Direi una bugia se dicessi che Sonic non fa parte della mia vita da videogiocatore. La mia stessa infanzia è stata segnata trasversalmente dal porcospino blu. La serie di ricordi e memorie che legano il mio passato alla mascotte Sega sono tantissimi, tanto da poter affermare che si tratti di un brand al quale sono sentimentalmente molto legato, forse più dell’iconico e impeccabile Mario. I livelli così veloci, colorati e pieni di strati multipli di parallasse, molteplici vie per essere completati (senza contare i segreti), alle volte nascondevano qualche piccola magagna di design, ma rimanevano scolpiti nella coscienza del ragazzino/bambino che li vedeva, li giocava, li “viveva” per la prima volta.
È proprio alla luce di questo amore che ho vissuto con massimo dolore, ogni flop e ogni scivolone della lunghissima carriera del riccio dalle scarpe rosse, prendendo ognuno di essi come una coltellata all’aorta. Dopo un decennio abbastanza sconfortante, abbiamo avuto un piccolo periodo (quello attuale) di continui alti e bassi. Dopo il punto più nero incarnato dall’infame Sonic the Hedgeog del 2006, passando poi per Sonic Unleashed (decente solo per “metà”) siamo riusciti a ”vedere la luce” con l’inaspettato e, poco conosciuto (forse a causa della piattaforma di origine) Sonic Colors (2010) su Nintendo Wii. Galvanizzante è stato pure il più che accettabile Sonic Generations (2011) titolo che ha dimostrato come fosse ancora possibile vedere giochi del porcospino degni di questo nome. Purtroppo, a fine di questa sequenza ci è toccato sbattere il muso contro il terribile Sonic Boom (2015), vero e proprio coitos interupptus e calcio nei testicoli a chiunque abbia amato la mascotte Sega in passato.
Appena prima di quest’ultimo, però, sono e siamo dovuti passare per il curioso Sonic Lost World, uscito inizialmente su Nintendo Wii U e poi portato su PC questo autunno. Al mio primo giro di prova la mia impressione è stata un po’ incerta, perché non capivo bene cosa pensare. Estetica, grafica e concept parevano interessanti, ma la formula proposta sembrava a avere qualcosa di distante da tutto quello che la saga mi aveva sempre restituito. I primi trailer avevano messo in chiaro una cosa ben precisa: Lost World avrebbe saccheggiato a piene mani dalla saga di Super Mario Galaxy su Wii! Si perché la struttura degli stage è molto simile a quella dell’idraulico galattico, con diversi pianetini e “pianetoidi” fluttuanti muniti di ognuno una gravità propria. Qualcuno si è anche azzardato a chiamare in causa il “vaporoso” Sonic X-Treme mai visto su Sega Saturn, ma questa credo sia un’altra storia.
Fatto sta che la formula è tanto interessante quanto atipica per gli standard della serie. Infatti, il primo impatto è quello di avere a che fare con degli scenari che non fanno altro che “frenare” l’intrepida corsa del porcospino blu, cosa abbastanza fastidiosa per i primi momenti. Questo in realtà, è dovuto principalmente alla strana mancanza di un qualsivoglia tutorial che spieghi il funzionamento dei tasti e di alcune abilità speciali. Infatti, sparsi per i livelli, si possono trovare gli animaletti già conosciuti in Sonic Colors.Tali esseri, se raccolti, danno al riccio delle abilità temporanee particolari adattate alla situazione, trasformandolo in diversi aggeggi strampalati come trivelle, razzi, oggetti volanti, buchi neri (!) e note salterine (!). Purtroppo tali feature, che di fatto costituiscono dei veri e propri minigiochi pensati per sfruttare il touchscreen del WiiU (mancante su PC), non vengono illustrate o spiegate in nessun modo, aumentando la sensazione di spaesamento di chi gioca.
