Pubblicato il 20/02/23 da Andrea Borzì

Hogwarts Legacy – Recensione

Secondary Title

Nonostante sia nato nel ’95 e abbia vissuto a pieno l’ondata di amore e passione che si è creata negli ultimi decenni verso il mago più famoso del secolo, non sono mai stato realmente appassionato dal mondo ideato da J.K. Rowling, ovvero quello di Harry Potter, dove avvengono le vicende narrate in Hogwarts Legacy; per questo motivo, all’annuncio di questo titolo, che andremo oggi a recensire, non mi sono entusiasmato più del dovuto, convincendomi solo col tempo, trailer dopo trailer, all’idea di provarlo con mano.

Prima di iniziare, ci tengo a specificare un dettaglio importante: questo è il primo grosso titolo di questi sviluppatori, che prima di Hogwarts Legacy avevano realizzato il giochino mobile Hogwarts Mystery. Per questa ragione premetto che molti di quelli che ritengo difetti palesi di questo titolo, non li reputo frutto dell’incapacità degli sviluppatori, ma semplice inesperienza.

Hogwarts Legacy – La Storia

Hagwarts Legacy, per quanto ambientato nel mondo di Harry Potter, poco ha che fare con quest’ultimo. Infatti, il titolo prende luogo nel 1800, quando il nostro protagonista, mago o strega che sia, verrà ammesso, in occasione eccezionale, al quinto anno di Hogwarts (senza passare dal via).

Una prima cutscene ci introdurrà al professor Fig, nostro mentore, e al nostro protagonista, pronto a viaggiare verso Hogwarts per iniziare la propria avventura nel mondo magico. Durante il tragitto verremmo introdotti ad un manufatto antico, rubato dalla moglie del professor Fig dalle mani di Ranrok, un goblin rivoluzionario desideroso di annientare i maghi. Il nostro protagonista sarà l’unico a notare uno strano bagliore proveniente dal manufatto ed una volta toccato questo si aprirà.

Aperto il manufatto i protagonisti verranno attaccati da un drago, ma grazie alla passaporta contenuta all’interno del manufatto, il protagonista ed il professor Fig saranno in grado di salvarsi, giungendo in un’antica struttura in scozia, dove verranno a fare conoscenza della magia antica e della possibilità del protagonista di poter vedere ed interagire con essa. Da qui in poi inizierà la trama del gioco che ci vedrà affrontare diversi pericoli al fine di scoprire il segreto della magia antica, mentre dovremmo affrontare il nostro anno appena iniziato ad Hogwarts, frequentando le classi e recuperando il programma perduto mediante incarichi forniti dai professori.

Hogwarts Legacy, certamente non presenta una trama innovativa, ma non per questo meno valida di tante altre; tuttavia non è priva di problemi. Il desiderio di unire la storia unica alle lezioni da seguire all’interno del quinto anno, rendono lo scorrimento della narrazione alquanto confuso. Le missioni principali infatti ci porteranno casualmente ad affrontare o parti legate alla magia antica o quest legate alla scuola senza avere un nesso logico. Sarebbe stato sicuramente più apprezzabile la scelta di rendere le missioni principali esclusivamente quelle legate alla magia antica, le secondarie legate alle lezioni ed infine un sistema di incarichi o sub quest per tutte le sottomissioni casuali che aiuteranno nella crescita del personaggio.

A questo aggiungiamo dei modelli dei personaggi impassibili, privi di quasi ogni espressione, che renderanno ogni singolo dialogo piatto e privo di reale empatia con chiunque ci ritroveremo a parlare, che, purtroppo, ben si sposano con le scarse possibilità di dialogo offerte dal gioco ( in media solo due risposte una assolutamente positiva ed un altra assolutamente negativa).

