Questo articolo inizia come tanti altri, con gli anni passati dall’ultima volta che ci siamo visti… e stavolta sono 26 gli anni passati da Streets of Rage 3, che girava sul Mega Drive di un amico in una calda sera estiva. Prego, per i feels accomodatevi lì a destra, abbiamo le caramelle gommose, perché oggi parliamo di Streets od Rage 4!
Rientrando nel discorso, il titolo sviluppato da Dotemu (Wonder Boy: The Dragon’s Trap) mi aveva già rubato il cuore durante la mia prova alla gamescom 2019, sarà che provarlo su un divanetto con un caro amico mi ha fatto avere istantaneamente 16 anni, sarà che sono un romantico, ma Streets of Rage 4 è tutto quello che volevo.
Trama e Gameplay di Streets of Rage 4
Wood Oak City è nuovamente in mano alla Società del Crimine, ora controllata dai figli del terribile Mr. X, e siccome la polizia non fa nulla per salvare i cittadini da questa malavita dilagante, i nostri protagonisti tornano sulle strade a menare le mani… e sì, basta, è la trama di tutti i giochi della saga, è un picchiaduro a scorrimento, non ci troverete della profondità di trama, è normale, d’altronde il genere si chiama picchiaduro a scorrimento, non soulsike.
Ora, tutti i giochi di questo genere tendono a essere ripetitivi e corti, e quindi a strapparvi qualche partita in sala giochi con gli amici; nel 2020, abituati come siamo a grafica super realistica e a gameplay complessi, questa formula potrebbe non essere più adatta e avremmo potuto incappare in un misera copia dei titoli Mega Drive venduta cercando di lucrare sui nostri ricordi, invece siamo di fronte a un sistema di controllo ottimo e a un parco mosse molto vario, che riesce a rinnovarsi senza perdere le sue origini.
Abbiamo sempre la classica mossa spacca tutto che però consuma la vostra energia, ma che qui è impiegabile in vari modi, abbiamo le smart bomb che sono diverse per ogni personaggio (4 all’inizio, molti di più sbloccabili), le mosse con lo scatto, quelle caricate, le prese a mezz’aria e tanto altro, permettendovi così di creare combinazioni spaccaossa decisamente fantasiose… più facile da giocare che da descrivere.
La forte personalizzazione dei lottatori si riflette anche sulla diversità di ognuno: Axel è il più bilanciato, Blaze invece è invece perfetta per il juggling, Floyd è il più pesante del gruppo, ma compensa con prese in grado di afferrare due nemici e mosse speciali sulla lunga distanza e, in ultimo, Cherry è perfetta per chi ama essere una scheggia impazzita. Aggiungeteci molti altri personaggi classici sbloccabili e tanti goodies e capirete perché Streets of Rage 4 si presta ad essere rigiocato molto di più degli altri titoli di questo genere.
Grafica e Conclusione
Lo stile grafico è quello usato anche per The Dragon’s Trap, con bellissimi disegni animati e colori brillanti e, per chi facesse davvero fatica a digerire questo tipo di animazione, è possibile applicare dei filtri pixel-like e rendere nuovamente tutto come nel ’92. Certo, dovrete sbloccare questa opzione, ma è un buon compromesso con quello che potreste cercare, anche se personalmente trovo che la scelta utilizzata per dare nuova vita a Streets of Rage sia efficace e visivamente splendida. Un altro punto a favore del gioco è la colonna sonora che, oltre a permettervi di sentire le musiche originali, ha anche una nuova OST creata da Olivier Deriviere, con Yuzo Koshiro, l’uomo dietro la stratosferica colonna sonora del secondo capitolo, che ha contribuito con tracce addizionali.
Insomma, c’è tutto quello che si potrebbe volere da questo sequel: cazzotti, rigiocabilità, multiplayer ( 2 giocatori online, 4 in locale), musica fantastica e grafica di alto livello. Quindi dov’è la fregatura? Nessuna, Streets of Rage 4 è esattamente quello che vedete, e come tale potrebbe stancarvi in solitaria e diventare immenso in co-op, come tutti i titoli da cui prende ispirazione e che vuole omaggiare, ma non vedo momento migliore per giocare online con un amico e sfogare un po’ di frustrazione, no?
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