Necromunda: Hired Gun – La certezza del classico
Nel 2021 bisogna avere coraggio per poter rilasciare un gioco come quello creato da Streum on Studio e pubblicato da Focus Home Interactive. Un FPS, solo per giocatore singolo, ambientato nel mondo di Warhammer: 40k, ma senza stare a disturbare i nomi altisonanti degli ultramarines. Necromunda: Hired Gun ci proietta direttamente al centro del mondo alveare di Necromunda; non come l’essere più forte dell’universo, ma come un “semplice”, per così dire, cacciatore di taglie, con la sua vita fatta di contratti, nemici dietro ogni angolo ed un sacco di azione mozzafiato. “Chi non risica, non rosica”, si usa dire… Necromunda: Hired Gun ha avuto il coraggio, come dicevo, di osare nell’offrire un gioco molto in linea con il passato e con un pizzico di contemporaneità. Ha puntato sulla certezza del classico, per regalarci un prodotto di questi tempi.
Gameplay e comparto tecnico – Un AAA di un paio d’anni fa
Necromunda: Hired Gun affronta di petto tutte le sfide che un FPS classico porta con sé e, per la maggior parte, mette a segno i colpi migliori. Il gunplay del titolo è incredibilmente solido, e ci offre un’esperienza molto simile ad un incrocio tra quello di Doom e quello di Borderlands 3. Dalla più semplice handgun al più tosto dei bolter, Necromunda: Hired Gun non sbaglia letteralmente un colpo. Sound design incredibile ed estremamente soddisfacente in campo armi, con un’ampia gamma di scelte per modificare i propri strumenti del mestiere, aggiungendo quindi un livello di profondità prima di affrontare anche i contratti più difficili. Non solo personalizzazione, però: un leggero ma ben strutturato sistema di statistiche ci permetterà di fare scelte decisive e impattanti sul gameplay, in modo che il nostro playstyle emerga durante gli scontri a fuoco più crudeli dell’universo.
Il gameplay è terribilmente frenetico: double jumps, wallrun, rampini, sprint (anche a mezz’aria) sono alcune delle frecce al nostro arco, che ci permetteranno di districarci dalle situazione più spinose in cui andremo a ficcarci durante le nostre ore di gioco in Necromunda: Hired Gun. Anche sotto questo aspetto, il titolo non perde smalto e ci offre un livello di solidità e divertimento estremamente degni di nota, anche grazie alla variabilità delle missioni (tra principali e secondarie) che potremo affrontare. Una menzione d’onore va sicuramente al level design: incredibile utilizzo della scale del mondo per farci sentire estremamente piccoli all’interno dei mondi alveari. I livelli sono strutturati in maniera molto efficace, e rendono gli scontri a fuoco sempre interessanti, mai banali e con molte opzioni (tra cui quella stealth).
Il comparto grafico è quello che forse, specialmente in ambito cutscene, mostra il fianco: qualche animazione un po’ troppo ruvida e poco rifinita mi ha fatto un po’ storcere il naso, insieme ad un mixing audio di sicuro non a livello con il resto del gioco (ma sicuramente fixabile in patch successive). La qualità delle texture passa da molto buona ad estremamente discutibile e questo, unito a qualche bug di UI e di gioco, mi ha dato la sensazione di avere tra le mani un gioco AAA, è vero, ma di un paio d’anni fa.
Necromunda: Hired Gun – Solida certezza
In definitiva, Necromunda: Hired Gun rappresenta di sicuro una solida certezza sia per gli amanti degli FPS più duri e crudi, che del mondo di Warhammer: 40k. Riuscire finalmente a vedere rappresentato il mondo del franchise non più dagli occhi degli ultramarines ma da quelli dei Mercenari che vivono nel cuore più profondo dei mondi alveari è sicuramente una bella esperienza che, grazie ad un ottimo level design ed un gameplay divertente ed accattivante, rende il titolo molto valido.
See you, Game Cowboys!
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