Tuttavia si vede il grande amore posseduto dagli sviluppatori del gioco nei confronti del mondo di HP, nella cura delle descrizioni e dei dettagli di creature, maghi, famiglie ed ogni altra piccolezza del gioco. Inoltre se prima di iniziare l’avventura vi recherete sul portale di Wizardly World (ex Pottermore) potrete linkare il vostro profilo al gioco permettendo di scaricare le vostre informazioni (casa e bacchetta) per rendere la vostra esperienza ancora più immersiva.

Hogwarts Legacy – Il gioco

Il gameplay di Hogwarts Legacy è probabilmente l’aspetto più complicato da discutere: se infatti si rivela molto solido da un lato, probabilmente è la pecca più grande del titolo. Come già accennato infatti, gli sviluppatori di questo titolo hanno lavorato solo su piattaforma mobile e vari elementi di questo gioco ne mostrano gli effetti.

Hogwarts Legacy si presenta come un colossale e costosissimo Mobile Games, ma su console. I comandi risultano veramente basilari, con un solo tasto per effettuare gli attacchi, che tenendo premuto ci permetterà di lanciare i vari incantesimi (abilità), in una sequenza veramente scarsa di combo effettuabili. A questi si aggiungeranno un tasto per la schivata, uno per protego (parry) e uno per saltare. Inoltre saremo in grado di utilizzare la magia antica per combattere premendo i tasti dorsali, una volta caricata la barra speciale.

Nel gioco avremo a disposizione una 30 di incantesimi circa, molti dei quali ripetono i propri effetti, altri, invece, serviranno esclusivamente per l’esplorazione o la risoluzione dei puzzle: Lumos ci permetterà di illuminare la stanza, Wingardium Leviosa di muovere gli oggetti, Reparo di ripararli e Disillusio ci permetterà di diventare invisibili per le fasi Stealth.

Una cosa che ammetto di aver apprezzato e che credo possa essere considerata una citazione ai primissimi giochi di Harry Potter è il metodo di apprendimento degli incantesimi: una forma che dovremmo seguire con l’aiuto delle levette e dei tasti che ricordano il metodo utilizzato in la pietra filosofale e la camera dei segreti.

Durante l’esplorazione avremo modo di accedere a diversi comandi, come il richiamo per bestie magiche e la scopa, utili per girovagare nella grande mappa del gioco, ancora Revelio sul tasto sinistro del d-pad che fungerà da occhio dell’aquila.
Ad accompagnarci avremo la guida magica ad Hogwarts che fungerà da hub di gioco, permettendoci di accedere all’equipaggiamento, all’inventario, alla mappa (con annessi spostamenti rapidi) etc… insomma dotazione classica e completa dei giochi.

Dove si notano i reali problemi del titolo è l’elemento squisitamente mobile che non poche volte fa storcere il naso: partendo dai comandi stessi, spesso tediosi e poco intuitivi; per farvi qualche esempio lo switch tra gli slot incantesimi relegato al pulsante d’attacco unito al d-pad, spesso inconveniente durante gli scontri, o al fatto che molti comandi sono posizionati su combinazioni simili, che il gioco confonderà se immessi velocemente. Infine, i comandi di volo su scopa, divisi malamente tra le due levette, rendendo il volo spesso impreciso e mal governabile.

Gli enigmi risultano di una facilità imbarazzante e l’unico ostacolo vero tra voi e la risoluzione è la grandezza della mappa che vi farà perdere più tempo del dovuto. Ancora Alhomora, che ho trovato uno degli elementi più tediosi del gioco: un mondo pieno di lucchetti che verranno sbloccati mediante un imbarazzante giochino a tutto schermo, che dovremo ripetere ogni singola volta, e che non diverrà più difficile neanche con l’aumentare del livello di complessità.

Il quantitativo incredibile di mini sfide ed enigmi, necessari, non solo per sbloccare potenziamenti da mettere sui nostri indumenti, ma anche per aumentare le barre di utilizzo della magia antica e gli slot dell’inventario, di appena 20 posti, non ampliabile altrimenti, ci costringerà a recarci spesso da un mercante per vendere tutti gli oggetti non utilizzati (dal momento che non esiste un baule per conservarli).

