfaccia, minimale ma efficace e stilosa (seppur non ai livelli di Persona 5, con cui il titolo condivide più di una similitudine)

Conclusioni
The Caligula Effect: Overdose è una produzione che rimedia ai passi falsi compiuti dal gioco originale, andando a limare quelle legnosità che ne inficiavano la fruizione. Purtroppo non riesce a convincere in toto per via di alcune scelte infelici compiute in fase di sviluppo, ma nel complesso è lecito definire il titolo come un nuovo inizio per Aquria, un team dalle grandi potenzialità che da qui in poi potrà solo migliorare.
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