Pubblicato il 10/05/19 da Barbarossa

Mortal Kombat 11

Non mollare il pad o sei morto

Introduzione – Fedele a se stesso

Mortal Kombat è uno dei pochi picchiaduro nato con una precisa idea in mente: quella di impressionare il giocatore, spingendo l’acceleratore sulla violenza. Gli anni sono passati, Midway Games, la software house creatrice del franchise, è andata in bancarotta per poi rinascere sotto il nome di NetherRealm Studios. Mentre nel mondo cresceva l’allarmismo sul grado di violenza nei videogiochi, Mortal Kombat rimaneva fedele a se stesso. In nessuna occasione ha mai tirato il freno, anzi, riuscendo a immaginare fatality sempre più grottesche e sanguinose, coadiuvato dall’avanzamento tecnologico e dai progressi in ambito grafico.
A distanza di quattro anni dal suo predecessore, Mortal Kombat X, questo nuovo capitolo è uscito con la sicurezza di offrire un gioco in linea con il passato, ma con sostanziali cambiamenti per adattarlo al mercato attuale. Che questo sia un bene o un male lo scoprirete leggendo il resto della recensione.

Tutto quel particellare di fuoco intorno a Scorpion mi fa venire caldo…

Gameplay e comparto tecnico – Kompleto e Koinvolgente

Mortal Kombat 11 è stato sviluppato dai ragazzi di NetherRealm Studios utilizzando, a sorpresa, ancora Unreal Engine 3, lo stesso con cui hanno sviluppato sia il titolo precedente che i due capitoli di Injustice. Ciò nonostante, Mortal Kombat 11 colpisce in pieno volto, con un pugno che mi ha veramente fatto smascellare. Graficamente è estremamente valido, con un livello di dettaglio altissimo per quanto riguarda i modelli dei personaggi, 25 al lancio. Allo stesso tempo gli ambienti all’interno del quale i Kombattenti andranno a menare le mani sono estremamente vivi e, grazie alla classica meccanica che ci permette di interagire con essi, anche dinamici e in evoluzione.
Parlando del gameplay, se da un lato continuiamo ad avere il classico sistema di controllo che assegna a ogni tasto il colpo di un arto specifico, molte sono invece le novità introdotte.
La prima miglioria è l’introduzione di due barre offensive e difensive, che potranno essere spese per potenziare le micidiali mosse del nostro personaggio o per sfuggire in maniera più efficace agli attacchi dell’avversario. Queste barre si ricaricano nel tempo, indipendentemente dall’esito dell’incontro e, se spese in maniera oculata, vi permetteranno di eseguire delle Kombo devastanti o di riuscire a evitare un attacco altrimenti mortale.
Un’altra meccanica che ho trovato estremamente interessante è quella che viene definita Krushing Blow. I designer di NetherRealm Studios, infatti, hanno creato un sistema per cui alcune mosse specifiche hanno la possibilità di diventare dei colpi micidiali, se usate al momento opportuno. Ad esempio, una banale presa potrebbe vedere il suo danno amplificato del 100% se fatta per bloccare un colpo in arrivo dal vostro avversario: mossa rischiosa, ovviamente, ma che viene lautamente ripagata. I Krushing Blow possono essere visti come un’eredità di Mortal Kombat X: una piccola cutscene mostrerà le ossa interessate dal colpo che vanno in briciole e quello specifico Krushing Blow non potrà più essere eseguito per il resto dell’incontro, anche nel caso in cui le condizioni per eseguirlo dovessero riproporsi.

Ho sentito male io per il povero Baraka.