Il sistema di crafting a tempo, squisitamente da gioco mobile, che obbligherà il giocatore ad aspettare dai 30 secondi al minuto e mezzo per la creazione di singole pozioni, dai 10 ai 15 minuti per la coltivazione di piante, 25 minuti per i materiali provenienti dalle bestie e 30 minuti per il breeding degli animali. Tempistiche, che a differenza di un cellulare, richiederanno tempo speso in gioco e non fuori.

L’albero delle abilità è estremamente basico e porterà pochi potenziamenti concreti al nostro personaggio, mentre il sistema di potenziamento delle statistiche si basa esclusivamente sul vestiario del personaggio. Infatti all’aumentare del livello avremo solo un aumento dei punti vita. La bacchetta sarà solo personalizzabile, ma non avrà un effettivo bonus per potenziare il personaggio.

Infine, ma non ultimo elemento, sottolineo il time event per la schivata/parata che, se non saremo in grado di reagire in tempo, ci porteranno automaticamente a ricevere un colpo.

Insomma un titolo estremamente semplice e pieno di difetti, ma non per questo orribile; infatti se da un lato le aspettative erano quelle di un GDR interessante ambientato nel mondo di Harry Potter che non sono state rispettate, dall’altro ci siamo trovati dinanzi ad un gioco che nella sua semplicità è efficace e riesce ad intrattenere per ore il giocatore che si avvia verso questa nuova avventura.

Hogwarts Legacy – La Tecnica

Qui arriviamo invece al punto che mostra la vera forza di Hogwarts Legacy; una grafica pompata e ricca di dettagli ci mostra un Hogwarts ed annessa vallata ricca e piacevole da esplorare, con tanti elementi sempre in moto, che intensificano il senso di immedesimazione all’interno del mondo di gioco. Certamente sono dei pattern ripetuti in continuazione, tuttavia non smettono di fare il loro effetto (tolte le armature che si menano costantemente su Tik Tok e la signorina della polvere volante che ancora appare nei miei incubi). In Hogwarts Legacy, tutto è in costante movimento, specie all’interno della scuola dove saremo portati a girovagare senza far uso dei viaggi rapidi.

Tuttavia, questa ricchezza ha un costo: Hogwarts Legacy è molto pesante come gioco, ciò comporta dei costanti caricamenti tra le varie aree di gioco (specie del castello) che non sono giustificabili su console di nuova generazione come PS5, soprattutto se messo a confronto con molti altri titolo usciti negli ultimi anni. A questo aggiungiamo i modelli dei personaggi, ricchi nell’aspetto ma poveri nelle espressioni, al di sotto del livello di Horizon del 2016.

Le musiche al contrario fanno il loro dovere; accompagnano il giocatore nella propria avventura ed esplorazione stringendo spesso l’occhio alla colonna sonora dei film.

Conclusione

Insomma, Hogwarts Legacy non è di certo il titolo che mi aspettavo, viste anche le premesse del brand da cui deriva. Tuttavia risulta un titolo piacevole e spesso rilassante, pieno di attività da svolgere (seppur estremamente semplici) e da una storia, che sebbene risulti confusa nella sua narrazione, appare ben chiara e funzionale nella narrativa. Mi auguro che questo titolo possa essere un buon banco su cui fare esperienza per creare un GDR degno del mondo dei maghi.

  • Hogwarts Incredibilmente bella
  • esperienza godibile e senza troppe pretese
  • puoi colpire i gatti con gli incantesimi

 

  • Al di sotto delle aspettative
  • Sfide ed Enigmi estremamente semplici
  • Elementi GDR scarni
  • Caricamenti durante l'esplorazione
  • Personaggi inespressivi
  • Comandi poco user friendly
  • non puoi utilizzare Avada Kedavra su animali o npc

BoarZo - Biografia

Videogiocatore fin dal 1995. Cresciuto con la tecnologia e i mondi virtuali...

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