Per fortuna tutto questo viene mitigato con la pratica dato che Sonic Lost World è un platform che carbura lentamente. Dopo, più o meno, un’ora di gioco confusionario, tra craniate contro muri, salti nel vuoto e scontro con nemici all’apparenza invulnerabili, si inizia a capire il funzionamento delle varie meccaniche che costituiscono il gioco. Una volta fatto questo si può iniziare ad apprezzare Lost World in tutta la sua simpatica varietà. Uno dei pregi del gioco è sicuramente la varietà di situazioni che mette in campo, non a caso la struttura a pianetini è solo una delle possibili soluzioni che si possono trovare in Lost World. Alcuni stage hanno uno svolgimento quasi completamente bidimensionale, altri invece presentano una struttura “a tubo” dentro il quale correre a spirale, altri ancora fanno il verso ai carretti da miniera di Donkey Kong Country ecc… Già questo tentativo di non fossilizzare il gameplay sulle solite meccaniche “alla Sonic” dovrebbe bastare a rendere questo gioco interessante.
Vari sono anche le numerose boss fight presenti a cadenza regolare durante la progressione dei livelli. Vari anche se molto molto facili, alle volte pure un po’ banalotti, ma fanno comunque il loro lavoro. Per stimolare la rigiocabilità dei livelli abbiamo sia una serie di collezionabili nascosti dentro di essi (ovvero gli ormai “classici” anelli rossi) sia la possibilità di attivare un cronometro in modo da segnare i tempi record. Per fortuna il tutto risulta anche discretamente divertente e bello da vedere con una grafica non certamente avanzata ma funzionale e colorata. È molto bello notare anche le innumerevoli citazioni interne alla saga che il Sonic team ha voluto inserire nell’arco di tutta l’avventura. Ad esempio è stato un vero tuffo al cuore rendersi conto che i livelli della Jungla riprendono l’estetica di quelli già visti nel primo Sonic 8-bit per Sega Master System!
Ad ulteriore condimento dell’opera abbiamo una lunga serie di cutscene presenti all’inizio di ogni stage che raccontano la “complessa” trama dietro a Lost World, ed è piacevole scoprire che quest’ultima non è neppure tanto male. Abbiamo l’introduzione di un’intera batteria di nuovi mostriciattoli ben caratterizzati che vanno a costituire la rosa dei Boss, ognuno di essi è contraddistinto da un colore e da una personalità stereotipata ma a suo modo simpatica a divertente. Viene anche abbozzata una bizzarra alleanza tra la coppia Sonic/Tails e il nemico di sempre dr Robotnik, cosa che ancora mi mancava da vedere. Chiariamoci, si tratta di un livello di “scrittura” in linea con un staturday morning cartoon qualsiasi, ma è bello notare così tanta cura per una aspetto che è sempre stato messo in secondo piano nella saga video ludica di Sonic (Almeno dai tempi degli Adventures su Dreamcast).
Ultima, “chicca” da segnalare: per sopperire alla mancanza del livello dedicato a Yoshi’s Island presente sulla console di casa Nintendo, Sega ha pensato bene di munire la versione PC del DLC gratuito “Nightmare Zone”, ovvero uno stage inedito che richiama il Nights into Dreams di Saturniana memoria. Purtroppo si tratta di una semplice boss run con delle ambientazioni alterate per richiamare lo stile del vecchio gioco di nights e dei suoi amici.
Tirando le somme, Sonic Lost World è di per se un buon gioco di piattaforme. Se si chiude un occhio davanti a qualche piccolo bug che rende frustranti alcuni punti e un incipit non proprio accessibile, ci si troverà davanti ad un’esperienza divertente e abbastanza spensierata, un po’ come succedeva con i più gloriosi titoli della serie. Diciamo che, se non fosse stato rilasciato quell’obbrobrio di Sonic Boom su Nintendo Wii U, Lost World avrebbe dato a noi vecchi fan di Sega, un buon motivo per sperare ancora nel tanto agoniato (quanto fumoso) ritorno in grande stile del porco spino blu.
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