Un’altra interessante innovazione è data dall’introduzione di una mossa speciale, chiamata Fatal Blow. Questo attacco, anch’esso limitato a una utilizzo per match, può venire eseguito indipendentemente dalle barre offensive e difensive summenzionate, ma può essere attivato solo quando la vita del personaggio è sotto il 20%. Può essere legato alle Kombo e, insieme a una cutscene molto suggestiva e sanguinolenta, vedrete che il danno inflitto sarà sempre molto ingente, facendo quindi un po’ da bilanciamento o da canto del cigno per il giocatore che si trova più in difficoltà. Molte volte mi è capitato di ribaltare situazioni che mi vedevano in sofferenza o di venire battuto proprio per via di un utilizzo oculato di questa meccanica.
Ho gradito estremamente la possibilità, per ogni personaggio, di creare una versione personalizzata non solo dal punto di vista estetico, ma anche dal punto di vista delle mosse. Per ogni Kombattente, infatti, avremo a disposizione 3 punti che potremo occupare inserendo delle mosse speciali che, a seconda della loro incisività sul campo di battaglia, occuperanno da 1 a 3 slot. Questo sistema ci permetterà di creare la nostra versione di quel personaggio, dandoci la possibilità di adattarlo ad un playstyle che, magari, riteniamo più nelle nostre corde.
Un mio plauso speciale vai a NetherRealm Studios per due motivi: il primo è quello di aver creato un tutorial veramente ben strutturato che, se completato con attenzione, permette a un giocatore completamente inesperto di avere un quadro completo, preciso e puntuale di un sistema di gioco complesso e profondo come quello di Mortal Kombat. Esorto coloro che lo giocheranno a iniziare proprio dal tutorial, per poi gustarsi completamente tutta la bellezza e la profondità di un fighting game.
Il secondo motivo è legato al fatto che Mortal Kombat, da sempre, è stato l’unico gioco di combattimento dove lo story mode viene curato non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello della scrittura. Non sto parlando di un capolavoro di Hollywood, mi raccomando, ma vi assicuro che la storia di Mortal Kombat 11 riuscirà comunque a dare un senso ai combattimenti, altrimenti privi di motivazioni nella modalità single player.
Il multiplayer del titolo è estremamente solido, dando la possibilità ai giocatori di sfidarsi online in parecchi modi, ma anche quello di entrare in un Training Mode online, nel caso vogliano allenarsi  con un amico. È n arrivo inoltre un sistema di Leghe che permetterà ai giocatori di sfidarsi a livelli sempre più alti, in cambio di ricompense sempre più interessanti.
Anche dal punto di vista del comparto audio Mortal Kombat 11 si difende egregiamente, con una colonna sonora di tutto rispetto ed effetti decisamente convincenti, tanto da avermi fatto stringere i denti durante qualche Fatality o Krushing Blow particolarmente pittoreschi.

Liu Kang ci insegna che il fuoco si può combattere con il fuoco!

Della Kripta, delle Torri ed altre Grindosità

Se fin qua non ho potuto che parlare bene di questo titolo, ora presenterò la parte che mi ha un po’ fatto storcere il naso e alla quale accennavo a inizio recensione. Se da un lato la Kripta in questo capitolo riesce a toccare delle vette molto alte a livello di realizzazione tecnica, il fatto che il quantitativo di casse da aprire per trovare oggetti di personalizzazione sia altissimo pesa sulle spalle dei giocatori un po’ più casual, che si troveranno a dover giocare forzatamente. Il fatto che esista, tra le altre cose, la possibilità di resettare il contenuto delle casse dell’intera Kripta mi ha veramente lasciato con l’amaro in bocca.
Sommato a questo, le Torri rappresentano un sistema di sfida veramente ingiusto, che ha fatto infuriare la player base di Mortal Kombat 11. I modificatori che vanno a influenzare i diversi incontri all’interno delle Torri sono estremamente ingiusti e frustranti. Questi sentimenti sono stati così vivi nel cuore dei giocatori che NetherRealm Studios ha cercato di fare ammenda regalando crediti di gioco da spendere nella Kripta e ribilanciando la difficoltà delle Torri, risolvendo però solo in parte il problema.
Il mio avviso è quindi chiaro: se siete quella tipologia di giocatori a cui piace sbloccare tutto vi aspetta un cammino lungo e periglioso, come si suol dire.

Volete sbloccare tutte le cosmetiche di Sub Zero? E allora sotto a spingere tasti!

Conclusioni – Un acquisto imprescindibile

In definitiva, Mortal Kombat 11 è un picchiaduro veramente valido, che fa divertire anche il più inesperto dei giocatori grazie a un sistema di combattimento molto gratificante, alle nuove meccaniche inserite e a un comparto tecnico veramente ineccepibile.
Rimane un vero peccato che, nell’ottica di volerlo trasformare in un game as a service per venire incontro al mercato odierno, NetherRealm Studios abbia fatto delle scelte che hanno portato a un’economia pesantemente sbilanciata verso il grinding metodico.
Ciò nonostante, Mortal Kombat 11, per quanto mi riguarda, è un titolo che non dovrebbee mancare nella libreria di qualsiasi  giocatore, appassionato di fighting games o meno.

See you, Game Cowboys!

  • Grafica over the top
  • Meccaniche di combattimento azzeccate

 

  • Grinding selvaggio

 

È sangue quello?

Krushing Blow!

Un'altra cassa...?

Barbarossa - Biografia

Game designer, ha un pallino per il gaming in tutte le sue forme: analogica e digitale. Non volendosi permettere di prediligere una tipologia sull'altra, accumula board games sugli scaffali di casa e video games negli hard disk.

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